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Un anno all’estero per solidarietà: l’esperienza in Costiera amalfitana

A chi non piacerebbe passare un anno all’estero, viaggiando e incontrando nuove persone e imparando nuove culture? E tutto questo con un progetto finanziato? Ecco un esempio concreto con il Corpo europeo di solidarietà (CES): viaggiare per promuovere solidarietà, il Programma dell’Unione Europea per azioni di solidarietà giovanili. 

Tra dicembre 2016 e 2019 hanno partecipato oltre 30.000 partecipanti e in termini di Paesi, l’Italia ha ospitato il maggior numero di giovani (2983 ragazzi da tutto il mondo), seguito dalla Spagna (2649) e dalla Romania (2234). La maggior parte dei progetti sono “azioni di volontariato” (individuale o in gruppo), in cui i giovani possono partecipare come volontari in progetti in diversi paesi, e vivere così nel paese scelto, dalle 2 settimane ai 12 mesi. Un’incredibile opportunità per tutti: vivere in una nazione diversa da dove si è nati, viaggiare, imparare una nuova lingua e diventare membri attivi per la società.

L’esperienza a Tramonti 

Cornelia Kramsall con i ragazzi del campo scuola di Tramonti

Chi scrive ha partecipato per 12 mesi a un progetto CES (Corpo europeo di solidarietà): “Green up your futuredell’Associazione Acarbio, a Tramonti in Costiera amalfitana. In questo progetto eravamo 2 i volontari: Lydia che arrivava dal Regno Unito e la sottoscritta dall’Austria, accanto a stagisti e altri volontari dell’associazione.

Gli obiettivi del progetto erano quelli di promuovere la sostenibilità ambientale e la solidarietà. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo fatto una serie di attività: laboratori con bambini, dato supporto all’agricoltura locale (per esempio nel progetto del Re Fiascone), ma abbiamo anche creato un giardino comunitario, comunicazione online e attività di scambio interculturale.

Per lo scambio internazionale con la comunità locale una parte importante dell’esperienza – abbiamo partecipato ad eventi locali e abbiamo condiviso esperienze nostre. Importante ad esempio è lo scambio linguistico, la cucina e il cibo, e anche la partecipazione alla vita e alle tradizioni locali.

“Green up”?

Sì, rispetta l’ambiente: nelle buone pratiche, nell’apprendimento di nuovi concetti eco-sostenibili, e nella condivisione di conoscenze proprie. Lavorando insieme con le scuole e in progetti giovanili internazionali, abbiamo promosso argomenti diversi tra cui: seminari linguistici EN, l’inquinamento, il riciclaggio, prodotti locali, l‘agricoltura e molto altro. Poi abbiamo anche svolto molte attività di comunicazione online. Ciò significa che abbiamo scritto articoli e post di blog, creato podcast e campagne sui social media (Twitter, You Tube, Facebook, Instagram, blog ) dove abbiamo parlato dei progetti, della nostra esperienza e dell’eco-sostenibilità.

Lo staff di Acarbio e volontari del Corpo Europeo di Solidarietà

Trascorrendo questo periodo a Tramonti (comune montano della Costiera amalfitana), abbiamo avuto la possibilità di comprendere molte pratiche locali, che provengono dalla necessità di usare in modo ottimale le risorse locali (il che significa spesso anche tutelarle), in un’ottica di eco-sostenibilità. 

L’ agricoltura sui terrazzamenti 

Nei secoli precedenti in Costiera amalfitana l’agricoltura era la principale attività economica e i terrazzamenti erano ben mantenuti come parte del lavoro quotidiano. Oggi, dove spesso le attività agricole diminuiscono (il turismo come settore economico ha fatto la sua parte in questo sviluppo), i terrazzamenti vengono abbandonati. Come prima causa c’è il crollo dei tradizionali muri a secco (come delimitatori), poi nel tempo seguono i terrazzamenti e così questo può portare a frane e alluvioni nelle valli della Costiera, mettendo in pericolo questo splendido paesaggio di millenni. In alternativa, sono necessarie attività per sostenere il paesaggio e l’agricoltura. Il progetto ad esempio del pomodoro “Re Fiascone” ne è un esempio, dove in collaborazione con le famiglie contadine locali è stato ripreso un antico seme. Il pomodoro poi viene trasformato ed è disponibile come salsa di alta qualità per le specialità della pizza. Prima di venire qui, sapevo poco delle caratteristiche dei paesaggi terrazzati e dell’alta funzionalità. L’impatto di questo paesaggio culturale mi ha sorpreso, tanto quanto la sua bellezza continua a stupirmi.

