Denis, vince ogni deficit e conquista la borsa di studio al Ballet Theatre Uk GLOBAL LOCAL PRIMO PIANO STORIE di Antonella Dell'Orto Scritto domenica, 6 Settembre, 2020 18:15 La storia di Denis, un ragazzo di ventidue anni: durante il lockdown, dalla sua cameretta ad Eboli, da solo e nonostante mille difficoltà, ha cominciato a registrare per le audizioni di danza classica: ne ha inviate 25 in tutte le accademie d’Europa. Tanti i dinieghi. Poi un giorno di luglio la risposta positiva arriva dall’Inghilterra. Vincitore di una Borsa di studio per il Ballet Theatre UK Leicestershire House lo vedrà impegnato per tre anni. Masha e Denis appena arrivati dall’Ucraina Denis è arrivato dall’Ucraina all’età di quattro anni, con la sorellina Masha di 3 anni. Era uno scricciolo, l’ipossia alla nascita aveva determinato in lui un ritardo psico –fisico. Ce ne siamo accorti subito che la sua strada sarebbe stata tutta in salita. Rispetto alla sorella, ogni cosa per lui era una battaglia da affrontare. Salire o scendere le scale? Andare in bicicletta? Dondolarsi su un’altalena era poi la cosa più difficile, coordinare tutti i movimenti era un’impresa non facile, molte le volte in cui è andato a sbattere con il naso schiacciato sulla polvere di quel Parco Robinson di Rende. Ma lui, caparbio e volenteroso, con fatica e impegno riusciva sempre a recuperare e le sue scorribande in bicicletta, nel cortile di viale dei Giardini avevano il sapore della vittoria. I due fratellini giocavano molto appena arrivati, si costruivano il loro rifugio sotto al letto a castello della loro cameretta e ci passavano interi pomeriggi. Come una libellula Uno dei primi spettacoli ai quali abbiamo assistito, io e il papà, seduti sul divano è stato proprio uno spettacolo di danza. Al centro del salone si posizionava Masha, che a differenza del fratello ha avuto sempre una prestanza fisica da atleta (lo è tutt’oggi, campionessa di giavellotto e di Triathlon). Dal fondo del corridoio, sulle note di Chopin arrivava Denis, con la leggerezza di una libellula, compiva due piroette e Masha faceva la presa. Ho sempre pensato che se c’è una cosa che i genitori devono fare è osservare i propri figli e cercare di individuare qual è il loro dono e aiutarli a farlo venire fuori e coltivarlo. Fu così che un pomeriggio, con Maluisa, la mia amica collega, prendemmo Denis e lo accompagnammo dalla Castriota, la più importante scuola di danza di Cosenza. Ancora risuonano nelle nostre orecchie le urla di quello scricciolo che era Denis, il quale ad ogni nuovo percorso rispondeva sempre con un pianto disperato. “Nooo! Non voglio fare danza! La danza la fanno le femmine. Me lo hanno detto i miei cugini! Nooo!”. Tanto pianse che, scoraggiate ce ne andammo via. Passò qualche anno e ci trasferimmo a Eboli. L’incontro con Robertino, amico lupetto dei CNGEI, fu provvidenziale e fu così che Denis si convinse a frequentare una scuola di danza, quella di Antonietta Paraggio. I suoi primi tutù e i suoi primi saggi. Aveva nove anni. Era bellissimo sul palco ed innamoratissimo della sua maestra. Denis durante uno spettacolo di danza Stage, spettacoli, costumi…la sua vita. Gli anni passavano e lui danzava. Purtroppo però, se da una parte i genitori favorivano la sua propensione, non altrettanto avveniva nella scuola. Denis nel suo percorso scolastico delle scuole elementari e medie ha subito una grande discriminazione. Era il bambino con il sostegno e, in quanto tale, più che incluso veniva escluso. Denis ha frequentato le scuole pubbliche per 13 anni ed ha avuto 13 insegnanti di sostegno. Nessuna delle scuole che ha frequentato, in particolare le primarie, lo ha mai coinvolto in recite o spettacoli, ritenendo che non ne avesse le capacità. E mentre lui faceva stage e saggi, la scuola non se ne accorgeva e puntualmente, a fine anno, non ha mai fatto lo spettacolo pur conoscendo tutte le parti a memoria. Scuole con offerte formative diversificate…solo sulla carta. Se non fosse che Denis ha un carattere fortissimo, questo avrebbe minato in maniera deleteria la sua autostima. Le scuole superiori: la sua scelta è stata quella di frequentare l’alberghiero. Anni abbastanza sereni, anche se i problemi con il “gruppo classe” sono