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Augusta, niente albo pretorio: il Comune scorda ancora la discarica

AUGUSTA – Una nuova discarica di rifiuti speciali pericolosi a pochi chilometri dal perimetro urbano, che l’amministrazione comunale di Augusta tenta nuovamente di far passare sotto silenzio. E’ l’accusa sostanziale lanciata da Natura sicula il 4 aprile, con un comunicato dove rileva che “omette pure di pubblicare all’albo pretorio gli avvisi di consultazione dei cittadini, in violazione a quanto prescritto dal Codice dell’ambiente“.  Un’omissione che “limita di fatto la possibilità per i portatori di interesse, di esercitare il proprio diritto a presentare osservazioni“. Ed è la seconda volta che gli uffici municipali si dimenticano” di inserire nel sito istituzionale gli atti dell’impianto di smaltimento, in contrada Marcellino. Già a luglio 2022, l’assessorato regionale aveva notificato che “dell’avviso al pubblico dovrà essere data informazione anche nell’albo pretorio informatico del Comune, che dovrà tempestivamente dare notizia di tale informazione a questo Servizio”. Ma a settembre ancora non era apparso nulla del progetto presentato dalla Log service, società satellite dell’inceneritore Gespi. Quei mesi di inadempienza alle prescrizioni della Regione avevano fatto insorgere le associazioni ambientaliste, che a novembre avevano chiesto “un dibattito pubblico sull’uso del territorio”. Due anni dopo lamentano che “nessun riscontro è a oggi pervenuto alla richiesta di consiglio comunale ad hoc”.

Di Mare: omissione su albo pretorio riguarda gli uffici, comunque basta quello della Regione.

Giuseppe Di Mare,

Natura sicula fa notare inoltre che, “a due anni di distanza dall’avvio del procedimento di autorizzazione unica regionale“, ancora “non è dato conoscere la posizione ufficiale del sindaco Giuseppe Di Mare e della sua giunta”. La sua replica arriva a mezzo stampa siracusana, ma sorvola sull’intuibile nulla osta dell’amministrazione alla discarica. “Gli uffici stanno adesso seguendo questa vicenda con puntualità”, dichiara il primo cittadino a Siracusaoggi. Sostenendo che “parliamo al momento di un possibile intervento, che solo quando sarà munito di tutti i pareri potrà essere avviato”. Nell’intervista sostiene inoltre che “è stato emesso il parere di conformità urbanistica, atti dovuti”. Mentre, “per quanto riguarda la vicenda della pubblicazione all’albo pretorio, non si tratta di un aspetto in gestione alla politica”. Infine Di Mare dice che “se c’è stata questa svista, mi pare superata dalla pubblicazione sui portali regionali”. E respinge i sospetti sulla seconda omissione di pubblicazione, affermando che “non si può accusare un sindaco se un atto non viene pubblicato all’albo pretorio, a meno che non si intenda sostenere che si tratta di un gesto compiuto di proposito, assumendosi le responsabilità di un’accusa del genere, assolutamente infondata”. Dagli uffici comunali fanno sapere che potrebbe esserci stato un disguido col protocollo generale informatico. Ma la stessa cosa era accaduta con gli espropri del nuovo tracciato ferroviario, scoperti dai proprietari quando era già troppo tardi per far modificare il progetto.

Catalano: dal sindaco pezza peggiore del buco, ai suoi cittadini negati possibili ricorsi.

Enzo Parisi (Legambiente) e Fabio Morreale.

