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Airola e la sua cipolla presidio Slow Food, il racconto in un murales

C’era un tempo in cui gli abitanti di Airola, comune del beneventano della valle Caudina, venivano chiamati “cipollari”. La presenza della coltivazione della cipolla è infatti in questa zona già presente in passato, basta vedere anche un bel murales tra le vie della città che raffigura questo ortaggio. Ora la nascita di un presidio Slow Food, grazie soprattutto ai produttori, custodi di questa prelibatezza, aiuterà nella conoscenza delle sue caratteristiche e nel suo rilancio anche commerciale. 

La cipolla di Airola si coltiva nei comuni di Airola, Bucciano, Bonea, Moiano, Montesarchio, San Martino Valle Caudina, Cervinara, Rotondi, Paolisi, Arpaia, in provincia di Benevento. Un’area ricca di tradizioni agricole. 

Il Presidio sostenuto dal Comune di Airola, da quello di San Martino Valle Caudina, dai cittadini e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese.

Le sue origini storiche in un testo del 1848

Già nel testo “Cenno storico e toponomastico dell’antica e moderna Airola sita nella Valle Caudina” del Montella, che risale al 1848, si fa cenno della tipica cipolla della zona, e ancora oggi passeggiando tra le vie del paese, tra i vari murales si può notare la raffigurazione di un momento della preparazione della cena che ritrae una donna che affetta proprio una cipolla. Il murales è stato realizzato dall’artista polacco Dimistri Taxis e si può trovare in Corso Caudino, posto frequentato in particolare dagli anziani, che “vengono qui per rilassarsi nel pomeriggio, quindi ho voluto descrivere qualcosa di molto comune a tutti”.

La cipolla di Airola diventa un presidio Slow Food

Dolce e sapida 

Airola si trova nella Valle Caudina. E’ attraversata dai torrenti Tesa e Faenza: proprio la vicinanza a questi corsi d’acqua ha donato ai terreni di Airola, e di alcuni comuni vicini, le caratteristiche ideali per la coltivazione della cipolla. “Non sempre il gusto della cipolla è facile – ha spiegato Nello Falzarano, giovane referente dei produttori del Presidio Slow Food della cipolla di AirolaLa nostra, grazie al connubio di dolcezza e sapidità, è invece davvero una prelibatezza”.  Il successo è proseguita fino agli anni ’60. Poi con l’industrializzazione e l’abbandono della terra, e l’avvio delle colture di tabacco, hanno portato a dimenticare la tradizionale cipolla facendole perdere prestigio. 

Infatti negli ultimi anni il suo prezzo all’ingrosso è crollato fino a poche decine di centesimi al chilo, troppo poco per pensare di poterlo renderlo un business appetibile. Ora arriva però la svolta. I produttori del Presidio Slow Food sono quattordici, per complessivi duecento quintali annui di prodotto e alcuni di loro hanno più di 70 anni. Rappresentano un pezzo di storia di questa produzione che guarda con ottimismo al futuro. 

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