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Augusta, incognita covid su ballottaggio: ricovero in ospedale frena Gulino

AUGUSTAPippo Gulino è stato ricoverato al reparto Covid di Siracusa, per una crisi respiratoria intervenuta al sesto giorno di malattia. La notizia che ha gettato scompiglio fra amici e avversari, si è diffusa il 10 ottobre sera. Appena poche ore dopo che i suoi delegati avevano depositato la lista completa degli assessori, con i quali si presenta al ballottaggio con lo sfidante Peppe Di Mare. L’ex sindaco di Augusta si era sentito male la domenica delle amministrative, dalle quali era poi uscito il più votato con oltre 6.100 preferenze. Il lunedì dello spoglio aveva disertato la sede elettorale di Lungomare Rossini, e martedì aveva comunicato sui social l’esito positivo del tampone. Seguito attentamente dall’Asp e dal medico curante, che lo monitorava ogni 3 ore, giovedì aveva fatto sapere a mezzo Facebook di stare meglio. La dichiarata scomparsa della febbre sembrava avviarlo verso la guarigione. Ma le sfiancanti trattative telefoniche per gli apparentamenti, devono averlo affaticato più del dovuto. Perché chiusa la discussione sulle ultime nomine assessoriali, indirizzatasi verso nomi che politicamente lasciano aperta ogni porta, il 68enne radiologo aveva infatti chiesto ai suoi collaboratori 48 ore di silenzio telefonico. Poi, in prima serata, è arrivata la notizia del suo trasferimento in ospedale.

Negativi i sostenitori del candidato sindaco contagiato.

Il Covid ora si abbatte come un maglio sull’elezione del nuovo sindaco, proprio quando le autorità sanitarie si erano orientate verso l’esclusione di una zona rossa per Augusta. I laboratori di analisi della città e del circondario, nei giorni scorsi, erano stati presi d’assalto da candidati ed elettori. Anche da coloro che avevano incrociato il candidato, o qualcuno da lui contattato, nei giorni in cui potrebbe escludersi avesse contratto il virus. Decine di test sierologici e tamponi volontari, tutti negativi e puntualmente pubblicizzati su Facebook, avevano escluso l’insorgenza immediata di un focolaio dalla tracciabilità incontrollabile. Le trattative per il ballottaggio del 18 e 19 ottobre perciò erano andate avanti regolarmente. Anche se gli esami di laboratorio per il Coronavirus dovevano essere ripetuti proprio a ridosso del secondo turno, per escludere con certezza qualunque contagio.

Giunta 2020: l’ex sindaco si sceglie i suoi ex assessori.

L’aggravamento del front runner nella corsa alla sindacatura, ha fatto passare in secondo piano le manovre per i posizionamenti del ballottaggio. Il barometro degli elenchi assessoriali completi aveva indicato nessun apparentamento per il consigliere uscente Di Mare, e spiragli con qualche veto per l’ex sindaco Gulino. Un passaggio formale, questo degli assessori, perché sono nomi che raramente durano l’intero mandato. Cui seguirà il passaggio formalmente più sostanziale degli apparentamenti con le liste che hanno superato il quorum del 5 per cento, da indicare entro le 14 di lunedì. Gli ultimi a uscire da Palazzo di città con i nomi per i futuri assessorati, sono stati i delegati dell’ex primo cittadino. Chi ha guidato il Comune negli anni Novanta, per il ritorno sulla scena dopo un ventennio di assenza è voluto andare sul sicuro. Indicando Danilo Circo, Pippo Fazio e Ciccio Peluso, che sedevano nella sua giunta di fine secolo. Lo sfidante, che tornerà comunque in consiglio se le urne lo bocciano, invece ha dovuto indicare solo un nome in più rispetto ai 6 già depositati al primo turno. Si tratta di Tania Patania, alla quale è stata assicurata la delega al Porto.

Tania Patania sarà assessora al porto con Di Mare.

