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Nesea: Augusta città patriarcale, boom bullismi e violenze su donne

AUGUSTA – L’ultimo caso appena un paio d’ore prima, quando era tutto pronto per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne. Una quarantenne costretta a scappare in una casa rifugio segreta, con l’aiuto delle volontarie di Nesea e la protezione della forze dell’ordine, per sottrarsi alle botte del marito che ancora una volta l’avevano fatta finire al pronto soccorso. Augusta non è affatto un’isola felice per i maltrattamenti fra le mura domestiche, e l’ultimo caso accaduto proprio il 25 novembre in una normalissima famiglia piccolo borghese, “racconta di una cultura della sopraffazione dura a sradicarsi: tutt’altro”. La parole di Stefania D’Agostino cadono come piombo, nel salone di rappresentanza del Comune. Dove il centro antiviolenza che l’avvocata presiede, insieme al Lions club rappresentato dalla collega Rita Cocciolo, ha organizzato la presentazione del libro E’ tardiincentrato su sette “eroine delle lirica”. Che l’autore Eduardo Savarese, giudice a Napoli della sezione penale e docente di diritto internazionale all’università Federico Secondo, ha scelto come filo conduttore per un romanzo sul tema dell’amore “difficile”.

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Lions, l’avvocata Cocciolo: la letteratura per far crescere una cultura dei sentimenti.

Le avvocate Stefania D’Agostino e Rita Cocciolo.

“Stavolta abbiamo puntato sulla letteratura per far crescere una cultura dei sentimenti, in grado di farci uscire da questa prigione dove poi si sviluppa la violenza di genere”, dice l’avvocata Cocciolo. Un approccio condiviso dal magistrato-romanziere napoletano, quest’anno proposto per il premio Strega, per il quale “la letteratura è una finzione funzionale a dire la verità meglio di quanto possa fare un sentenza”. I due anni e mezzo di carcere generalmente inflitti a uno stalker, e le pene più severe ai colpevoli di atti violenti, servono a poco se non cambia il contesto culturale che li germina. “Dopo tanti anni, nei fatti nulla è cambiato”, ammette la penalista D’Agostino. Aggiungendo che il problema si combatte efficacemente se si agisce alla radice del fenomeno, “cioè cambiando la mentalità”. Pure quella che ancora considera riduttivo l’uso del genere femminile per le cariche istituzionali o di rilevanza sociale, come se l’autorevolezza del ruolo fosse garantita solo dalla declinazione al maschile. “Purtroppo anche la terminologia è ancora un muro da abbattere”, aggiunge la presidente di Nesea. Lanciando l’allarme su una cultura maschilista profondamente radicata. Che anziché regredire dopo anni di battaglie culturali e di leggi ad hoc, paradossalmente inizia a tracimare oltre l’ambito tradizionale.

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Centro antiviolenza, la presidente D’Agostino: in aumento il bullismo pure fra ragazze.

sopra e sotto il salone Rocco Chinnici durante la giornata contro la violenza sulle donne, in copertina al centro il sindaco Giuseppe di Mare.

Il Comune che per decreto presidenziale si appresta a emanciparsi nel più illustre titolo di “Città“, deve adesso fare i conti col meno prestigioso primato del disagio giovanile. “Il fenomeno della violenza di genere fra i giovani e i giovanissimi qui sta diventando drammatico”, avverte la presidente di Nesea. “Dalle scuole ci arrivano segnalazioni su fenomeni di bullismo, che sempre più spesso riguardano ragazze nei confronti altre ragazze”, racconta D’Agostino a margine della manifestazione al municipio. Attribuendo la preoccupante deriva a “quella cultura patriarcale di cui è ancora intrisa la società contemporanea, soprattutto nelle fasce sociali medio basse”. In sostanza i ragazzi “tendono a riprodurre coi coetanei gli stessi modelli culturali dei contesti familiari in cui vivono”. C’è poi l’uso distorto dei social che moltiplica e acuisce, ma è un fenomeno che il centro antiviolenza lascia allo studio delle facoltà di sociologia, preferendo concentrarsi sull’ascolto e l’assistenza dei casi concreti. Che per studenti e scolari si traduce “in percorsi educativi specifici condotti in classe insieme alle insegnanti“. Mentre per gli adulti ci sono psicologi e legali a disposizione delle donne che chiedono aiuto. Ma è una fatica di Sisifo se non cambia la mentalità. “E’ dalla conoscenza che deriva la comprensione”, sottolinea l’avvocata Cocciolo. “Poiché si può viaggiare chiudendo lo zaino o aprendo un libro”, come ricorda la giornalista Michela Italia durante il dialogo con l’autore, lo spontaneo movimento augustano delle “scarpette rosse” prova ad ampliare gli orizzonti cittadini battendo la strada della cultura.

