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Ue, sos The Greeners: investire subito su terrazzamenti e limoneti

“La Costiera amalfitana non può esistere senza il suo paesaggio”, avvertono i “The Greeners” amalfitani. “Eppure molta gente non riesce a capire che il turismo senza tutela del paesaggio non ha futuro”, aggiunge Michele Ruocco, custode e promotore del Sentiero dei Limoni, nonché nume tutelare e ultimo baluardo di una coltura agricola d’eccellenza che è pure cultura storica.

Michele Ruocco, ex bancario e promotore e custode del Sentiero dei Limoni

Tutto fagocitato dai soldi facili del turismo e “dall’abbandono delle terre alte”, che ha fatto “crollare a un terzo” i limoneti ancora produttivi. Minacciando d’estinzione una tradizione fatta in egual misura di arte antica del terrazzamento e sapienza nella coltivazione, dando vita a un agrume dal sapore unico e dal valore antropologico eccezionale. Cresciuto, com’è stato per secoli, sospeso fra cielo e mare facendo grande la Repubblica marinara di Amalfi. Lo denuncia il video realizzato dai tramontani Adelmo Della Pietra e Miriam Barbaro, insieme al ravellese Francesco Bruno, nell’ambito del progetto Erasmus+ dell’Unione europea che “mira ad abilitare i giovani lavoratori ad educare i giovani sulla protezione dell’ambiente”. Le “Green E-Pills” promosse dall’associazione Acarbio di Tramonti hanno preso la strada moderna della diffusione su Youtube, ma le testimonianze dei contadini consegnano al web globalizzato una sapienza arcaica al crepuscolo, avviata a tramontare per sempre senza una politica che ne riconosca e preservi il valore.

Un meeting tra alcuni componenti dei The Greeners

“I terrazzamenti sono frutto di maestranze acquisite e trasmesse da generazione in generazione”, racconta Ruocco ai “greeners”. A chi oggi scatta i selfie di rito con gli agrumeti a incorniciare i pittoreschi borghi marinari, il “lemon trail keeper” rivela che “un terzo dei giardini è abbandonato e un altro terzo improduttivo”.

Nella cartolina della Costiera, “solo un terzo dei limoneti regge il sistema”. Ma fino a quando? E poi cosa resterà di ciò che oggi, nonostante tutto, resta ancora soprannominato “La Divina”? Perché, spiega il contadino-custode, ex bancario, intorno a quell’agrumicultura arditamente terrazzata si è creato un “sistema complesso di lavone e lavenari” che irregimentano e regolano la distribuzione delle acque piovane. Abbandonando pure queste a sé stesse, “l’acqua prenderebbe velocità distruggendo il territorio”. Alla fine, “si dovrebbero spendere più di 100 milioni di euro per i problemi da dissesto idrogeologico”. Perché quindi non spendere prima e spendere meno, si chiedono i “greeners” amalfitani, “usando le risorse economiche in progetti di recupero dei terrazzamenti e a sostegno di chi li lavora?”.

“E’ ciò che sorregge tutto”, dice nel video Claudio Bruno, presentato testualmente come “musicista-contadino”. Perché cavare lussureggianti agrumeti da vertiginose scarpate è ormai un’arte in mano a solisti, più che un mestiere. Nel suo dialetto stretto che necessità dei sottotitoli, Salvatore Giordano di Tramonti, contadino e artigiano dei muri terrazzati, racconta in sostanza di esperienze che si stanno perdendo con gli ultimi anziani ancora in attività. Dopo sarà tutta una distesa di alberi senza frutti, come quella mostrata da Luigi Ruocco nel giardino di famiglia, “che prima produceva fra i 50 e i 60 quintali di limoni”. Immagini eloquenti, anche per i “greeners” locali che le hanno girate. La giovane artista Miriam Barbaro racconta che “aver approfondito e trattato i terrazzamenti è stato molto interessante, partendo dalla ricerca di informazioni fino a sviluppare l’idea di come rendere realistico questo tema nel video, toccando anche le drammatiche realtà dietro la bellezza del paesaggio costiero”.

Luigi Ruocco, custode di alcuni terrazzamenti della Costiera amalfitana

Il breve reportage finale pubblicato anche su Youtube, è stato frutto di studio e acquisizione di consapevolezza, ma anche occasione di scambio culturale. Lo sottolinea Della Pietra, universitario di Agraria: “A marzo siamo stati anche attivi partecipanti di un evento tenutosi a Almunecar in Spagna, insieme ad altri gruppi di giovani provenienti da diversi paesi europei, dal titolo ‘The Greeners-Lobbying for Youth and Sustainability’. Come Acarbio abbiamo portato all’attenzione i problemi che viviamo in Costiera, per comprenderne in primis le cause e poi dare alle istituzioni una nostra idea di risoluzione”. Un modo per far conoscere un aspetto della Costiera amalfitana che non è fatta solo di alberghi lussuosi, di glamour fatte di “cartoline patinate” che raccontano di una sola “stagione”. Perché qui “non è sempre estate”.

Il video reportage sull’abbandono dei terrazzamenti

Redazione
Articoli redatti dalla redazione di e'Costiera
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