Tania Patania (foto Facebook).

La giovane imprenditrice portuale indicata nella squadra Di Mare, di fatto, libera il campo di quella coalizione civica da qualsiasi apparentamento. In un primo momento sembrava avessero chiuso con Attivamente, dove Biagio Tribulato è risultato il consigliere più votato di tutti i tempi. Ma l’accordo per una sua presidenza del consiglio, sponsorizzata dal capo-coalizione Massimo Carrubba, è poi tramontato quando il resto degli alleati sono insorti. Agli elettori si erano presentati con un forte orientamento di centrosinistra, e ora non se la sentivano di allearsi con un candidato che già è indicato come prossimo protagonista in Fratelli d’Italia, in un progetto di ampio respiro guidato dagli influenti fratelli Luca e Rossana Cannata di Avola. Difficilmente quindi ci saranno altri simboli accanto Cambiaugusta, 100 per Augusta, Destinazione futuro e C’è un futuro per Augusta. Anche se in politica tutto è possibile, specialmente se ci si mette in mezzo pure l’incertezza dell’epidemia.

Centrosinistra: no a Carrubba per intesa col futuro Fdi.

Il ricovero di Gulino, infatti, ha ulteriormente complicato degli apparentamenti ancora in corso d’opera. Nel suo entourage danno per scontata la presenza di Attivamente, e fortemente probabile quella di Democratici e progressisti. Il nodo resta quello di Augusta coraggiosa, guidata dallo stesso Carrubba. Il predecessore di Cettina Di Pietro si è piazzato terzo, nella corsa che ha visto la sindaca grillina arrivare penultima davanti la Lega. Ma la sua campagna aggressiva contro i 5 Stelle e l’altro ex sindaco in corsa, hanno lasciato degli strascichi. Il “moVimento” si tiene ufficialmente fuori dal secondo turno, ma il suo establishment sembrava orientato verso Gulino sin dalla campagna elettorale. E l’elettorato di riferimento potrebbe adesso seguire questa propensione anche senza il simbolo. Se vedesse il logo dell’inviso avversario sulla scheda, potrebbe anche optare per l’altro concorrente o stare a casa. Inoltre, come accade in ogni sconfitta, il leader poi fatica a contenere le spinte centrifughe di chi cerca posizionamenti per conto suo. 

Apparentamenti: conta seggi per futura maggioranza.

Biagio Tribulato, recordman di preferenze.

In parole povere, per i “coraggiosi” non sembra esserci posto vicino Gulino. Prima di aggravarsi avrebbe infatti posto su di loro un veto “calcolato”. Perché in caso di vittoria regalerebbe alla coalizione Carrubba 7 consiglieri, e altrettanti a quella da lui allestita. Se invece tiene fuori solo Augusta coraggiosa, verrebbero fuori 10 seggi fra Nuovo patto per Augusta, Civica per Augusta e Augusta 2020. Mentre i due apparentati si fermerebbero a 4. Non è solo un calcolo di poltrone, ma di tenuta stessa della futura maggioranza. Imbarcare tutte e 3 le liste carrubbiane, porterebbe i pentastellati a 3 seggi e la coalizione Di Mare a 6. In sostanza, la quarta amministrazione di Pippo “vasa vasa” avrebbe 16 potenziali oppositori, su 24 consiglieri. Un rischio che rimpicciolisce se imbarca solo Attivamente insieme a Democratici e progressisti. A San Biagio ne avrebbero sempre 2 a testa, ma i grillini si fermerebbero a 2 poltrone e i futuri “Fratelli” a 5. In soldoni, la possibile opposizione potrebbe contare solo su 11 voti. Ora resta da vedere se il forzato isolamento del front runner nella corsa a sindaco introduce un’ulteriore incognita nei ragionamenti. E, soprattutto, se gli elettori saranno d’accordo a seguire logiche “contorte”. Magari sorprendendoli tutti, votando chi ritengono più credibile e basta.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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