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Salvare gli ippocastani dell’antica reggia borbonica

Ultimo aggiornamento lunedì, 29 Maggio, 2023   19:22

Salviamo gli ippocastani di Castellammare di Stabia“: l’appello per la protezione degli alberi del Viale degli Ippocastani riacquista forza grazie all’appello di Claudio D’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno che ha recentemente richiamato l’attenzione anche sulla decisione di abbattere gli alberi che costeggiano il viale, che conduce all’antica reggia borbonica di Quisisana.

Cosa c’è dietro l’accanimento di abbatteri alberi?

Claudio d’Esposito mentre censisce lo stato di salute degli ippocastani

Emerge così l’interrogativo, e non solo per questo singolo caso, se dietro l’accanimento del Comune nel voler eliminare tutti gli alberi ci sia l’intenzione di allargare la strada, in contrasto con le prescrizioni espresse dalla Soprintendenza. Attualmente, il progetto avviato dal Comune è nelle mani del Commissario prefettizio ed è sottoposto all’attenzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, cui il Wwf ha segnalato presunte irregolarità e contraddizioni relative al percorso decisionale. Il Wwf si impegna a promuovere ogni azione possibile per preservare gli ippocastani del viale che porta il loro nome. Questi alberi rappresentano un elemento indiscutibile di bellezza e fascino e il Wwf intende perseguire l’obiettivo di attribuire loro lo status di vincolo monumentale, ai sensi della legge 10/2013.

Si parla di “riqualificazione“, eppure nessuna relazione tecnica, atto progettuale e/o grafico mostra o palesa “espressamente” l’intento di “allargare il viale” e la stessa perizia agronomica per accertare lo stato di salute degli alberi utilizza motivazioni “pretestuose” per l’eliminazione degli ippocastani (… sei esemplari sono pericolosi, gli altri sono brutti e antiestetici e non conviene economicamente curarli perchè non sappiamo se in futuro si ammaleranno?). Tra l’altro, come fa rilevare il comunicato stampa dell’associazione ambientalista, il PUT non consente l’allargamento di strade in Zona 1B, né le norme del Piano di Stralcio dell’Autorità di Bacino (siamo in Zone R4 e R2 della Carta del rischio da frana – Tav. 466101) consentirebbero lo sbancamento di un’intera scarpata.

L’importanza degli alberi va oltre la loro bellezza estetica.

Questi maestosi ippocastani, che vantano oltre 100 anni di età, svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema locale. Le loro fronde offrono ombra durante i mesi estivi, creando un ambiente confortevole per i pedoni e i visitatori del viale. Inoltre, gli alberi svolgono una funzione fondamentale nel mitigare l’inquinamento atmosferico, assorbendo anidride carbonica e producendo ossigeno. Contribuiscono anche a mantenere l’equilibrio idrogeologico del territorio, proteggendo il suolo dall’erosione e regolando il flusso delle acque piovane.
La distruzione di questi alberi rappresenterebbe una grave perdita per l’ecosistema locale e per la comunità. Se sciaguratamente questo folle progetto di eliminare gli ippocastani dovesse essere compiuto, si cambierà anche il nome della strada?

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