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Cilento: Giuseppe Tarallo salva ancora una volta la Pineta di Montecorice

Ultimo aggiornamento martedì, 10 Maggio, 2022   20:40

Giuseppe Tarallo è stato un amministratore pubblico del Cilento – noto come il “primo sindaco ambientalista d’Italia” (esponente di punta dei Verdi) – che ha dedicato parte della sua vita alla difesa dell’ambiente – è venuto a mancare a marzo 2021 – ed ora, grazie ad una petizione, la Pineta di Montecorice che salvò dalla speculazione, porterà il suo nome. 

“Giuseppe Tarallo salva la pineta per la seconda volta”. 

Peppe Tarallo (deceduto il 23 marzo 2021)

Ad annunciare la “vittoria” è Francesco Picerno, attraverso le pagine di change.org dove ha lanciato una battaglia di riconoscenza “verso un uomo buono, generoso, innamorato della vita e del suo Cilento, che perde uno dei figli migliori”. 

Al di là delle tante virtù si è fatto conoscere anche a livello nazionale per le battaglie di tutela ambientale di cui si è fatto interprete e che hanno caratterizzato la sua vita. Tra le iniziative che ha intrapreso da semplice cittadino o pubblico amministratore, ha assunto un valore molto simbolico quella che consentì di sottrarre alla speculazione edilizia la pineta di pini d’Aleppo che si trova nella “Baia Arena” del comune di Montecorice. Per suo merito oggi è di proprietà dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. “Ho ritenuto giusto e opportuno intitolare la Pineta alla memoria del Prof. Giuseppe Tarallo, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni dal 2001 al 2006 e Commissario Straordinario dal 2006 al 2008 – ha dichiarato l’attuale presidente, Tommaso Pellegrino –  che ha profuso un impegno costante per la valorizzazione e la promozione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale della nostra Area Protetta”.

Una Pineta sottratta alla speculazione edilizia

Gli scheletri che deturpavano la costa cilentana

Era il 2013 quando le ruspe entrarono in azione per abbattere i 53 scheletri di edifici destinati a residenze. Erano la parte già costruita di un progetto da 80 mila metri cubi pensato negli anni ‘ 70, per un totale di 360 unità abitative, all’ interno del Parco nazionale del Cilento. A decidere la sorte del villaggio «Baia Punta Licosa», furono due ordinanze: una del Parco nazionale del Cilento, istituito nel ‘ 95, l’altra del comune di Montecorice. La giunta comunale era guidata da Giuseppe Tarallo, che era anche presidente del Parco. I costruttori chiesero un risarcimento danni di 10 miliardi per il blocco del cantiere, da “intimorire” qualsiasi amministratore, tranne Peppe Tarallo che proseguì per la sua strada. La fetta di pineta occupata dal villaggio sequestrato fu così restituita alle comunità cilentane. Il Parco Nazionale del Cilento acquistò gli oltre 100 mila metri quadri per sottrarla a tutte le future speculazioni. 

E salvando dall’abbattimento i maestosi pini d’Aleppo che incorniciano la “Baia Arena” di Montecorice. Chiamare questo luogo con il nome di un amministratore che è riuscito a guardare oltre il suo tempo, è un lascito che si fa alle nuove generazioni: la memoria di un pubblico amministratore che negli anni ’80-90, in cui c’era la corsa verso la cementificazione, si batté per conservare intatta quell’area. 

In molti non hanno condiviso le scelte di Giuseppe Tarallo – ha scritto un firmatario della petizione – ma lui aveva ragione su molti insediamenti passati, presenti e forse futuri. Una persona che ha con coraggio e determinazione inseguito i propri ideali, nessuno come lui. Mancherá molto al territorio cilentano e soprattutto al nostro comune, martoriato da costruzioni imbarazzanti, sotto tutti gli aspetti..”.

LA PETIZIONE: DEDICHIAMO LA PINETA DI BAIA ARENA A Giuseppe Tarallo

Italia Nostra: addio a Peppe Tarallo, difensore legalità del Cilento

Redazione
Articoli redatti dalla redazione di e'Costiera
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