rimasti. Al suo diciottesimo compleanno sono venute solo due compagne, pur essendo stata invitata tutta la classe. Il percorso con la danza Negli anni – tranne qualche piccola parentesi – ha proseguito con la danza approdando alla scuola di Antonella Ferrante. Qui, poi, è stato accolto da tutta la famiglia e trattato proprio come un figlio. Antonella e Fulvio sono stati maestri di vita per Denis e lo hanno accompagnato fino alle prove che tenne presso l’Accademia Nazionale di Roma. Ma non fu preso. A questo punto, da genitori, abbiamo cominciato a scoraggiarlo sul proseguire su questa strada. Si sa che i ballerini hanno una carriera breve. Gli aprivamo altre visioni, invitandolo a coltivare sì la sua passione ma cercando di trovare un lavoro anche nella ristorazione, visto i suoi studi. L’esperienza Erasmus vissuta a Valencia grazie alla sinergia tra l’istituto alberghiero Ferrari, la preside Daniela Palma (è un’altra “mamma” per Denis), e Essenia UETP, hanno rappresentato un’altra pietra miliare nel percorso di Denis. Affrontare l’Europa, una lingua straniera, la convivenza con altre persone, il lavoro, la città. Tasselli importantissimi nella sua conquista dell’autonomia. Tornato dalla Spagna ricco di tanta esperienza con la pajella, quella da 10 porzioni, e tutti i suoi aromi si pensava che la passione per la danza fosse sfumata… Invece no, era il suo chiodo fisso, la sua smania. Così tra una scuola di danza e l’altra, (l’ultima quella di Ramona Pinto) tra uno stage e l’altro, come quello a Siena dove aveva superato anche l’audizione per entrare in Accademia. Denis Zimbo I costi proibitivi E qui apriamo un’altra parentesi circa i costi proibitivi ai quali si è chiamati se un proprio figlio vuole studiare danza in Italia. Una lettera accorata e dettagliata si appellava anche al direttore dell’Accademia per cercare insieme delle opportunità perché anche la condizione di disabilità di Denis venisse riconosciuta. Tutto a vuoto. Purtroppo l’Italia non è un paese che permette ai giovani di approfondire lo studio della disciplina della danza. Il tempo sospeso con il Covid-19 Nel tempo sospeso Denis non ha sospeso la sua passione per la danza. Si è chiuso in camera ed ha cominciato un allenamento intenso. Nel periodo del lockdown molti maestri di danza si sono resi disponibili per condurre lezioni di danza gratuitamente on line. Ogni tanto andavo a spiare in camera, preoccupata da questa clausura. Musica classica di sottofondo e varie lingue dal mondo: russo dal Bolshoi, francese dall’Operà National de Paris, inglese dall’English National Ballet. Connesso con mezzo mondo a fare lezione e preparare audizioni. Sbarra a costo 0 Si è perfino costruito una sbarra. Abbiamo trovato nel magazzino degli attrezzi un bastone a sezione quadrata e con una levigatrice ha tanto levigato fino a farla diventare tonda, poi, grazie a Rosa, titolare dell’officina, hanno progettato i sostegni che, sentita la storia, gli sono stati regalati. Ha montato il cavalletto ed ha cominciato a registrare per le audizioni, con la collaborazione di Claudia e Gerardo, suoi colleghi ballerini. Ne ha inviate 25 in tutte le accademie d’Europa. Tanti i dinieghi. Poi un giorno di luglio la risposta positiva arriva dall’Inghilterra. Un’audizione al Ballet Theatre Uk Ballet Theatre UK Vincitore di una Borsa di Studio per il Ballet Theatre UK Leicestershire House che lo vedrà impegnato per tre anni nello studio della danza. Denis ha preso il volo due giorni fa (venerdì 4 settembre, ndr). Non ho mai visto tanta determinazione e tanto impegno per inseguire il proprio sogno. Denis merita questa opportunità. Adesso comincia la grande avventura della sua vita! Buona fortuna Denis, e torna vittorioso. Antonella Dell’Orto (mamma di Denis) Marche in tre giorni: immersione tra borghi, storie e comunità locali di Antonella Dell’OrtoTre giorni nelle Marche: un susseguirsi di input, emozioni, paesaggi, storie, incontri ed eventi. Questa volta il nostro tour programmato è stato veramente impegnativo: ogni giorno due… Verona: tra tradizione, Aida e autonomia differenziatadi Antonella Dell’OrtoTre giorni trascorsi a Verona, precisamente nel centro storico di Verona. 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