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Procida capitale della cultura 2022: la rivincita delle piccole isole

Ultimo aggiornamento mercoledì, 24 Marzo, 2021   14:56

È la piccola isola di Procida la capitale italiana della cultura per il 2022. Ed ora inizierà anche la vera sfida: innovarsi ma rimanendo con la sua anima. Il riconoscimento è arrivato in diretta zoom. Ad annunciarlo è stato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini al termine della selezione svolta da una giuria di esperti presieduta da Stefano Baia Curioni. “Complimenti a Procida che ci accompagnerà nell’anno della ripartenza e della rinascita” ha dichiarato il ministro Franceschini dopo aver letto le motivazioni della scelta. 

Perché è stata scelta Procida, ecco le motivazioni 

“Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato, la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria, la dimensione laboratoriale, che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura, che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al paese, nei mesi che ci attendono. La capitale italiana della cultura 2022 è Procida”.

Grande entusiasmo per questo obiettivo centrato da una piccola realtà isolana, della provincia di Napoli, da sempre un po’ “schiacciata” tra le concorrenti più glamour come Capri e Ischia. Ora non sarà più la cenerentola.

Il sindaco Dino Ambrosino e  il direttore della candidatura Agostino Riitano hanno evidenziato come la proposta sia stata “premiata grazie alla connessione tra il valore del progetto, la sostenibilità economica e le sue ricadute socio culturali. Siamo strafelici, è un’opportunità storica per noi, per tutte le isole e per l’Italia meno in luce”.

Un momento della presentazione della candidatura “Procida 2022”

La nomina di Procida a Capitale italiana della cultura è una grande occasione per questa meravigliosa isola ma per la Campania e anche per il Centro Sud – ha dichiarato Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub d’Italia – un’opportunità unica però per l’intero turismo italiano a base anche internazionale che dovrà cogliere la sfida proveniente da temi importanti legati alla sostenibilità. Pensiamo ad esempio alla costa campana con la Costiera amalfitana, quella cilentana, la Penisola Sorrentina, l’area Flegrea. Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini e la commissione hanno optato per un’isola tra le più belle e caratteristiche, ricca di colori, di tradizione, storia oltre alla particolarità geologica derivante dalle sue origini. La grande opportunità turistico – culturale deve essere programmata e condivisa. Siamo dinanzi ad un volano di prospettiva per una ripresa economica. L’Italia infatti dovrà e potrà ripartire da un suo punto di forza: turismo culturale”. 

In un momento tanto delicato, dove il mondo intero è preso dalla pandemia da Covid – 19, nel novero delle buone notizie oggi ascriviamo la più bella per Procida e per la Campania. Essere Capitale della Cultura è una responsabilità in termini organizzativi e di “racconto” – ha dichiarato Vincenzo Marrazzo, presidente del Coordinamento di tutti i Distretti Turistici della Campania –  della storia della Campania intera. La valorizzazione culturale e turistica del nostro territorio anche grazie a questa investitura di altissimo profilo, pone le basi per il rilancio in chiave più smart, più green, più di lungo periodo, della filiera turistica regionale. Che i fondi da Recovery Plan siano indirizzati anche e soprattutto per la massimizzazione infrastrutturale in chiave turistica dei nostri “luoghi, saperi e sapori”.

Procida

Ma quali altre proposte sono arrivate alla commissione del Ministero? E quali sono state le sintesi dei dossier di candidatura? Tutte le dieci candidate (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra) hanno dimostrato, al di là della scelta, come anche dei piccoli luoghi possono raccogliere e raccontare storie meravigliose, patrimoni custodi e che aspettano solo di essere conosciuti e ammirati. Ed ora Procida, grazie anche al contributo di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. Sperando che non perda la sua vera anima, fatta di semplicità, vivibilità, accoglienza. E che rimanga come quella che Massimo Troisi nel 1994 scelse per girare “Il Postino” suo ultimo capolavoro.

Le sintesi dei dossier di candidatura

Ancona. La cultura tra l’altro

Ancona, panorama

Ancona nasce e si sviluppa in funzione dell’Altro, come porto, luogo di incrocio, di conoscenza e scoperta. A una cultura che oggi è chiamata ad occuparsi della coesione, della differenza, della civiltà, la città offre un terreno fertile di scambio e di produzione di nuovi contenuti e nuove mappe attraverso progetti che guardano all’accessibilità, alla sostenibilità, alla tutela, ai giovani e al dialogo tra le discipline della conoscenza. 

Bari 2022 – La cultura vien dal mare

Bari vista dal mare

La ricchezza semantica e culturale, così come i valori del mito di San Nicola, sono alla base della candidatura di BARI2022. Il rapporto di identificazione tra San Nicola e Bari è millenario, è profondo, ha segnato il destino urbanistico e architettonico della città, il suo rapporto con il mare, con le culture dei paesi dell’area adriatico-mediterranea, ne ha determinato la riconoscibilità internazionale, esercitando sui baresi una forte influenza simbolica, antropologica, sociale, culturale, artistica, ancorché religiosa. Per questo abbiamo scelto di declinare l’universo nicolaiano in sei archetipi che ci aiuteranno a raccontare il cuore e la storia di questa città: il sacro, la luce, il mare, l’oriente, il dialogo, il femminile.

