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70 anni di Ravello Festival nel segno della musica di Wagner 

Ultimo aggiornamento mercoledì, 14 Settembre, 2022   20:22

E siamo arrivati ai settant’anni del Ravello Festival, un festival musicale italiano tra i più longevi, in grado di caratterizzare un piccolo comune della Costiera amalfitana, lasciando il segno con una ricca offerta culturale che si è arricchita e diversificata ogni anno. La denominazione di “Ravello, città della musica” racconta molto se si va indietro nel tempo.

Era l’estate del 1953 (con esattezza 69 anni fa) quando per i settant’anni dalla morte di Richard Wagner, il compositore tedesco che a Ravello trovò ispirazione per il secondo atto del suo “Parsifal”, all’Ente Provinciale del Turismo di Salerno (che ha gestito fino al 2002 il Festival musicale) venne l’intuito di intitolargli una serie di concerti all’interno del “suo” giardino incantato di Villa Rufolo, con i “Concerti wagneriani nel giardino di Klingsor”. Dalla serie di concerti, con fasi alterne, si arriva a ciò che poi diventerà un vero e proprio festival, così com’è oggi.

L’edizione 2022 del Ravello Festival

Il Belvedere di Villa Rufolo a Ravello

Ad aprire il festival 2022 è stato il direttore d’orchestra slovacco Juraj Valcuha, nel segno di Wagner e anche con lo stesso programma sinfonico e con la “stessa” orchestra del San Carlo. Quasi tutto come allora – a parte il fatto che all’inizio si trattava di pochi concerti, poi si è passati a quasi settanta nelle edizioni clou – il panorama però è sempre lo stesso, le note musicali anche. 

Per i settant’anni, nel giorno dell’inaugurazione (venerdì 8 luglio) è stato realizzato da Poste Italiane, un servizio di annullo filatelico con la dicitura:”Concerto Celebrativo 70esima Edizione Ravello Festival – 8.7.2022 – 84010 Ravello (SA)”. E’ stato così possibile bollare con questo annullo speciale. Il primo annullo è stato fatto anche sulla cartolina commemorativa data in omaggio a tutti gli ospiti della serata. La cartolina riproduce una foto appartenente al Fondo Parisio e Troncone, acquisito negli anni scorsi dalla Fondazione. L’annullo sarà disponibile presso lo sportello filatelico nell’ufficio postale di Amalfi per 120 giorni. In seguito verrà trasferito al Museo storico di Poste Italiane, a Roma, dove verrà conservato.

Altro “compleanno”: quello della Fondazione Ravello che organizza e gestisce il Festival, quest’anno compie i venti anni di attività, ed anche quest’anno la direzione è firmata dal maestro Alessio Vlad.

Come ho più volte detto e come sta avvenendo anche oggi, in un periodo drammaticamente tragico per tutta l’Europa, la visita di Wagner a Ravello è lo spunto per rappresentare l’incontro tra culture e mondi lontani che, in nome di un’attrazione estetica, hanno voluto individuare e poi condividere radici comuni. – ha scritto Alessio Vlad nella sua presentazione al cartellone – La musica, che pone al centro della sua realizzazione la necessità dell’ascolto reciproco, diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi. Ravello, in quanto “Città della musica”, vuole celebrare i 70 anni del suo festival con questo spirito, affermandosi, una volta di più, come luogo dove l’incontro genera dialogo”.

Il Maestro Zubin Mehta

Il cartellone del Ravello Festival nella sua seconda settimana di programmazione vede il ritorno (il 16 luglio), dopo ben 28 anni, di uno dei più grandi direttori d’orchestra della nostra epoca, Zubin Mehta che ha scelto, per il suo ritorno nella Città della musica, un programma che prevede nella prima parte, l’esecuzione dell’Overture e di estratti da Le creature di Prometeo, op.43 di Beethoven e di Cajkovskij: Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra, op.33, con solista Antonio Meneses, musicista brasiliano di caratura, membro del leggendario Trio Beaux Arts (1998 – 2008), ha collaborato con il Quartetto Vermeer e inciso dischi di gande successo. Nella seconda parte, sempre di Cajkovskij, la Quarta Sinfonia in fa minore, op.36. Il concerto è realizzato con il Maggio Musicale Fiorentino in un’ottica di collaborazione tra il Ravello Festival e i maggiori festival internazionali.

Domenica 17 luglio (ore 21.30), per i vent’anni della costituzione della Fondazione Ravello, nata del 2002 , ci sarà il primo appuntamento jazz della stagione con protagonista Dee Dee Bridgwater accompagnata da Tony Momrelle voce degli Incognito e, in un’ottica di valorizzazione delle realtà musicali del territorio, dalla Salerno Jazz Orchestra diretta da Gianni Pepe e dalla voce di Walter Ricci. Le tre voci interpreteranno brani iconici quali What A Wonderful Word, St. James Infirmary, Come Sunday e brani contemporanei alternandoli con standard jazz.

Con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (23 luglio) si assisterà ad un altro prestigioso ritorno, quello di Myung-Whun Chung esibitosi l’ultima volta a Ravello nel 2018. Doppio appuntamento con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che, diretta da Riccardo Muti, altro grande ritorno, si esibirà all’Auditorium Oscar Niemeyer (26 luglio).

Saranno inoltre a Ravello, Daniel Harding con la National Youth Orchestra of the USA e Alisa Weilerstein al violoncello (7 agosto), Pablo Heras-Casado, direttore ospite principale del Teatro Real di Madrid e artista dell’anno 2021 agli International Music Awards, e il violinista salernitano ultimo vincitore del Premio Paganini, Giuseppe Gibboni (31 luglio). 

Il programma completo e tutti i dettagli sulla vendita sono consultabili su www.ravellofestival.com.

www.ravellofestival.com | Tel. 089 858422 | boxoffice@ravellofestival.com

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