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Attivamente si smarca: mai riferimento di Lega. Stella con Granata e Fava?

AUGUSTA – “Basta una mia dichiarazione o serve un comunicato stampa per dire che non sono della Lega?”. Biagio Tribulato si sfila dal patto federativo stretto da Attivamente, insieme con Noi per augusta e la segreteria cittadina dei salviniani, che a fine 2021 ha portato i leghisti ad avere due assessori di riferimento nella giunta civica del sindaco Giuseppe Di Mare. Col vicepresidente del consiglio, si smarca dall’intesa di scopo anche l’altra consigliera che compone il gruppo a Palazzo San Biagio, Margareth Amara. La svolta è arrivata formalmente sotto forma di un’intervista a margine della conferenza stampa sul Campo Fontana, tenuta a Palazzo di città il 9 maggio. Ma il malessere di mister preferenze alle comunali 2020 risale a un paio di mesi addietro, dopo che il movimento ha piazzato Angelo Pasqua nella giunta. Un rimpasto firmato dalla regia di Saro Salmeri, coordinatore cittadino dei padani, sotto l’ombrello politico del segretario provinciale Enzo Vinciullo. Qualcosa però deve essere arrivato a maturazione con l’ex deputato regionale siracusano, se il consigliere da 800 voti adesso lo smentisce quando quello lo indica come uno dei referenti augustani più vicini. “Semmai lo è l’assessore Pasqua, noi io”, puntualizza il popolare politico. Il quale aggiunge che “non cerco la visibilità di un articolo ad hoc, perché ne ho già in abbondanza, ma solo di mettere in chiaro le cose”.

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Insofferenza per i segretari leghisti Vinciullo e Salmeri che lo indicavano come “riferimento”.

Enzo Vinciullo e Saro Salmeri col coordinatore regionale Nino Minardo.
copertina, Biagio Tribulato e Margareth Amara.

Da tempo Tribulato manifesta insofferenza per collocazione politica affibbiata dai giornali sulla sua appartenenza all’area leghista, fondata sulle dichiarazioni a mezzo stampa arrivate di volta in volta dalle segreterie. Ma il vicepresidente del consiglio si è finora limitato a rimostranze informali, senza mai spingersi a smentire i due leader locali del partito salviniano, nonostante gli espliciti inviti a chiarire ufficialmente la sua posizione. Non si è esposto nemmeno quando Vinciullo ha dichiarato ambiguamente che “ha tutto per essere un buon deputato regionale, basta che lo chieda e farei un passo indietro”. Il posto offerto era quello nella lista Prima l’italia: operazione della Lega Sicilia a metà fra il maquillage per far dimenticare il separatismo di Pontida, e l’esperimento per aggregare un centro con fulcro Matteo Salvini. Un tentativo destinato a scarso successo, se anziché addensare invece si dissociano pezzi come l’augustano super votato, e l’altra consigliera che costituisce il gruppo di Attivamente. Il movimento adesso si sgancia nero su bianco, probabilmente per rivendicare la sua autonomia alle regionali. Quale nuova direzione imboccherà, è ancora da capire. C’erano stati abboccamenti con l’avolese Luca Cannata, punta di diamante Fdi, ma non è dato sapere se ci sia stato seguito concreto.

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Il presidente del consiglio coglie l’assist: stupito da stampa, mai risultato che fosse in area Lega.

Marco Stella

“In effetti mi sono sempre stupito che la stampa lo indicasse come riferimento dei leghisti, perché a me non risulta”. Marco Stella coglie al volo l’occasione, che Tribulato gli offre facendosi intervistare alla sua casuale presenza. Al play maker dell’amministrazione non pare vero ridimensionare allo stesso tempo sia l’ingombrante Salmeri, che l’iperattivo forestiero Vinciullo. Il presidente del consiglio è impegnato in una partita complessa per le regionali, a causa di una giunta patchwork dove gli assessori puntano ognuno sul proprio cavallo. Meno “riferimenti” hanno, più il nocciolo duro della maggioranza può piazzare le azioni Di Mare, nel borsino delle società in cerca di capitali elettorali. Dopo il brusco allontanamento dai Cannata, pare per un approccio dinastico che manteneva gli ormai emancipati augustani nel ruolo dei porta acqua, la sindacatura è in cerca di sponde per l’Assemblea siciliana. Da sola non ha la forza di presentare un proprio nome competitivo, né l’interesse a convergere su un compaesano come l’ex assessore Cosimo Cappiello. Che fra l’altro avrebbe pure il dente avvelenato, dopo essere stato sbrigativamente sacrificato per far spazio al rimpasto coi leghisti. Così, mentre il primo cittadino gira per la provincia a sostenere i candidati sindaco del vicinato, impegnati nelle loro imminenti comunali, il suo regista cerca di fare gruppo coi leader che sono tagliati fuori dai partiti. Senza disdegnare a priori scenari impensabili fino a poco tempo fa.

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Una figlia e cento generi per le regionali, Granata traghetta Stella verso le primarie per Fava?

Fabio Granata.

Il colpo di scena si potrebbe chiamare Claudio Fava. Il quale si è candidato alla presidenza della Regione, in una coalizione di centrosinistra che si è messa d’impegno per fermarlo ricorrendo alle primarie. Per superarle, il presidente dell’Antimafia siciliana ha chiesto aiuto al sindaco calendiano di Siracusa, Francesco Italia. Appoggio poi arrivato con tutti i crismi, perché Azione ha ufficializzato il sostegno. Nel pacchetto di palazzo Vermexio c’è anche il movimento di Fabio Granata, che per entrare in giunta ruppe di brutto col governatore Nello Musumeci, e il resto del centrodestra. Poiché Fava in fin dei conti è leader di Centopassi, cromaticamente collocato fra i rossi ma comunque fuori dai partiti, il vulcanico assessore sganciatosi dai neri non avrebbe difficoltà a sostenerlo. Almeno nei gazebo, meno impegnativi delle urne. L’ultimo di aprile ha riunito nel capoluogo una “assemblea programmatica” di Oltre, che sulla carta doveva essere solo “cittadina”. Ma di fatto è apparsa come la vetrina di una forza politica, messa insieme coi senza tessera rimasti fuori dai tavoli. Infatti, la sfilata sul podio del Parco delle Fontane vedeva in programma gli interventi dei suoi vecchi amici sparsi in provincia. Fra loro il nome di Stella, a “portare il nostro esempio augustano di un civismo che diventa politica“.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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