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Il professor Savarese, giudice e scrittore: antidoto alla violenza è la bellezza che arriva a tutti.

La giornalista Michela Italia col giudice-scrittore Edoardo Savarese, sotto il suo romanzo “E’ tardi”.

“L’Italia di oggi ha fatto passi indietro”, dice Savarese. Spiegando che “il mondo della cultura è diventato autoreferenziale, spesso si disinteressa della necessità di farla arrivare a tutti, vivendola come un fatto riguardante solo un’élite“. Il facile “sapere” spot a mezzo internet che nei più ha soppiantato per autorevolezza quello accademico, con tanto di rappresentanze politiche che se ne fanno interpreti e vanto, certo ha contribuito alla ritirata degli intellettuali davanti la barbarie culturale che dilaga dal web. Ma lasciare campo libero a complottisti e fabbriche di troll per rinchiudersi nei “fortini” culturali, secondo il romanziere è un errore “perché la bellezza arriva a parlare a quante più persone possibile”. Il magistrato-letterato dice che “oggi c’è tantissima retorica: invece dobbiamo riappropriarci del sentimento“. Che però va “educato”, per evitare gli effetti perversi di un “amore malato” che poi sfocia nella violenza di genere. Una didattica da affidare alle arti, “che un tempo raggiungevano ogni strato sociale, come gli operai del Parmense che risparmiavano per andare all’opera senza aver mai studiato né greco né latino”. Anche se oggi risparmiano per Netflix o Dazn, quando i grandi teatri si sono aperti alla strada i risultati si sono toccati con mano.

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Il sindaco Di Mare: maltrattamenti tematica da non trascurare, grazie a Nesea attenzione alta.

Augusta è diventata la città della musica grazie al compianto Marcello Giordani, che ha portato in piazza la grande opera lirica“, ricorda la sua addetta stampa Italia. La folla che accorreva a quelle rappresentazioni da melomani intenditori, anche nel periodo storico in cui il trend topic del momento era l’uno vale uno declinato verso il basso, dimostra che le considerazioni di Savarese non sono solo letteratura. E non riguardano solo un passato segnato dalla figura di un grande artista che faceva da traino e richiamo, scomparso il quale tutto è affondato nelle sabbie mobili della cultura spicciola dell’evento pop da richiamo. D’Agostino racconta che “prima di questa presentazione serale al salone Rocco Chinnici, in mattinata abbiamo coinvolto 200 liceali del Megara e del Ruiz nella giornata contro la violenza sulle donne: hanno seguito con grande attenzione i video delle arie interpretate dal tenore augustano“. Quei filmati riproposti a Palazzo di città era stati girati sul palcoscenico del Metropolitan di New York, che aveva affidato la regia a Franco Zeffirelli. “I ragazzi si sono resi veramente partecipi con molte domande”, dice Ombretta Tringali, assessora alle Politiche sociali. Il sindaco Giuseppe Di Mare ha ringraziato Nesea, nata nel 2011, “per aver acceso costantemente la luce su una tematica che non dobbiamo trascurare: dico la verità, senza di loro in città se ne sarebbe parlato di meno”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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