Salerno Letteratura Festival nel segno di Francesco Durante CULTURA PRIMO PIANO di Antonella Dell'Orto Scritto domenica, 26 Luglio, 2020 16:25 Ultimo aggiornamento giovedì, 30 Luglio, 2020 12:22 Il centro antico della città di Salerno, con la sua luce calda e il suo venticello che sale dalla marina è diventato il palcoscenico della cultura internazionale con l’ottava edizione del Salerno Letteratura Festival. 160 scrittori, musicisti, attori e artisti italiani e stranieri hanno animato per otto giorni il centro storico con il più grande festival letterario del Sud. I luoghi Il Salerno Letteratura Festival si svolge in diversi punti della città Salerno Letteratura 2020 si è tenuta infatti in luoghi aperti del centro storico di Salerno tra l’atrio del Duomo, Largo Barbuti, Tempio di Pomona, Museo diocesano, Corte della Guardia di Finanza di via Duomo e l’Arena del mare. L’ideatrice e direttore organizzativo della manifestazione è Ines Mainieri. I nuovi codirettori artistici Matteo Cavezzali, Paolo Di Paolo e Gennaro Carillo. La responsabile del programma ragazzi, Daria Limatola. Francesco Durante L’indimenticato Francesco Durante Un’edizione nata dalla fortissima volontà di portare avanti il lavoro del compianto giornalista e critico letterario, Francesco Durante, venuto a mancare all’improvviso l’estate scorsa, direttore artistico delle passate edizioni: un festival Perdurante, così lo hanno voluto a lui dedicare. “PerDurante”, con il simbolo dell’infinito, in una prospettiva di apertura, di ottimismo della volontà, di speranza. Tanto più in questo momento storico, “perdurante” è forse la parola giusta per esprime tenacia, persistenza, ostinazione. Tutto ciò che richiede questa fase di ripartenza. “L’intuizione di Francesco Durante fu quella di guardare alla produzione dei narratori europei under 40, creando un’occasione di scambio prima di tutto fra loro stessi – ha spiegato il team dei direttori artistici – Così nel corso delle passate edizioni si sono incontrati a Salerno autori come Arno Camenisch, Judith Schalansky, José Luis Peixoto, David Machado, Kaouther Adimi e molte altre voci fra le più forti e solide del panorama letterario del Vecchio continente”. Il seme che Francesco aveva già gettato per la nuova edizione è stato raccolto: la riflessione sull’ambiente, la vera sfida degli anni Venti del ventunesimo secolo. Una sorta di filo verde che ha percorso l’intero programma, incrociando discipline e prospettive diverse intorno al binomio uomo/natura. Il filo verde della natura L’ultima sera con mia figlia abbiamo seguito proprio il “Filo verde della Natura” che ci ha potato ad assistere alla presentazione del libro La rivolta della Natura. Mia figlia era restia ad accompagnarmi ed ha cercato disperatamente una via di fuga. Ma i suoi amici salernitani non erano raggiungibili e, suo malgrado, ha dovuto accompagnarmi su e giù per i vicoli di Salerno e mi ha anche dovuto riprendere quando io incantata leggevo ad alta voce i versi del poeta Alfonso Gatto, scritti sui muri della città. Che atmosfera magica. Fare la fila per poter ascoltare la presentazione di un libro! Chi l’avrebbe mai detto a mia figlia che è pure dislessica. Eppure, una volta entrata nel mondo magico della cultura, ho visto il suo interesse crescere così come la sua attenzione ed è finita che ha anche acquistato il libro (“La rivolta della natura” di Eliana Liotta e Massimo Clementi) la cui copia, autografata dall’autrice è ora sul suo comodino. Masha insieme a Eliana Liotta autrice del libro “La rivolta della natura” Una bella serata salernitana. Io che vado girando in questa sconfinata provincia per una sera mi sono goduta la nostra bella Salerno. Città di storia, di mare e di cultura. Antonella Dell’Orto (*biologa/contadina/inviata speciale per un giorno) Il cielo cade: a ottant’anni dall’efferata strage della famiglia Einstein Premio Francesca Mansi mobilita i giovani per l’”altra mia Costiera” Nella Giornata della Memoria Positano ricorda quando era la città morta Augusta nelle foto delle sue famiglie, Apf: la memoria diventi museo Archeoclub Augusta, l’abbraccio fra imam e rabbino per Gaza Bombe su Amalfi: quel giorno di luglio del 1943