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Augusta, 120 avvocati ma in ordine sparso: ora c’è l’Associazione forense

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   15:51

AUGUSTA – Un avvocato ogni 300 abitanti, neonati compresi. Con tutte le specializzazioni possibili e immaginabili dello scibile giuridico. “E ad Augusta va pure bene, perché la media nazionale è di 4,3 ogni mille cittadini”. Ma quando c’è uno studio legale in ogni condominio, allora la patria del Diritto mostra il rovescio della medaglia. Fatto dei potenziali rischi di preparazione approssimata, liti temerarie, moltiplicazione delle cause, e di quant’altro diventa logica conseguenza della brutale necessità di sbarcare il lunario. I 63 professionisti che hanno dato vita alla “Associazione forense megarese” ancora non hanno una ricetta, per affrontare le problematiche della categoria. Ma hanno iniziato, cominciando col “miracolo” di mettere assieme una metà abbondante di chi esercita con studio in città. Dopo un ventennio di tentativi a vuoto, il 23 luglio è stata finalmente tenuta a battesimo l’Afm. A presiederla, “spero non solo per ragioni anagrafiche ma sicuramente solo temporaneamente”, è stato indicato il noto penalista Puccio Forestiere. Che tuttavia, oltre a una lunga e prestigiosa carriera con la toga, si porta dietro in parallelo anche un ruolo di primo piano nella Destra siracusana. Per questo l’ex deputato del collegio, durante la conferenza stampa di presentazione all’hotel Campolato, mette subito in chiaro che “siamo apolitici e apartitici”. Se saranno anche tutti asintomatici al virus delle amministrative d’ottobre, si vedrà nei prossimi mesi.

Il presidente Forestiere: serve competenza e legalità.

al centro Puccio Forestiere, fra Salvatore Terrone e Dario Valmori.
copertina, il direttivo dell’Associazione forense megarese.

In effetti sono troppo ideologicamente assortiti, per immaginare un ruolo alle comunali d’autunno. Dal tavolo della presidenza dicono chiaro che “ci si stava lavorando da tempo, a mettere in piedi qualcosa che già c’è in tutti i comuni della provincia”. Il lockdown ha fatto slittare tutto, e spostare ancora faceva sembrare tutto come una tela di Penelope. Così alla fine sono partiti, “perché qualcuno doveva pur cominciare”. Il resto verrà strada facendo, magari cercando di recuperare nel progetto la fetta dei colleghi rimasti fuori. L’avvocato Forestiere dice che il primo obiettivo è “migliorare la qualità della categoria e interloquire istituzionalmente”. Ma sembra fare capolino l’onorevole in forza a Fratelli d’italia, quando dice che “la nostra realtà ha bisogno di competenza e legalità“. Tirarlo dentro a questioni più terra terra, come gli incarichi che l’amministrazione comunale 5S assegna ad avvocati di altre città, se non addirittura fuori regione mentre Augusta è piena di studi legali a corto di parcelle, è impresa impossibile. 

La tesoreria Marcellino: non chiediamo alla politica.

Francesca Marcellino

Il presidente dell‘Associazione forense megarese schiva ogni argomento che si potrebbe prestare a letture più ampie del voluto. D’altronde ne ha motivo. Dato che a qualche collega dal percorso ideologico opposto, non è andata giù una presidenza dal passato e dal presente politico così caratterizzati. Comunque, sulla questione di un Comune che privilegia professionisti di fuori, non tace del tutto. “Parleremo anche di questo, e di tutto quello che si può fare per tutelare gli interessi degli avvocati di Augusta“. Insomma, l’impressione è che l’esigenza sia stata quella di far partire l’Afm. E cominciare a farla lavorare su qualcosa che non dia appiglio ad alcunché, come i corsi di formazione in città. Una “comodità” che significa preziose ore in studio, recuperate alle trasferte che finora sono costretti a sobbarcarsi per stare in regola coi crediti. Intanto brindano al successo di essere “la prima in provincia per numero di iscritti”, come sottolinea Marcello Passanisi, consigliere del direttivo. Per tutto il resto c’è il tempo. “Cosa chiediamo alla politica? Semmai la domanda giusta da porre è cosa la politica vuole chiedere a noi”, taglia corto la tesoriera Francesca Marcellino. Al consigliere Salvo Terrone comunque non sfugge che un’associazione così compenetrata nelle problematiche del territorio, se non altro perché le deve rappresentare in tribunale, prima o poi si troverà di fronte tematiche più ampie. Perciò dice che nel “miglioramento della realtà locale, l’aspetto ambientale è uno degli argomenti prioritari”.

Primo obiettivo: un augustano al consiglio dell’Ordine.

Di debordare dalle questioni più strettamente legate all’esercizio dell’avvocatura, comunque, ancora non se ne parla. E’ più facile che il primo obiettivo concreto sia quello di creare una lista di augustani, in grado di eleggere un proprio rappresentante in seno al consiglio dell’Ordine provinciale. Il più grosso Comune dopo il capoluogo, infatti, non ha alcun rappresentante nell’organo principe della categoria. A Campolato di capelli bianchi se ne sono visti molto pochi, così come di procuratori legali alle prime cause. E’ la generazione dei quarantenni, nata analogica e trasformatasi digitale, che cerca di essere un ponte con gli avvocati cresciuti a pec e smartphone, e quelli ancora affezionati alla raccomandata battuta sulla Olivetti. Il risultato delle adesioni li incoraggia. Ma l’esperienza del loro presidente-decano sa che gli entusiasmi fanno presto a scemare, “in una categoria dove si usa il noi solo quando conviene, per poi passare all’io e chiudersi in studio a istruire i propri fascicoli senza interessarsi d’altro”. Perciò, accenna Forestiere, ci saranno “interlocuzioni con tutti: Comune, Asp, Autorità portuale“. E fatto balenare ciò, è un fuoco d’artificio di belle parole. Messe magistralmente in fila come un grande discorso, che però lascia il taccuino del cronista senza risposte concrete. D’altronde fanno gli avvocati, cosa ci si poteva aspettare?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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