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PNRR e ZTL in Costiera amalfitana: i tanti nodi irrisolti nel focus associazioni 

Una ZTL per regolamentare il traffico in Costiera amalfitana, anche se ancora non si sa come, e a partire da quando, a differenza di Venezia con la sua Smart Control Room. Risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il territorio sta rischiando di perdere, perché non si ha la capacità di progettazione. E progetti, come il depuratore di Maiori e la galleria con Minori, che calati dall’alto rischiano di stravolgere interi equilibri anche idrogeologici. Intanto la Corte Costituzionale salva pezzi pregiati del territorio campano “dai rigurgiti della speculazione edilizia” come ha sottolineato Luigi De Falco, vice presidente di Italia Nostra Campania, intervenuto all’incontro “La Costiera della Transizione Ecologica”, organizzato dal Club per l’Unesco di Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Italia Nostra Salerno e Comitato Tuteliamo la Costiera amalfitana, che si è svolto nella Biblioteca di Amalfi (venerdì, 4 marzo), anche in modalità online, con la diretta StreamYard sul canale del sito giornalistico Positanonews. Un forum del coordinamento associazioni, che aveva già visto un’anteprima durante la “Settimana Unesco”.

In primo piano (a sinistra) Gioacchino Di Martino, durante la diretta StreamYard

No a progetti che stravolgono il territorio 

Sarebbe auspicabile che nell’ambito dei progetti che i comuni della Costiera amalfitana stanno predisponendo per  usufruire delle risorse del PNRR – spera Gioacchino Di Martino, vice presidente del Centro di Cultura e Storia amalfitana – venissero presentate proposte di iniziative dirette a promuovere lo sviluppo razionale del territorio. Il termine sviluppo non comporta necessariamente ipotesi di stravolgimento delle caratteristiche più importanti della nostra realtà potendo essere inteso come occasione di accrescimento delle risorse a disposizione della comunità. Di tali risorse una delle più trascurate e non sufficientemente considerate è quella legata alla conoscenza, alla fruizione e alla conseguente tutela del paesaggio e dell’ambiente della nostra Costiera”, puntualizza Di Martino, in veste anche di componente del Comitato Tuteliamo la Costiera amalfitana – “Il pericolo della Costiera sono alcune opere pubbliche – denuncia lo storico ambientalista – come il depuratore di Maiori, in evidente contrasto con ciò che è il luogo dove dovrebbe nascere, la valle del Demanio. La realtà suggestiva di questa valle, assomiglia ad esempio molto alla Valle delle Ferriere, che è un’oasi protetta. Un depuratore a servizio di ben sei comuni, con un sistema di depurazione molto complicato (tra sistema di pompaggio e gallerie, etc.), è un progetto complesso, dannoso e con passaggi burocratici poco lineari (manca ad esempio anche il parere della Soprintendenza, della Commissione ambientale, ecc.) che metterà in pericolo un’intera area. Per questo motivo è nato un Comitato di cittadini che sta contestando l’intera progettualità. Un intero dossier è a disposizione di quanti vorranno approfondire l’intera vicenda. Continuiamo a chiedere di esaminare la proposta alternativa che è quella di una condotta sottomarina”.

