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La Terra dei Fuochi, luogo scelto da Papa Francesco tra i più inquinati d’Italia

E’ una notizia che i cittadini e le associazioni ambientaliste, che da anni si battono per la “Terra dei Fuochi” hanno appreso con particolare gioia: Papa Francesco sarà nei prossimi mesi in un territorio tra i più martoriati d’Italia, diventato simbolo di una terra abbandonata e che soffre a causa dell’inquinamento.  E’ il triangolo della morte (così noto) compreso tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano. 

La data è stata già fissata: il 24 maggio 2020 il Papa si recherà ad Acerra, in occasione del quinto anniversario della Laudato si’ sulla cura della casa comune. 

Con enorme gratitudine accogliamo la notizia del ritorno in provincia di Napoli di papa Francesco, visiterà la martoriata Terra dei Fuochi per esprimere la propria paterna vicinanza ad una comunità sofferente, in cui i lutti dovuti a malattie legate all’inquinamento sono ormai quotidiani“. 

Lo ha affermato  il presidente delle Acli di Napoli, Maurizio D’Ago, che prosegue: “La visita, che cadrà nel quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica ecologica di Francesco, la Laudato Sì’ sarà utile anche per rimettere al centro del dibattito politico e sociali i temi del rispetto del Creato, della salute per tutti, della bonifica ambientale, che dalle nostre parti pare non essere mai realmente partita. Lo si deve alle tante famiglie che vorrebbero solo vivere in una terra salubre e a cui questo diritto viene negato.

Papa Francesco sarà in visita ad Acerra il 24 maggio 2020

Una rappresentanza dell’associazione dei lavoratori napoletani partenopei parteciperà all’ evento e, in particolare, alla messa che il pontefice celebrerà all’aperto ad Acerra, e dove incontrerà anche alcune famiglie che hanno avuto vittime dell’inquinamento ambientale, oltre ai sindaci.

Papa Francesco – si legge in una nota della Diocesi di Acerra – sceglie di celebrarne l’anniversario della Laudato sì, il prossimo il 24 maggio 2020 ad Acerra, proprio al centro di quei territori inquinati tra Napoli e Caserta, sorvolando i quali nel 2014 – ha detto il Pontefice in un libro intervista – fu “un fatto puntuale”, che “mi commosse, e da allora fu un crescendo attraverso le notizie, una presa di coscienza lenta”.

Sarà l’occasione anche per ricordare tante altre terre dei fuochi d’Italia. E ce ne sono da nord a sud. 

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