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Popolare Bari in crisi: Assoutenti sostiene azionisti. Costiera amalfitana, risparmiatori preoccupati

Ultimo aggiornamento giovedì, 14 Maggio, 2020   23:51

Quali sono le ripercussioni per gli azionisti della Banca Popolare di Bari, recentemente commissariata – il 13 dicembre 2019 – dalla Banca d’Italia?

Centinaia sono ad esempio i piccoli risparmiatori che in Costiera amalfitana si sono visti tramutare le vecchie azioni originariamente sottoscritte alla Banca di Credito Cooperativo di Tramonti in quelle della Banca Popolare di Bari (filiale di Tramonti) con sede in frazione Polvica.

Tante adesso le preoccupazioni di chi oggi si ritrova in mano delle azioni che hanno avuto una perdita del 75%, che non sono comunque sufficienti a consentire agli investitori di ritirare il capitale residuo, dato che il titolo risulta ad oggi non negoziabile. Cosa bisogna quindi fare? 

Assoutenti Campania (così come ad esempio anche Codacons o Confconsumatori) sta lavorando per cercare di tutelare gli azionisti. E come? Da un lato aprendo un tavolo di conciliazione con l’istituto bancario e dall’altro facendo accertare ad esempio l’illegittimità della condotta della banca, con conseguente ristoro del capitale impiegato dai risparmiatori, attraverso il ricorso all’Arbitrato delle Controversie Finanziarie presso la Consob.

L’obiettivo è così quello di recuperare l’intero importo e di ottenere il risarcimento del danno subito. Il presidente regionale di Assoutenti Campania, Roberto Capasso ha così messo a disposizione la struttura legale dell’associazione “I nostri esperti avvocati sono a disposizione della platea degli azionisti per fornire tutela nei confronti della Banca Popolare di Bari”.

Tra le tante questioni poste sul tavolo dei commissari della Banca Popolare di Bari, la più rilevante è proprio quella della perdita del valore delle azioni del Gruppo: da un prezzo di acquisto di €. 9,53, si è arrivati ad un valore di €. 2,38 per azione, una perdita del 75%.

L’avvocato Claudio Liguori, esperto in materia bancaria, ci spiega come “le azioni sono state vendute a tutti i tipi di clienti: dal giovane laureato al pensionato con la quinta elementare, dalla massaia all’imprenditore. Nella maggior parte dei casi i questionari di profilatura non riportavano risposte compatibili con il profilo di investitore. Da ciò è inevitabilmente conseguito l’inadempimento degli obblighi dell’intermediario in termini di informazione e valutazione di appropriatezza dell’investimento. Stiamo proponendo ricorsi all’ACF per accertare il diritto degli azionisti al ristoro del danno subito”.

Una prima sentenza positiva c’è intanto già stata. I primi risarciti sono due pensionati veneti che avevano sottoscritto a loro insaputa le azioni dell’istituto pugliese. Il tribunale ha condannato la banca al risarcimento e dovrà ottemperare anche al pagamento delle spese. 

Chiunque vorrà rivolgersi ad Assoutenti Campania, ecco i recapiti: sede in  Viale Leone n. 29 80055 Portici (Na) – mail:info@assoutenti.campania.it – p.e.c.: assoutenticampania@pec.it  telefono: 08118556030 – cellulare: +39 3205660258

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