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Capitale della Cultura 2024, Poseidonia o Ortigia: gara aperta fra Paestum e Siracusa 

Ultimo aggiornamento domenica, 27 Marzo, 2022   20:43

Ci sono due colonie greche tra le dieci finaliste candidate ad essere la “Capitale italiana di Cultura 2024“: Paestum (con l’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento) e Siracusa. Si contenderanno insieme ad Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Viareggio e Vicenza, il titolo di capitale culturale per un anno. Un riconoscimento che non è solo di immagine, ma anche sostanziale, considerato che la città vincitrice riceverà un milione di euro. Un capitale da spendere in attività culturali mettendo in mostra la propria storia, cultura, bellezze architettoniche e ambientali. Tutti i fattori che ne determinano uno sviluppo culturale duraturo e che diano una spinta economica all’intera comunità. 

Uno scorcio del centro storico di Ortigia, Siracusa

La Giuria ministeriale 

Ora le città finaliste saranno convocate dalla giuria scelta dal Ministero della Cultura il 4 marzo. La commissione è presieduta da Silvia Calandrelli, Direttrice Rai Cultura e Direttrice Genere Cultura ed Educational, e ne fanno parte: Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019; Maria Luisa Catoni, ordinaria di Archeologia nella Scuola IMT Alti Studi Lucca; Beniamino de’ Liguori Carino, Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti; Stefania Mancini, Consigliere Delegato di Fondazione Charlemagne e Vicepresidente vicario di Assifero; Luigi Mascheroni, giornalista e docente all’Università Cattolica di Milano; Giuseppe Piperata, ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia.

L’iniziativa “Capitale italiana della cultura”

Ha visto come prima città prescelta, Mantova nel 2016, seguita poi da Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Nel 2022 sarà Procida, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia. Ha tra i suoi capisaldi un’idea di miglioramento dell’offerta cultura, una crescita dell’inclusione sociale, il superamento del cultural divide. Tutto ciò vuol dire anche destagionalizzazione del turismo, miglioramento della mobilità. Importante per portare a casa la vittoria, sarà il dossier di presentazione che dovrà non solo sintetizzare al meglio tutte le bellezze e potenzialità, ma dovrà essere coerente con le finalità e le altre iniziative di valorizzazione del territorio.

Siracusa: “Una bella pagina della nostra storia recente”

Con grande gioia – ha dichiarato il sindaco, Francesco Italiaapprendiamo di essere tra le 10 città finaliste per il prestigioso titolo. Il mio ringraziamento va innanzitutto all’assessore Fabio Granata che ha lanciato e creduto nella candidatura, da me subito condivisa. Insieme a Fabio Granata, ringrazio tutte le associazioni e le istituzioni cittadine che hanno sostenuto coralmente l’ambizioso progetto. Ringrazio anche Umberto Croppi, Renata Sansone, Luca Introini , Costanza Messina e Daria Di Giovanni che, con Federculture e Civita, hanno supportato il lavoro della Amministrazione coordinato da Giuseppe Prestifilippo e Dario Scarfi. Una bella pagina della storia recente della nostra Città. Il 4 marzo in audizione sosterremo il nostro sogno ambizioso di essere Capitale Italiana di Cultura ma siamo consapevoli anche della grande importanza del risultato oggi raggiunto per Siracusa”. “Siamo felici – ha affermato Fabio Granata, assessore alla Cultura – per la nostra straordinaria Città d’Acqua e di Luce, che raggiunge un traguardo inedito e importante e che dirà la sua per la vittoria finale. È un progetto bellissimo e questo primo successo va condiviso con tutti quelli che hanno contribuito a scriverlo e che, con le loro idee e proposte, lo hanno reso forte e credibile. Siamo già al lavoro per la prossima tappa: in bocca al lupo Siracusa”.

Paestum: “Unendo il patrimonio, le energie, possiamo fare la differenza”

L’Unione Comuni Paestum-Alto Cilento, presieduta dal sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, è così in finale. Una notizia accolta con evidente soddisfazione: “Essere tra i dieci finalisti è per noi motivo di orgoglio e di grande soddisfazione. E posso dire già oggi che, a prescindere dall’esito, il programma che abbiamo realizzato per questa candidatura sarà interamente realizzato – ha dichiarato Franco AlfieriL’intuizione di candidare l’Unione ci sta premiando: la cultura genera cambiamento solo se è diffusa. Essa non può che nascere da un coinvolgimento delle comunità locali che diventano protagoniste di un percorso partecipato e inclusivo. Il percorso dell’Unione, avviato da diversi anni, vuole evolversi ulteriormente, vuole essere un modello di riferimento per l’Italia – ha continuato Alfieri – Quel percorso oggi risulta coerente anche con le missioni strategiche che animano il PNRR a cui l’Europa affida il superamento dell’attuale fase di criticità. La nostra risposta alla tradizionale contrapposizione campanilistica è un modello partecipativo, aperto al dialogo e all’inclusione. Questa candidatura è esemplare: nessuno degli 11 Comuni dell’Unione avrebbe potuto accettare da solo la sfida di capitale della Cultura 2024. Invece insieme, unendo il patrimonio, le energie, le risorse, possiamo competere e vincere. Uniti – conclude Alfieri – possiamo fare la differenza”.

Sarà certamente una bella competizione tra tutte le città che ora dovranno lavorare ai dossier da presentare alla giuria in un’audizione pubblica. Si avranno a disposizione 60 minuti, per convincere quanto sia unico, originale, vero e coerente il programma dei 365 giorni, dove la cultura sarà il motore di tutte le iniziative, e lo dovrà essere in modo duraturo. La decisione della giuria sarà comunicata il 29 marzo.

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Redazione
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