I rischi di spendere male le risorse del PNRR

Secondo Squizzato durante il suo intervento

Oltre alla tempistica stringente e alle incapacità progettuali –  ha spiegato invece Secondo Squizzato, del direttivo del Club per l’Unesco di Amalfi – i rischi sono quelli di spendere male le risorse e senza che si risolvano i problemi. Per la prima volta, dopo il dopoguerra, ci si trova ad avere un’opportunità rilevante da sfruttare in cinque anni. Un’entità di risorse pari a 191 miliardi di euro che si dividono fra sei missioni, e che poi diventano 235 miliardi (69 miliardi sono a fondo perduto). Una sfida dall’Europa per l’Italia oltre che alla Spagna e agli altri Paesi europei. Il grosso (60 miliardi circa) verte su progetti che riguardano la “Transizione ecologica”. Lo studio del PNRR parte anche da un assunto: l’Italia ha il maggior numero di auto rispetto agli abitanti e tutto ciò comporterà necessariamente un cambio di strategia. E’ senz’altro un’opportunità per i comuni che speriamo siano già al lavoro su questi temi. Una buona capacità di progettazione – incalza Squizzato – può vertere ad esempio sulla “Tutela del territorio e risorse idriche, dissesto idrogeologico”. Ora non ci potranno essere più scuse. Sono tante le misure aperte anche per la sanità territoriale, e sul piano della transizione ecologica, è davvero un’occasione imperdibile. Una misura interessante ad esempio è quella della “rigenerazione culturale e sociale dei borghi storici”. Abbiamo esempi di abbandono e di spopolamento che andrebbero al più presto affrontati. La scarsa capacità progettuale dei comuni purtroppo è ora un gap. Tutti gli interventi materiali devono assicurare il minore impatto sull’ambiente e molte misure sono incrociate fra loro (come il risanamento ambientale e i piccoli centri). E’ vero che ci vogliono anche dei professionisti per la progettazione – sottolinea ancora Squizzato, già sindaco di Cetara – ma sarebbe un vero danno per tutti non riuscire a sfruttare questi fondi, così come sarebbe una sconfitta, usarli male. E’ un momento importante che le amministrazioni comunali dovrebbero sfruttare bene e velocemente”.

Progetti alternativi alla galleria Maiori-Minori 

Christian De Iuliis (a sinistra) durante la diretta su StreamYard

Ci possono essere tanti progetti alternativi alla galleria Maiori-Minori – osserva invece l’architetto Christian De Iuliis l’architettura può intervenire migliorando le condizioni degli abitanti e creare bellezza. Svelandosi senza vergogna, senza la necessità di manifestarsi con opere sotterranee. Negli anni ho scritto degli articoli anche feroci che riguardano la “variante in galleria sulla SS163 tra Maiori e Minori” – ricorda De Iuliis che nella vita oltre ad avere uno studio di architettura, ha la passione per la letteratura e per la scrittura –  e me ne sono occupato perché è stato reso noto lo studio di fattibilità stilato dall’Anas (un progetto di 19 milioni di euro) per risolvere la problematica di un semaforo. Un foro, un tubo, sotto il villaggio di Torre. Questo progetto però in realtà non esiste. Io sono molto preoccupato anche per il PNRR, perché avere soldi e non avere idee può essere pericoloso. Il contrario del futuro è che noi cerchiamo di investire soldi su tecnologie ormai morte, come il trasporto su gomma. Far risparmiare ad esempio 38 secondi ad un’auto per farla arrivare in un’area di parcheggio che non esiste o che non ha spazio sufficiente per tutti, è una follia. Non possiamo cercare di portare in Costiera tutte le persone che vogliono venire, ma è possibile solo distribuite nel tempo” E poi l’esempio di quattro progetti di mobilità in cui sono stati spesi bene i soldi  speso bene i soldi: “Si trovano in comuni simili ai nostri, ed è la ciclopista tra Limone e Riva del Garda; la passerella di collegamento tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito; la passeggiata a Finale Ligure  e la promenade Aldilonda a Bastia in Corsica. Interventi coraggiosi e non impattanti che non stravolgono i luoghi, un’architettura che resiste nel tempo. Perché la vera conquista è quando l’architettura rispetta i luoghi”.