La spiegazione del sindaco non convince gli ambientalisti. “Quando la pezza è peggiore del buco”, commenta Gianmarco Catalano. Il portavoce del coordinamento Salvare Augusta spiega che “Di Mare confonde il certificato di destinazione urbanistica, che è un atto dovuto rilasciato dagli uffici, con la conformità urbanistica che è di tutt’altra e complessa natura”. La pubblicazione del progetto Log service sul portale regionale ha tuttavia consentito all’associazione ambientalista di depositare le sue osservazioni. “Anche se – sottolinea Catalano – l’omissione sull’albo pretorio comunale di fatto inibisce ai cittadini, compresi i proprietari dei terreni confinanti, di presentare le proprie visto che il termine ultimo è il 5 aprile”. Comunque, quelle protocollate in tempo dalla onlus sono già esaustive dei potenziali aspetti problematici, circa un impianto “manifestamente incompatibile con la destinazione d’uso dell’agglomerato industriale“. Natura Sicula perciò “condivide in toto e fa proprie” le obiezioni presentate da Legambiente il 10 settembre 2022. Osservando che “l’area confina con la Sasol e si trova nelle immediate vicinanze della Sonatrach. Non viene pertanto previsto il rispetto di alcuna distanza minima dagli stabilimenti a ‘Rischio di incidente rilevante‘, che possa limitare il cosiddetto effetto domino. Va inoltre rilevato che il Comune di Augusta, a differenza di quanto fatto da Priolo, ha omesso a oggi di adeguare il proprio strumento urbanistico generale alle prescrizioni relative al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, mancando di prevedere e mantenere opportune distanze di sicurezza tra le aree a elevata concentrazione di stabilimenti a rischio“.

Natura sicula: la discarica aggrava il carico ambientale e il rischio effetto domino con industrie.

l’inceneritore Gespi, in copertina la planimetria progettuale della sua nuova discarica.

Le osservazioni di Natura sicula si appuntano anche sulla questione ecologica. “Il progetto di discarica costituisce un oggettivo aggravamento del carico ambientale e del livello di rischio incidentale dell’Area a elevato rischio di crisi ambientale siracusana. L’impianto è pertanto giustificato da ragioni di esclusivo carattere economico dell’azienda proponente, le quali esulano dalle valutazioni dell’impatto sanitario”. Nei 28 mila metri quadrati dell’ex limoneto confinante con l’impianto petrolchimico, verrà scavato un invaso di smaltimento da 16 mila metri quadrati, dove confluiranno “circa 20 mila tonnellate l’anno” di ceneri industriali. La relazione dei progettisti dice che “l’insieme di fattori sia economici che logistici ha spinto la Log service a presentare il progetto, in grado di coprire per oltre 14 anni il fabbisogno collegato allo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’impianto Gespi nelle fasi di termodistruzione“. Quel documento puntualizza che tutto ciò serve a un inceneritore che “trova difficoltà a reperire in Sicilia, ma anche in Italia, strutture che possono ricevere rifiuti speciali pericolosi”. In realtà gli ambientalisti temono che possa servirgli ad allargarsi nel mercato dello smaltimento.

Morreale: nessuno potrà legittimamente impedire l’arrivo di rifiuti pericolosi dal resto d’Italia.

Natura sicula avverte che “la condizione secondo cui la discarica ‘sarà a servizio esclusivo dei rifiuti prodotti dall’impianto Gespi’, non può assumere valore prescrittivo e vincolante”. Infatti “il Consiglio di stato, in accordo alle pronunce in materia della Corte costituzionale, ha da tempo chiarito che ‘è illegittimo il divieto di conferimento nelle discariche regionali di rifiuti speciali provenienti da altre Regioni’. Non può pertanto essere escluso, né normativamente vietato, che nella discarica in progetto possano trovare conferimento quelli provenienti” dal resto d’Italia. Il presidente della onlus ecologista, Fabio Morreale, nel comunicato alla stampa fa delle considerazioni. “Dietro i sorrisi delle dirette social e la musica allietante dei concerti finanziati dagli industriali, tra cui figura anche Gespi e Log service, si registra un silenzio istituzionale imbarazzante sulle più importanti vicende ambientali e sanitarie che interessano la collettività”. Affermazioni che riecheggiano le opinioni social dell’assessore Biagio Tribulato, vicepresidente del consiglio comunale. “Sentir dire a chi amministra una Città che non si può far nulla per arginare la costruzione di nuovi impianti di smaltimento sul nostro territorio, equivale a dire che la politica come tutela del bene collettivo non viene praticata. Tutto ciò è altamente vergognoso per chi crede nel senso delle istituzioni, perché se si decide di difendere un territorio, lo si deve fare sempre e comunque”. Ma questo suo post del 14 dicembre 2017, quando era consigliere d’opposizione, poche ore dopo il comunicato di Morreale non è stato più consultabile.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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