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Penna maestra a Ecostiera.it e La Sicilia: Siracusa premia i cronisti

SIRACUSA – Magari sarà persino più veloce e “raziocinante”, ma la nuova intelligenza artificiale applicata alla comunicazione sociale, è altrettanto affidabile del buon vecchio cronista? Sembra proprio di no, secondo quanto emerso dal seminario formativo organizzato dall’Associazione giornalisti radiotelevisivi e telematici, con il patrocinio dell‘Ordine dei giornalisti di Sicilia. Un simposio di esperti in “Ai“, riunitosi il 3 giugno nella sala di palazzo Vemerxio significativamente dedicata ad Archimede, che non si è limitato a discutere sui rischi del futuribile. Ma ha indicato esempi concreti di buon giornalismo anche di tempi di internet, concludendo i lavori col premio Penna maestra, assegnato per la prima volta a un giornale web. In occasione del suo decennale, la pionieristica Agirt ha infatti premiato Ecostiera.it e il suo “panino” Error404.online, conferendo un riconoscimento al lavoro redazionale collettivo. Perché “coi loro reportage di approfondimento sono esempio magistrale di sopravvivenza dell’informazione di qualità nella stampa locale, di fronte il proliferare di siti fast food con notizie copia-incolla, e scarsa o nulla mediazione giornalistica“. Fra i premiati dell’edizione 2023, c’è anche Antonello Piraneo, che alla direzione del quotidiano catanese La Sicilia ha “incentivato sulla Rete lo sviluppo della cronaca locale“. E c’è la prefetta Giusi Scaduto, pubblicista e rappresentante del governo proprio a Siracusa, “sempre pronta al dialogo con i cronisti in prima linea sul fronte dell’ordine pubblico e della legalità“.

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Il sociologo Pira: dobbiamo pensare a un cambio culturale, non deleghiamo tutto alle leggi.

Mara Di Stefano, Pippo Cascio, Alessandra Brafa, Francesco Pira.
copertina, scorcio di via dell’Amalfitania.

“Dobbiamo pensare a un cambio culturale, non possiamo delegare tutto alle leggi”, dice il sociologo e giornalista Francesco Pira. Il professore associato dei Processi culturali e comunicativi all’università di Messina, sottolinea che “viviamo nell’era della complessità, dove è stata annullata la separazione fra reale e virtuale“. La targa ricevuta coi loghi dell’Ordine e del Comune, ne ha riconosciuto il lavoro importante nella formazione dei cronisti, di fronte alle sfide di nuove tecnologie sempre più invasive come metaverso e Ai. “Non dobbiamo averne paura, perché la conoscenza rende liberi”, aggiunge nella sua relazione Mara Di Stefano, giornalista esperta di start up nell’innovazione. Enzo Argante, premio Areté alla comunicazione responsabile, in streaming si sofferma sul fenomeno Neet. “In Italia sono quasi il 25 per cento, i giovani fra i 18 e i 30 anni che non studiano e non lavorano”. In questo contesto impatteranno tecnologie che aumentano il digital divide in misura esponenziale. “Per questo l’Ordine ora è molto più attento a far rispettare ai giornalisti l’obbligo della formazione continua”, avverte Aldo Mantineo, componente del Collegio di disciplina e membro del Corecom. Alessandra Brafa ricorda “il quarantunesimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, dovuto alle minacce della criminalità e dei gruppi estremisti”. Il nuovo avanza, ma il vecchio ha ancora i suoi problemi.

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Riconoscimento a Ecostiera perché “approccia la notizia locale nell’ottica della rete globale”.

Premio Fnsi cronista locale 2005 per l’inchiesta dell’anno:
Sergio Zavoli premia Maria Rosaria Sannino.

Il seminario di formazione ha collegato la premiazione del giornalismo doc, proprio per significare che teoria e prassi sono un binomio inscindibile, in un panorama dove i giornali iniziano a svuotarsi dei redattori, sostituiti da computer che generano gli articoli. Non è sicuramente il caso di Ecostiera.it. Per la direttrice responsabile, Maria Rosaria Sannino, è il secondo riconoscimento di prestigio ricevuto nella sua lunga carriera di giornalista professionista. Nel 2005 è stata insignita del Premio cronista locale Alatri-Fnsi per l’inchiesta dell’anno“. Ora arriva il Penna Maestra 2023 per un “portale d’informazione che approccia la notizia locale nell’ottica della rete globale, conferito dalla città che sin dall’alto medioevo ha avuto stretti legami con la “Amafitania“, come racconta l’importante arteria che ancora oggi ne porta il nome nel cuore storico di Ortigia. In particolare è stata premiata “una linea editoriale tesa a compensare la marginalità della provincia nei media tradizionali, acuitasi con un ridimensionamento dei quotidiani regionali e delle tivù private, che ha fatto arretrare fin quasi alla scomparsa le cronache sui centri minori“. Due territori densi di storia, Amalfi e Siracusa, che trovano sempre meno spazio nei giornali dove è più garantita la qualità dell’informazione. Nel 2019, alla testata storica della Costiera amalfitana si è aggiunta la sezione Error404, dedicata alla cronaca politica di Augusta e del siracusano. Conquistando subito quell’edizione del premio col direttore editoriale, Massimo Ciccarello, “per aver traghettato in rete l’approccio giornalistico della carta stampata“.