La ciclopista tra Limone e Riva del Garda

La Corte Costituzionale: No all’indebolimento delle tutele ambientali  

Le decisioni della Consulta fanno scuola per l’intero territorio nazionale, confermando quanto Italia Nostra sostiene da sempre, ovvero l’intangibilità dei Piani Paesaggistici attraverso l’azione unilaterale delle Regioni – è categorico Luigi De Falco, vice presidente di Italia Nostra Campania – La Corte ha osservato che l’applicazione del principio della derogabilità della pianificazione paesaggistica “compromette l’impronta unitaria della pianificazione paesaggistica assunta dalla normativa statale quale valore imprescindibile da porre al riparo dalla pluralità e dalla parcellizzazione degli interventi delle amministrazioni locali. Dunque anche l’applicazione, ad esempio, delle disposizioni del piano casa, indipendentemente dall’edificabilità o meno delle aree,compromette il principio del proporzionamento degli interventi possibili su territori ad alta valenza paesaggistica e ambientale, che è l’essenza di qualsivoglia pianificazione in materia”. Attenzione quindi a progetti che calati dall’alto indeboliscono sensibilmente anche le tutele ambientali.

ZTL proposta del Comune di Amalfi 

Il sindaco di Amalfi, Daniele Milano

La ZTL da me proposta a settembre 2018, a luglio 2019 è diventata accordo istituzionale che in un territorio storicamente ed endemicamente litigioso non è una cosa da poco – evidenzia Daniele Milano, al suo secondo mandato come primo cittadino di Amalfi, e presente in sala insieme al collega di Conca dei Marini, Pasquale Buonocore e all’assessore al comune di Positano, Anna Celentano – E così abbiamo messo insieme Regione Campania, Provincia di Salerno, ANAS, 13 comuni sotto la cabina di regia della Prefettura per stilare un protocollo per arrivare a questa progettazione. La ZTL oggi è un progetto preliminare affidato da ACaMIR (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti, ndr) a un docente dell’Università di Salerno. Stiamo aspettando che ACaMIR la condivida con le amministrazioni comunali e la prefettura. Ovviamente io che di quella idea sono il promotore, resto anche il più convinto sostenitore. Oggi possiamo ragionare in un’ottica di riempimento idraulico, nel senso che i nostri centri sono dei bicchieri. Dal momento in cui i nostri piccoli bicchieri si riempiono, qualunque goccia finisce per diventare un problema. Ad Amalfi, per 7 mesi all’anno, dalle 10 di mattina quando ci riempiamo con i parcheggi, tutto ciò che arriva dalle due direzioni contribuisce al caos. Siamo arrivati al limite e ci dobbiamo dare delle regole”. 

Cosa davvero sarà questa ZTL è ancora presto però per dirlo, sia nei tempi che nella sua realizzazione. Dovrebbe essere dotata di varchi d’accesso telematici, e avere una regolamentazione degli accessi soprattutto dei bus turistici, così come chiedeva una petizione popolare firmata da più di 10.000 persone. Sempre che il solito campanilismo non blocchi di nuovo ogni tipo di sensato contingentamento del traffico lungo la Statale amalfitana 163.

La Smart Control Room di Venezia 

 “La Costiera amalfitana rischia di rimanere ferma con i suoi tanti problemi irrisolti, a differenza di quello che sta avvenendo in altri territori, come ad esempio Venezia – ha sottolineato Maria Rosaria Sannino, presidente del Club per l’Unesco di Amalfi – che ha creato una “Smart Control Room, una sorta di “torre di controllo” per innovare la complessità del contesto ambientale e operativo del territorio dotandosi di uno strumento intelligente per gestire non solo il traffico ma anche la sicurezza del territorio. Un centro di raccolta dati in tempo reale su tutti gli aspetti della città, che permette subito di elaborare dati relativi al flusso pedonale, ai parcheggi, al trasporto pubblico e privato su strada e su acqua. Sostenibilità vuol dire costruire comunità il più possibile capaci di coesistere e interloquire con la dimensione turistica, e viceversa costruire una cultura del visitatore che sia più rispettosa e capace di comprendere la complessità e la delicatezza dei territori. Viverli senza consumarli”.

Perché il turismo non può più avere improvvisazioni. 

L’incontro in diretta StreamYard: “La Costiera della Transizione ecologica” (4 marzo 2022)

Costiera amalfitana pronta per PNRR e Transizione ecologica?

Settimana Unesco: la Costiera amalfitana della Transizione Ecologica

Redazione
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