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Costiera amalfitana, Acarbio: dopo il Covid ripartire con il Mab Unesco

Ultimo aggiornamento sabato, 30 Maggio, 2020   23:55

Con quello che la Costiera amalfitana sta vivendo in questo momento con il blocco del turismo, ritornare a promuovere progetti come la costituzione di una Riserva della Biosfera diventa un dovere”.

A dirlo durante lo speciale Coronavirus di Radio Divina FM è Antonio Di Martino, tra i soci fondatori dell’associazione Acarbio, nata proprio con lo scopo di portare un’area come la Costiera amalfitana a diventare Mab Unesco e ad entrare nel prestigioso mondo internazionale delle Riserve Mab. 

Antonio Di Martino dell’associazione Acarbio

Una progettazione di questo tipo – spiega Di Martino specializzato in progetti Erasmus – vuol dire creare opportunità di sviluppo sostenibile, favorire la crescita di un’economia più eterogenea, che coinvolga più settori e non solo quello turistico. Gli esempi di Riserve della Biosfera di successo, mostrano che è possibile creare piani di azione per promuovere conservazione naturale, educazione ambientale, sviluppo agricolo, recupero della biodiversità, turismo sostenibile, valorizzazione culturale e delle tradizioni, recupero di arti e mestieri, ma anche mobilità sostenibile (un argomento che è stato a lungo dibattuto in Costiera amalfitana ma che fatica a trovare comunione d’intenti). In economia si parla di diversificazione degli investimenti per diminuire i rischi, ma questo in Costiera non è mai stato fatto e anzi si è puntato tutto sul solo settore turistico, portandolo agli estremi, basando la pianificazione locale solo in quella direzione (vedi progetti per parcheggi, gallerie, varianti, ecc.). Si è pensato di sfruttare il territorio senza considerazione, senza mai avviare una strategia che invece elevasse il patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale, a qualcosa di imprescindibile”. 

Acarbio e i tanti progetti Erasmus che hanno fatto arrivare centinaia di ragazzi Erasmus in Costiera amalfitana

L’associazione negli anni è diventata un luogo (anche fisico) dove confluiscono energie che arrivano da tutto il mondo. 

E’ un momento difficile per tutti, perché ci troviamo a vivere una situazione completamente nuova e inaspettata – ha dichiarato con emozione Di Martino ai microfoni della radio che in Fm trasmette in tutta la Campania  — Ogni anno la nostra associazione ospita tantissimi giovani internazionali nei vari progetti che promuoviamo sul territorio, quasi 150 volontari solo nel 2019, che oltre a fare un’esperienza di formazione e crescita personale, rappresentano una grande risorsa per il territorio della Costiera amalfitana e le comunità che hanno beneficiato di alcune delle azioni da loro messe in campo. Penso ad esempio al monitoraggio ambientale di tratti di spiaggia pubblica, ai laboratori ambientali a favore delle scuole, ad attività di salvaguardia dei terrazzamenti, ai campi scuola e molto altro. Tutte risorse a cui in questo momento il territorio non può attingere per i blocchi imposti per il contenimento dell’emergenza Coronavirus. Cosi anche le attività di un’associazione a favore del territorio subiscono un rallentamento importante, che speriamo possa durare il meno possibile”. 

BreadEducation, progetto Erasmus che si è svolto a Tramonti nel 2019

E se non ci fosse stata la pandemia, in questi giorni ci sarebbe stato già il fermento della preparazione per un nuovo progetto approvato: “Avevamo in programma uno scambio giovanile chiamato Med Food Lab, a Maggio 2020 in collaborazione con il Comune di Tramonti – spiega Antonio Di Martino che nel suo curriculum può vantare anche un’ottima padronanza dell’inglese – Ben 36 partecipanti provenienti da diversi paesi europei avrebbero fatto attività sull’argomento della dieta mediterranea e dei prodotti locali, facendo dei veri e propri workshop culinari. Quest’attività è al momento sospesa in attesa di identificare una nuova data. A rischio sono anche progetti all’estero in cui giovani della Costiera amalfitana sono stati selezionati per partecipare grazie al supporto del programma Erasmus+. Speriamo che questi ragazzi non perdano questa grande opportunità di formazione personale che come associazione cerchiamo di offrire il più possibile”.

Tra i progetti più riusciti, l’associazione che ha la sua sede a Tramonti, può annoverare quello del recupero di una biodiversità rara, un seme che s’era perso nel tempo: quello del pomodoro Fiascone, detto Re Umberto.

Antonio Di Martino mentre fotografo Mirko d’Agata (gruppo N900) mentre assaggia il pomodoro Re Fiascone

Grazie ad una collaborazione con i contadini custodi della vallata di Tramonti – ha raccontato Antoniol’associazione è riuscita negli scorsi anni a recuperare questa antica semente che nel 1800 fu addirittura dedicata a Re Umberto I di Savoia quando fece visita alla città di Napoli. E cosi, la miglior varietà di pomodoro dell’epoca, che era conosciuta localmente come Fiascone, fu denominata Re Umberto come omaggio al sovrano d’Italia. Purtroppo con il tempo questa varietà è andata quasi completamente perduta per il diffondersi di varietà ritenute più produttive, ma alcuni contadini di Tramonti hanno conservato questo antico seme generazione dopo generazione. ACARBIO, insieme anche al Centro di Ricerca CREA-OF, ha valorizzato questa varietà e ha promosso la costituzione di una rete di contadini che ora producono il Re Fiascone ad un prezzo più equo, che gli consente di mettere in coltivazione altri terrazzamenti abbandonati, salvandoli dal degrado e mitigando il rischio idrogeologico”.

Le escursioni lungo sentieri meno conosciuti della Costiera amalfitana

In questi giorni i contadini non si sono fermati, perché il ciclo della natura non può aspettare i tempi del virus, e hanno cominciato a preparare i semenzai per la produzione 2020. 

Siamo molto orgogliosi di questo progetto – ci confida Antonio che per la sua giovane età ha già maturato grandi esperienze – e credo che sia la sintesi di cosa è possibile fare per salvaguardare e far crescere il nostro territorio”.

ASCOLTA L’INTERVISTA SU DIVINA FM

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