Life long learning – L’apprendimento permanente

Questo è uno dei principi base dei progetti Erasmus+. Cosa può significare in un CES? Come l’ho vissuto in prima persona, può significare imparare qualcosa dell’italiano e napoletano (anche per quanto riguarda i gesti, l’umore o i modi in cui spiegarsi). Diventare ad esempio consapevoli dei modi “giusti” per cucinare la pasta italiana (al contrario di tutti i modi sbagliati che esistono) – conoscere, cucinare, riconoscere e assaggiare, apprezzare. Migliorare le capacità proprie di insegnamento non formale, per apprendere nuovi metodi di facilitazione di laboratori o seminari. Poi, c’è da imparare anche lo spirito di iniziativa. “Come posso implementare un progetto che mi appassiona? Cosa sarebbe rilevante a livello pratico al fine di organizzare un piccolo progetto di pulizia di spiaggia o un progetto CES nella mia comunità?”

Cornelia Kramsall ha partecipato per una anno al progetto del Corpo Europeo di Solidarietà

Alla fine di questa interessante esperienza sono stata coinvolta nell’introduzione dell’azione di Solidarietà del CES, che comprende progetti a favore dei giovani con l’opportunità di implementare le proprie idee per la comunità locale. 

Anche il Forum Dei Giovani di Maiori farà un’azione di Solidarietà attraverso la web-radio “Forum dal Comune” (- https://www.facebook.com/fdgmaiori ), e questo è davvero incoraggiante.

CES in tutta l’Italia, l’Europa e oltre

I progetti CES si svolgono in ogni parte d’Italia e in Europa. Vengono ospitati volontari non solo europei, ma anche di paesi di altri continenti. I progetti di lungo termine durano fino a 12 mesi (ma a volte anche di meno). Durante il soggiorno, i volontari CES sono invitati ad almeno un evento nazionale a Roma per incontrarsi con gli altri volontari. Ci sono stata a dicembre e ho incontrato partecipanti provenienti dalla Georgia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Russia, Marocco, Repubblica di Moldavia, Turchia, Belgio, Kosovo, Francia. Tutti partecipanti in progetti di diverse realtà. C’era chi ha lavorato su temi culturali e artistici; chi in un rifugio per animali; chi in fattorie sociali; qualcuno ha fatto parte di un rifugio per farfalle; altri in centri di sostegno per rifugiati e in programmi educativi per bambini. 

Geograficamente tra Bolzano e Catania. Alcuni in montagna, altri nelle grandi città o in piccoli centri. Alcuni sono rimasti per 12 mesi (come nel progetto di “Green up your future”), e altri sono rimasti per un periodo più breve (6-10 mesi). I progetti CES sono diversi così come i loro partecipanti. Ma tutti sono uniti nel voler imparare nuove culture, fare nuove esperienze e condividere una forma di solidarietà in un nuovo ambiente locale e con coetanei internazionali.

L’incontro a Roma con i volontari del Corpo Europeo di Solidarietà

Il CES dopo la pandemia?

Ci sono tante persone e attività che mi mancano di questo progetto terminato a fine marzo, proprio nel mezzo dell’emergenza sanitaria del Covid-19.

Dopo aver superato questa emergenza le opportunità nell’ambito di questo progetto diventeranno ancora più importanti e pertinenti. Ma è cambiato qualcosa a causa di questa emergenza anche nel programma CES? 

In questo momento la maggior parte dei progetti già in corso stanno continuando, solo alcuni sono stati interrotti. Le nuove partenze sono state ritardate a causa delle restrizioni di viaggio. E così in tutta Europa ci sono molti volontari che stanno aspettando di poter iniziare questa nuova avventura che sarà ricordata per tutta la vita. 

Se sei interessato puoi dare un’occhiata a https://europa.eu/youth/solidarity_it  per informazioni generali, o https://europa.eu/youth/volunteering/project_it

Oppure si può contattare l’associazione Acarbio.

Sources: European Youth Portal of the European Union, Factsheet State of Play October 2019 https://europa.eu/youth/sites/default/files/european_solidarity_corps_factsheet.pdf 

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