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Massimo Capodanno, il “fotografo di Positano” che fece della salamandra una notizia 

Il potere di una foto è andare anche oltre il tempo di chi la scatta. E per Massimo Capodanno, fotografo dell’Ansa fino alla pensione, morto all’età di 77 anni, di immagini che lo ricorderanno ci sono interi archivi. Soprattutto negli ultimi anni, sfogliando alcune foto, racconteranno il suo “essere di Positano”, che scelse come buen retiro insieme alla moglie Nicoletta Rispoli. Perché non c’è stato un momento della vita positanese in cui Capodanno non fosse presente con la sua immancabile reflex al collo.

Una vita dedicata ad un clic per catturare l’emozione di un attimo fuggente

Fu proprio questa la motivazione del Premio datogli dalla Pro Loco Positano, nel luglio 2015: “Una vita dedicata ad un clic per catturare l’emozione di un attimo fuggente“. E lui, oggi così ci appare ancora: sorridente e compiaciuto, mentre riceve la targa ricordo. Massimo Capodanno è stato un instancabile fotoreporter, nonostante qualche “acciacco” degli ultimi anni, che lui ha sempre minimizzato già anche solo con la sua costante presenza fisica.

Positano My Life

Fedele alla sua passione, vissuta come quasi una missione: ogni personaggio, ogni evento, hanno per lui sempre meritato uno scatto. Così come ogni persona-abitante di Positano che avesse qualcosa da “raccontare”. Ha omaggiato così anche la semplicità della vita che quotidianamente si conduce tra i vicoli e i terrazzamenti della Costiera amalfitana. Non era “solo” in cerca di qualche vip che approdava tra le calette o ospite di qualche albergo di lusso (giusto per il “gusto” di continuare a fare gli scoop e arrivare prima di tutti). Giornalisticamente si può dire che invece “era sempre sulla notizia”. Di giorno, di notte. E lo testimonia anche il suo seguitissimo blog, non a caso chiamato: Positano My Life (che speriamo continui a vivere, anche solo esistendo). La sua vita era lì: tra le scalinatelle, la spiaggia Grande, il ristorante del suo amico Vincenzo Esposito (con il quale condivideva progetti artistici), tra i locali aperti durante la stagione turistica. E tra mostre, incontri pubblici (prima che il Covid “cancellasse” ogni evento e vita sociale). Tra le “stagioni” che si susseguono, e che per chi ama la fotografia, sono in grado di regalare tante occasioni per uno scatto. Romano di nascita, per lavoro si trasferì prima a Firenze, poi a Milano dove lavorò come fotografo in una galleria d’arte. E’ nel ’73 che approda poi all’Ansa e torna a Roma: “Scopro così la nera e la crudezza degli avvenimenti colti sul fatto”, dirà Capodanno quando racconta la sua carriera, approdata poi a diventare nel ’79 anche un giornalista professionista.

Menichetti: Capodanno, un alleato per la difesa della salamandra a rischio estinzione

La salamandrina del Vallone Porto fotografata da Massimo Capodanno

E’ stato un grande alleato per la salvaguardia della salamandra che vive nel Vallone Porto – ci racconta tra vari aneddoti, Gianni Menichetti e questo lo ricorderò per sempre, perché ha contribuito attivamente anche nella difesa di quest’oasi che si voleva cementificare”. E questo tributo non è una “frase di circostanza”.

E infatti, anche la salamandrina terdigitada (specie a rischio estinzione) è stata da lui immortalata (cosa non semplice da fare). Anche la più piccola creatura era per lui importante, nel suo quotidiano racconto attraverso le pagine del suo blog. 

Michele Cinque, Positanonews: ci mancherà tantissimo

Il riconoscimento dato a Massimo Capodanno (centro foto) dalla comunità di Positano: anno 2015

E’ stato un grande amico di Positano –  a ricordarlo tra i primi è stato Michele Cinque, direttore di Positanonews – Massimo Capodanno ha raccontato la storia e fermato le emozioni che una comunità vive nei suoi momenti più belli e più brutti. Ci mancherà tantissimo anche il suo spronarci in questo mestiere che lui amava tantissimo”. 

La folla presente ai funerali che si sono svolti nella Chiesa di Santa Maria Assunta, testimonia la sua popolarità, il suo essere essere stato parte integrante di una comunità che in inverno si restringe e in estate si “allarga” tra gli arrivi (quasi a farla scomparire). E che lui ha saputo raccontare anche in questa continua “metamorfosi”. Una comunità diversa nel tempo, ma in fondo sempre uguale. E che lui amava tanto, anche nelle sue contraddizioni. 

Positano, il Vallone Porto resterà un’Oasi. Il Comune abbandona il progetto di modifica

Maria Rosaria Sannino
Giornalista professionista, cronista, reporter di viaggi, appassionata di fotografia e reportage.
http://www.twitter.com/mrsannino

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