Cerveteri 2022. Alle origini del futuro

Un particolare della parte storica di Cerveteri

Cerveteri può diventare un centro di sperimentazione di modelli innovativi di governance della cultura a livello locale. Il dossier è il piano strategico su cui intendiamo lavorare nei prossimi anni, partendo dalle nostre radici etrusche, che rappresentano un glorioso passato e che sono al contempo alle origini del futuro. Un futuro che adeguerà gli standard della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale ai valori della sostenibilità, dell’accessibilità e della partecipazione civica.

L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno

L’Aquila vista con il drone

Per dare origine ad un nuovo ciclo di sviluppo, il dossier per L’Aquila Capitale italiana della cultura traccia il percorso per raggiungere quattro precisi obbiettivi: 1) Ripopolare la città e il territorio e riannodarne il tessuto sociale; 2) Promuovere un nuovo modello di sviluppo e benessere a base culturale; 3) Diventare il centro di competenze di riferimento a livello europeo sulla resilienza post- catastrofe a base culturale; 4) Formulare una strategia di sviluppo scalabile alle altre realtà simili delle aree interne italiane.


Pieve di Soligo (Treviso) e le Terre Alte della Marca Trevigiana

Pieve di Soligo in un’immagine dall’alto

Non si tratta di conservare il passato ma di realizzarne i sogni”. Il nostro passato sono i nostri padri, le loro idee e i loro sogni, e il nostro paesaggio, con le sue peculiarità e con la nostra azione che nel tempo lo ha cambiato, plasmato e spesso anche deturpato. Il nostro dossier invita a “paesagire”, a mettere in atto azioni di paesaggio in grado di tradurre i nostri sogni, ovvero le linee guida del Piano Strategico, in progetti attivatori, moltiplicatori e creatori di reti diffuse culturali basate sulla connessione materiale e immateriale del territorio, delle sue socialità e delle sue economie. 

Procida, La cultura non Isola

Procida si candida a Capitale Italiana della Cultura perché la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali. Il percorso che ha portato alla creazione e consegna del dossier di candidatura è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità di un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale.

Taranto, Taranto e Grecia Salentina. La cultura cambia il clima

Taranto la parte storica della città

Può un deserto far germogliare una pianta e questa dare frutti ad una comunità? Come può cambiare il clima di una terra lacerata dalla monocultura industriale e dalle ingiurie agli ecosistemi, alle coscienze e persino ai sogni delle future generazioni, e attraverso la cultura e la voglia di partecipazione sospingere la rinascita socio-economica e ambientale? Tante Taranto, dal mare a luoghi unici dell’arte contemporanea, attraverso ventotto secoli di storie ed esperienze sensoriali, per un laboratorio nazionale di cultura resiliente e sostenibile. Dove c’era un deserto. 

Trapani, Capitale italiana delle culture euro mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione

Trapani vista dal mare

Trapani è approdo, culla di contaminazioni, popoli, lingue, miti. È un abbraccio fra terra e mare, crocevia, mistero. Trapani è un tripudio: di natura, cultura, gusto, colori. Trapani è terra di vento, un alito antico che da millenni porta il mondo in questa localitè e ad essa si unisce. La candidatura è un impegno corale alla definizione di una nuova identità culturale per la città e per il suo territorio, che concretamente si espliciterà in una piattaforma che consenta agli attori in campo di valorizzare le proprie specificità. Una proposta culturale complessiva e armonica. Un ricco calendario di progetti, iniziative ed eventi per trasformare Trapani in una fabbrica della creatività e in un luogo di produzione culturale”. 

Verbania Lago Maggiore – La cultura riflette 

Verbania vista dall’alto

Il progetto culturale alla base della candidatura intende mettere a sistema le eccellenze culturali del territorio facendo emergere il loro legame inscindibile con l’eccezionalità ambientale e paesaggistica del lago.  Il fil rouge è l’elemento “acqua” che, oltre a connotare esteticamente e visivamente la città, ne ha influenzato lo sviluppo sia economico che identitario.

Volterra. Rigenerazione umana

Volterra e il suo centro storico

Volterra si candida a Capitale italiana della cultura 2022 con un dossier dal titolo Rigenerazione umana. Il tema, scelto prima della diffusione del virus Covid-19, si rivela oggi più che mai di straordinaria attualità e utile a costruire una nuova comunità a partire dalle sfide che la pandemia ci impone.

E'costiera
La <strong>redazione di eCostiera</strong> si compone di un team di giornalisti professionisti che si occupano di diffondere notizie e approfondimenti legati al territorio ma non solo.
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