Tu sei qui
Home > GLOBAL LOCAL > Matteo, liceale e volontario: così si sogna meglio un domani

Matteo, liceale e volontario: così si sogna meglio un domani

Ultimo aggiornamento mercoledì, 7 Ottobre, 2020   13:11

Matteo Corrado è un ragazzo che frequenta l’ultimo anno del Liceo Scientifico Perito di Eboli. Quest’estate ha risposto all’appello della ricerca di volontari da parte del Centro tartarughe marine campano per monitorare e salvaguardare i nidi. E da questa esperienza è ritornata la voglia di occuparsi di ciò che lo circonda.

Quando il volontariato aiuta i giovani a ritrovare sé stessi.

Dietro casa mia c’è una grande quercia, sotto la sua chioma, d’estate spesso ci ritroviamo a chiacchierare. La chiamiamo la “Quercia dei Poeti”, molti sotto le sue fronde hanno trovato ispirazione. 

Per il momento ancora non siamo in grado di decifrare e ascoltare le storie della quercia e ci limitiamo a raccontare le storie di uomini e donne che sotto di essa parlano. Un giorno dovremo invitare ad esempio Stefano Mancuso, lo scienziato di fama internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze. Lui afferma che: ”Le piante sonno dappertutto e che per scriverne non si deve fare altro che ascoltare le loro storie e raccontarle” (cit. La pianta del Mondo Ed.Laterza). Ecco allora l’idea delle nostre “chiacchierate sotto la quercia” da raccontare ai nostri lettori. 

L’incontro con Matteo sotto la grande quercia

Matteo Corrado lo conosco fin da piccolo. Era un bambino terribile, non perché fosse monello ma era talmente curioso che  gli adulti,  i professori o gli amici dei genitori, erano in difficoltà perché lui era un pozzo di scienze, sempre pieno di domande alle quali non sempre si era  in grado di rispondere, soprattutto quando si entrava nel campo delle scienze e in particolare dell’entomologia. Un bambino prodigio. Per anni ha collezionato insetti esotici provenienti da tutto il mondo.

Matteo durante la sua attività di volontariato per il monitoraggio delle tartarughe marine

La mamma, Imma, insegnante, ha sempre appoggiato e nutrito le  passioni del figlio, investendo notevoli capitali in teche, bacheche e insetti. Matteo ha curato mostre di entomologia già da quando aveva dieci anni. Curioso come era, ne studiava tutte le caratteristiche fisiche e comportamentali. La sue era una fame di conoscenza insaziabile. Negli anni è poi passato alla passione per le api diventando un provetto apicoltore producendo un miele delizioso, con le sue conoscenze del mondo degli insetti le sue arnie erano perfette. Peccato che poi ha dovuto abbandonare questo settore essendosi allergizzato al veleno degli imenotteri.

La scuola per Matteo è sempre stata palestra per la sua mente, anche se non sempre ha saputo soddisfare la sua sete di conoscenza. Al Liceo ha poi attraversato proprio un momento critico. Certo l’adolescenza è sempre il momento più particolare di crescita e Matteo si stava perdendo non trovando più interesse per lo studio. Poi, quest’estate le cose hanno iniziato a prendere un’altra direzione.

L’appello del Centro tartarughe marine nella ricerca di volontari

L’attività in un presidio di tartarughe marine

Matteo ha risposto all’appello della ricerca di volontari da parte del Centro tartarughe per monitorare e salvaguardare i nidi di tartarughe marine.

La Caretta caretta è tornata a nidificare sulle nostre coste. Questa appena trascorsa è stata una delle estati più prolifiche di questi ultimi anni. In Campania, la  Sezione di Salerno con i suoi volontari ha lavorato 24 su 24 in supporto ai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli per individuare e proteggere i nidi di Caretta caretta, sono stati trovati e tutelati 25 nidi, un vero record per la Regione!  Matteo è entrato in questi gruppi di volontari ed ha potuto essere presente svolgendo il suo volontariato su tre nidi uno a Palinuro e due ad Ascea.

Da subito il suo approccio scientifico e le sue conoscenze sono saltate all’occhio dei referenti della stazione Anton Dohrn. Fulvio Maffucci, Sandra Hochscheid, Francesca Punzo, Marianna Farina, Roberta Teti, Domenico Sgambati: Matteo li vuole ringraziare tutti. Con loro si è sentito accolto come in una famiglia, una squadra affiatatissima con cui ha vissuto  tutte le emozioni di assistere alla schiusa delle uova e alla emersione delle tartarughine. Accompagnarle verso il mare, guidandole con un fascio di luce evitando che i fari dei lidi le potessero portare in altre direzioni, creare questi corridoi perché il loro accesso fosse protetto. E che gioia vederle affrontare il mare con quella energia che non ti aspetti in esseri così piccoli, appena nati. In questi ultimi anni ci si è resi conto che la salvaguardia delle tartarughe richiede sempre più una preparazione scientifica in modo da conoscere la biologia e il comportamento degli animali e poter mettere in atto tutte quelle strategie necessarie per garantirne la salvaguardia.

Il presidio di Ascea e il ministro-bagnante

Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, insieme a Matteo sulla spiaggia di Ascea

Un episodio particolare è successo sul presidio di Ascea dove ha salvato, con l’aiuto di un bagnante una torpedine blu che stava rischiando di morire perché una lenza e una busta di plastica le impedivano di nuotare. Ha poi scoperto che il bagnante era il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. La plastica in mare, le lenze lasciate dai pescatori, proprio il giorno prima su quella stessa spiaggia c’era stata una gara di pesca, sono tra le cause maggiore di morte per i pesci e le tartarughe in particolare. Proprio in questi ultimi giorni la tartarughina Penny di 17 grammi rischiava di morire se non fosse stato per  il pronto intervento del Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, nel suo stomaco sono stati ritrovati 14 pezzetti di microplastica.

L’importanza dell’alternanza scuola-lavoro

L’estate ormai è finita e quasi tutti i presidi dei nidi sono stati smantellati, ma la storia non deve finire qui. L’esperienza vissuta da Matteo ha fatto rinascere in lui la voglia e la curiosità di scoprire e conoscere. Adesso la scuola e tutto il mondo degli adulti devono essere in grado di accompagnarlo verso altre esperienze perché non possiamo permetterci che questi talenti vadano dispersi. Matteo, che quest’anno frequenterà l’ultimo anno del Liceo Scientifico A. Gallotta di Eboli, ha intenzione di svolgere l’alternanza Scuola Lavoro magari proprio presso la Stazione Zoologica Anton Dhorn . La scuola accompagni le aspirazioni e i talenti di questi giovani perché sono loro il futuro della nostra terra e la nostra speranza per un mondo migliore. Grazie Matteo, di sicuro anche la Quercia sarà stata felice di ascoltare la tua storia.

“E sotto la Quercia de La  casa di Angiù 

I pensieri vi sostano spesso

E gli uomini parlano tra loro….

Lì c’è voglia di pace e parole

E di sentire nell’eco dei suoni

La felicità di vivere assieme”

(Adriano Molteni 20 luglio 2008)

Lascia un commento:

Top