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Niente più fonti fossili nel Vallone Porto di Positano: arriva il “sole”

Ultimo aggiornamento martedì, 27 Giugno, 2023   16:29

Il simbolo dell’”autonomia energetica” in un angolo di paradiso della Costiera amalfitana, dove non è mai approdata l’elettricità. E’ arrivato nel Vallone Porto di Positano, un piccolo pannello solare, mobile, di ultima generazione, a batteria al litio (“LiFeP04”) per l’accumulo fotovoltaico (e non a piombo), con un ciclo di ricarica che dovrebbe andare oltre i 10 anni, scelta fatta per le sue caratteristiche non impattanti. A portare l’energia solare è stata l’associazione Acarbio in collaborazione con il Club per l’Unesco di Amalfi che in occasione della Settimana di Educazione alla Sostenibilità, hanno voluto mettere in pratica attivamente il tema dell’”autonomia energetica”. Un piccolo esempio di come, senza intaccare la bellezza e la caratteristica di un luogo, si può “rivoluzionare” vecchi modelli e mettere da parte la bombola di gas che serviva all’artista Gianni Menichetti, custode morale e fisico di quest’oasi, per leggere, scrivere e lavorare ai suoi quadri. 

Gianni Menichetti con Vincenzo Sannino

Finora dovevo ricorrere al gpl per illuminare il mio piccolo rifugio nelle lunghe serate invernali – dichiara Gianni che vive qui da mezzo secolo –  trasportando oltre 30 kg di una bombola di gas lungo i sentieri impervi che conducono fin dentro la valle. Con questo pannello solare che ora mi permette di accendere una lampada di luce naturale, sono passato dall’età della pietra all’età della luce, grazie ai “geni della lampadae ora sono culturalmente scioccato”, racconta con la sua solita ironia il settantenne intellettuale, autore tra le altre cose di un memoir interamente in inglese, scritto su Vali Myers, la nota artista australiana che arrivò qui nel 1954. E che qui, per decenni, ritrovò quello che il mondo non riusciva più a darle: la serenità e l’energia sufficiente per continuare a creare. 

L’artista Gianni Menichetti con il libro memoir scritto su Vali Myers (e la lampada accesa grazie all’energia prodotta dal sole)

“Questa iniziativa riveste per noi un forte valore simbolico e affettivo – racconta Vincenzo Sannino, presidente dell’associazione Acarbio che da più di dieci anni si occupa di difesa della biodiversità, di cura dei terrazzamenti, portando centinaia di giovani Erasmus a intraprendere un’esperienza vera e concreta su un territorio patrimonio dell’Umanità – perché consente a un emblema della multiculturalità positanese di poter continuare a creare nel contesto che da sempre gli è più congeniale. Già il pensiero di alleviargli il peso di 30 chili di bombola a gas che era costretto a sollevare e a portare sulle sue spalle fino dentro il Vallone Porto, ci fa sentire soddisfatti”. E così soprattutto ora che è arrivato l’inverno e il buio arriva presto in questo canyon selvaggio, Menichetti ha una lampada che accenderà con un piccolo pulsante. Il sole che qui arriva solo per poche ore, permetterà però a Gianni di avere quella piccola “autonomia energetica” che “illuminerà” la sua arte. Fatta di poesia, di pennelli, e di una vita a contatto pieno con una natura che interamente lo circonda. 

Una video-intervista sull’arrivo del pannello solare nel Vallone Porto di Positano

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