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Agirt, Cascio: premiamo gli esempi di giornalismo che tengono alta la nostra reputazione,

Tiziana Martorana e la prefetta Giusi Scaduto.

Crediamo molto nel giornalismo di prossimità, nell’informazione che tiene conto delle esigenze delle comunità locali, dice Pippo Cascio, presidente dell’Agirt. Spiegando che il “Penna maestra premia quegli esempi di giornalismo che tengono alta ancora la reputazione della professione, contro l’informazione finalizzata esclusivamente a pubblicità e propaganda“. Poiché “è proprio nel web il terreno sul quale impostare la sperimentazione per cambiare i confini della professione, continuando la mission al servizio della collettività che l’Ordine impone ai propri iscritti”, nell’albo d’oro 2023 molti giornalisti locali affiancano a pieno titolo i colleghi di testate più rinomate. Accanto alla caposervizio del Tgr Rai Sicilia, Tiziana Martorana, e ad Alan David Scifo, cronista di La7, fra i premiati compaiono firme che sono altrettanti punti di riferimento per i lettori della provincia. C’è Damiano Chiaramonte, “per il prezioso lavoro di documentazione del territorio siciliano, innovando il linguaggio televisivo e la tecnica di narrazione dei beni culturali ed ambientali”. E c’è Carmen Sambito, che col suo giornale online Siracusapost.com “garantisce un’attenta gestione della cronaca con la costante presenza critica nel panorama dell’informazione siciliana, sempre pronta all’analisi ed all’approfondimento in controtendenza con la tecnica del giornalismo copia-incolla“.

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Premio a Di Salvo, pubblicista e Cavaliere della Repubblica “che cerca la notizia fra la gente”.

a destra, Salvatore Di Salvo col presidente Agirt.

Le giornaliste Sarah Danzuso e Katia Scapellato, invece, hanno entrambe “inventato un originalissimo format radiofonico dedicato alle donne“. Mentre “il lavoro impeccabile di Maria Teresa Giglio“, responsabile comunicazione della Cgil provinciale, “testimonia l’importanza dell’esperienza da cronista nel curare un ufficio stampa“. Infatti “rappresenta esempio magistrale del rigore etico e professionale che deve caratterizzare un addetto stampa, la cui attività è principalmente e inderogabilmente soggetta alla corretta informazione al pubblico“, e non a farsi megafono acritico per la propaganda del datore. Tuttavia il prestigio della professione ai tempi del web si regge anche grazie chi si spende, per difendere il contesto dove il buon giornalismo può sopravvivere. Salvatore Di Salvo è tesoriere dell’Ordine regionale nonché segretario nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana. Il Penna maestra gli riconosce “l’esempio magistrale di un giornalismo che vuole stare al passo con i tempi, senza rinunciare ai fondamenti di un mestiere che cerca la notizia in mezzo alla sua gente”. Non a caso la sua relazione al seminario formativo, si sofferma sulla considerazione che “l’intellligenza artificiale non ha il cuore, gli occhi e le orecchie necessari a raccontare le storie delle donne e degli uomini che ci vivono accanto”. Un impegno a tutto tondo, da consigliere regionale che non dimentica la vita del corrispondente dai paesi, che lo scorso anno è stato riconosciuto anche dal presidente Sergio Mattarella, con la nomina a Cavaliere della Repubblica.

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Penna Maestra per la Libertà di stampa a Santo Gallo, riferimento del nuovo sindacato Figec.

Ma se c’è un giornalista simbolo dei cronisti locali, questi è Santo Gallo, “Penna maestra 2023 per la Libertà di stampa. Pubblicista dal 1974 e già premiato alla carriera nella prima edizione del premio, “ha scritto mezzo secolo di giornalismo siracusano, coniugando la cronaca del territorio con l’impegno negli organi di categoria. Più volte consigliere dell’Ordine, sia nazionale che regionale, dove è stato anche segretario e vicepresidente, a tutti i livelli ha garantito la rappresentanza dei giornalisti di periferia negli organi istituzionali della professione”. Soprattutto ai tempi in cui la facevano da padrone realtà professionali legate ai grandi gruppi editoriali dell’Isola. Dopo il crollo della capacità di rappresentanza che ha investito la categoria, col venir meno delle redazioni e la polverizzazione dell’informazione web che ha pesantemente intaccato la stessa Fnsi, il pensionato Gallo si è rimesso in campo. Contribuendo nel tenere a galla un giornalismo vecchia maniera, ma costretto a cambiare per far fronte alle nuove sfide della fluidità nell’informazione professionale, testimoniato dalla nascita della Federazione italiana giornalisti editori comunicatori. Perciò “costituisce esempio magistrale di attaccamento alla categoria per aver continuato a mettere a disposizione la sua lunga esperienza, diventando referente provinciale nel nuovo sindacato Figec, in un momento in cui il giornalismo affronta una crisi di sistema senza precedenti”.

i Penna maestra 2023, da sinistra: Damiano Chiaramonte, Carmen Sambito, Massimo Ciccarello, Salvatore Di Salvo, Carmen Orvieto,
Giusi Scaduto, Alessandra Brafa, Sarah Danzuso, Katia Scapellato, Alan David Scifo, Franco Pira..
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