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Augusta, Bar Uzzo extralarge farà la villa dei dehors? “Ridateci le altalene”

AUGUSTA – “Carissimo signor sindaco, mi chiamo Anna, ho 10 anni e le sto scrivendo per chiederle due cose riguardanti la villa comunale“. Ma se l’alunna dei Cappuccini si limita a chiedere di rimontare “al più presto” le altalene, “perché ci sono molti bambini che le vorrebbero”. Nonché a “far sistemare il tappetino antitrauma perché qualcuno potrebbe inciamparci e farsi male”, sul suo parco giochi c’è Punta Izzo possibile che ha domande un po’ più impegnative, di quelle poste nella lettera aperta della scolara. Il comitato infatti si chiede e chiede:“Fin dove si spinge l’affidamento al privato del Bar Uzzo? L’amministrazione chiarisca”. L’interrogativo inoltrato a mezzo comunicato stampa però è rimasto in sospeso, come l’sos lanciato dalla bambina a nome dei suoi compagni di gioco. La zona è destinata a una sostanziale privatizzazione, dopo che il Comune ha emesso il bando per concedere il locale del punto ristoro. Chi lo vince, ottiene anche la gestione di una grossa fetta dei giardini pubblici di levante. Inglobando sia l’area con giostrine e scivoli, sia lo storico palco della musica con la platea antistante.

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Chiosco in concessione con le aree fino al palco della musica: comitato vuole garanzie su uso.

La planimetria della concessione Bar Uzzo.

“Sorgono perciò spontanee alcune domande: a quali attività sarà destinata questa vasta porzione di villa comunale, che l’amministrazione chiede al privato concessionario di riqualificare? Fin dove si estende l’area di pertinenza del chiosco, ergo ad uso esclusivo del privato concessionario?”. Ma non sono le uniche cose che chiede Punta Izzo possibile. Dal Comune vuole avere garanzie precise che il tradizionale chiosco per le granite non si trasformi in un disco-pub, come accaduto per il solarium al Faro. Il canone per il locale e il suolo pubblico, congiunto all’obbligo di manutenzione della zona in concessione, sarebbero insostenibili se tornasse il vecchio caffè con qualche tavolino all’aperto. Che fra l’altro lavorerebbe bene solo nei pochi mesi della bella stagione. Il McDonald’s, ad esempio, ha calcolato in 9 mila euro l’anno il costo di manutenzione dell’area verde attrezzata. La cui estensione è di gran lunga inferiore a quella della villa. Perciò il comitato vuole sapere se “area di intervento e area pertinenziale del bar coincidono. E se non coincidessero, in cambio di quale ‘contropartita’ il gestore si assumerà anche i costi di riqualificazione di una così ampia porzione di giardini pubblici, che arriva a includere lo storico monumento liberty del palco della musica”. Resta invece fuori dalla concessione il popolare sedile “o coccio”, la panoramica panchina in arenaria che il sindaco Giuseppe Di Mare scelse per lanciare la sua candidatura.

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Punta Izzo possibile: gara con termini vaghi, il Comune chiarisca. L’assessore prende tempo.

Il palco della musica.
copertina e sotto, il Bar Uzzo.

L’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Pasqua, si è riservato nei prossimi giorni i chiarimenti richiesti dal comitato. Da indiscrezioni sembra comunque che ci sia già il progetto per il palco della musica da intitolare al grande tenore augustano Marcello Giordani, e i lavori di restauro siano pronti a partire. Ma chi li paga? Di Mare se ne era fatto esplicitamente promotore in campagna elettorale, perciò quel prestigioso biglietto da visita dovrebbe essere a carico del Comune. Comunque l’amministrazione, “con determina dirigenziale del 4 maggio, ha nominato la commissione di gara chiamata a giudicare le offerte dei privati partecipanti al bando“. E’ composta da due tecnici dell’ufficio lavori pubblici, ma a presiederla è lo stesso geometra dell’Urbanistica che ha firmato il controverso via libera al McDonald’s, in un palmeto comunale bisognoso di “riqualificazione”. I vincoli sulla villa impediscono in partenza un’identica cementificazione del verde pubblico, ma resta il sospetto che la zona diventi il giardino dei dehors. “La documentazione di gara (bando, schema di concessione e capitolato d’appalto) non definisce in maniera precisa il confine”, nota il comitato. Le offerte devono infatti allegare una “proposta di promozione e riqualificazione dell’area circostante”, dai termini abbastanza vaghi.

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A 10 anni scrive lettera aperta sul parco giochi e la manda ai giornali, il papà: politica non c’entra.

“All’amministrazione comunale chiediamo di chiarire pubblicamente questi aspetti, rassicurando i cittadini che – oltre al fabbricato del chiosco – nessun uso privatistico e commerciale della restante ‘area di intervento’ dei giardini pubblici verrà permesso”, conclude Punta Izzo possibile. Ma non è solo il comitato a chiedersi che fine farà quella zona della villa. Se lo chiedono i genitori che portano i figli nel parco giochi donato da un’associazione di volontariato, per assicurare un’oasi di sicurezza ai piccoli. Uno di questi è Giovanni Baffo, che alle comunali si è candidato coi 5 Stelle e all’amministrazione non lesina quotidiane bordate sui social. Per questo aggiunge delle puntualizzazioni, quando invia “la lettera indirizzata al sindaco in forma aperta, così come scritta da mia figlia qualche settimana fa”. Alle redazioni “prega di volerne prendere in considerazione la pubblicazione perché, al di là di retro-pensieri ‘politici’, in queste settimane mi sono confrontato con mia figlia Anna sul perché volesse pubblicarla”. Il padre che non vuole rinunciare a essere papà, solo perché etichettato nella appuntita militanza grillina a mezzo Facebook, spiega “che per lei (come per gran parte dei bambini della sua età) gli argomenti toccati significano molto in termini di qualità del tempo trascorso fuori”.

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“Carissimo signor sindaco, molti bambini si lamentano per le altalene. Saluti, Baffo Anna”.

Perciò, scrive il mancato consigliere d’opposizione, “dopo averci riflettuto ho deciso di assecondare questa sua voglia di esprimere un disagio che per la sua età rappresenta tanto; specialmente dopo più di 2 anni di pandemia, che a livello sociale hanno messo a dura prova i rapporti interpersonali, soprattutto fra i più piccoli”. Baffo spera “che troviate degna di attenzione l’iniziativa”, senza immaginare che gli interrogativi del comitato sul futuro del Bar Uzzo, fanno diventare “notizia” quelli posti nella letterina al “carissimo signor sindaco”. Per chi si sta affacciando alla vita, un Comune che abdica sul verde pubblico si traduce in giochi impossibili, perché sulla pavimentazione usurata “è difficile andarci con monopattini”. E in attrezzature “fondamentali” che mancano, specialmente per chi non ha genitori che vivono nelle villette. “L’altalena (quella per i più grandi) era stata tolta un po’ di mesi fa perché non sicura, ma ho sentito da molti bambini augustani (tra cui io) diverse lamentele riguardanti le altalene che, dopo tanto tempo, non sono state più rimontate”. La letterina al sindaco si chiude con un fiducioso e confidenziale “saluti, Baffo Anna“. La mail d’accompagnamento del papà finisce con un modesto ed educato “comunque vi ringrazio sin d’ora, a prescindere da cosa deciderete di fare, per il tempo sin qua dedicatoci”. I silenzi, invece, si qualificheranno da soli.

Anna Baffo, Principe di Napoli classe V sez. A plesso Cappuccini.
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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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