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Mare Monstrum, estate 2023: le “maglie nere” con il mare poco blu  

Ultimo aggiornamento mercoledì, 13 Settembre, 2023   17:46

La Campania ancora una volta in questa estate 2023 si aggiudica per il suo mare, la “maglia nera” a livello nazionale, mentre la Sicilia si classifica al quinto posto dopo Puglia, Lazio e Calabria.

Legambiente ha pubblicato un’anteprima della nuova edizione del suo storico dossier “Mare Monstrum”, che rivela le diverse minacce che affliggono l’ecosistema marino italiano, tra cui inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti e danni alla biodiversità. Il rapporto, basato su dati accuratamente elaborati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, mette in luce le illegalità legate all’inquinamento del mare, alla gestione dei rifiuti e agli scarichi non regolamentati.

Lungo le coste campane

Giù le mani dalla Costa sulla spiaggia di Salerno (foto di repertorio)

Nel 2022 in Campania sono stati registrati ben 1245 reati, che rappresentano il 26,3% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 989, mentre sono stati effettuati 496 sequestri. Gli illeciti amministrativi sono aumentati del 45,7% rispetto al 2021, raggiungendo quota 1.273, mentre le sanzioni sono aumentate del 42,7%, arrivando a 1.247. Questi dati confermano così come la Campania sia ancora una volta la “maglia nera” d’Italia per l’inquinamento marino.

Sicilia al quinto posto

In Sicilia, invece, nel corso del 2022, sono stati effettuati 14.630 controlli. I 336 reati accertati costituiscono il 7,1 per cento del totale nazionale.  439 le persone denunciate a piede libero o arrestate,  145 i sequestri effettuati. Comminate 583 multe o sanzioni amministrative per altrettanti illeciti accertati.

Tra Mare e Laghi

Il cattivo funzionamento o l’assenza di impianti di depurazione e l’inquinamento delle acque sono le principali preoccupazioni che spingono Goletta VerdeGoletta dei Laghi 2023, le due importanti campagne organizzate da Legambiente. Queste iniziative, giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione, si concentrano sulla salvaguardia della qualità delle acque marine e lacustri, nonché sulle pratiche abusive che deturpano le coste e le rive.

Le campagne vengono realizzate grazie alle partnership con ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, e con il supporto mediatico de La Nuova Ecologia. Coinvolgendo centinaia di volontari in tutta Italia, le Golette si occupano del campionamento delle acque e delle successive analisi microbiologiche, creando una vasta operazione di citizen science che si distingue per la sua estensione e capillarità. 

I temi affrontati

I temi includono la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la gestione dei rifiuti spiaggiati e marini, la salvaguardia della biodiversità e l’importanza delle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde per combattere l’inquinamento. La Goletta dei Laghi, invece, si concentrerà in Campania sulle criticità legate alla gestione delle acque nei Campi Flegrei, denunciando gli scarichi non depurati, l’inquinamento da microplastiche, la siccità, la cementificazione e la captazione delle acque.

La pressione illegale sull’ecosistema

Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, ha spiegato che attraverso il rapporto “Mare Monstrum” si vuole mettere in evidenza i principali fattori di pressione illegale sull’ecosistema marino della regione. La mancanza di cure, i problemi nella depurazione, i sistemi fognari obsoleti e la mancata manutenzione dei corsi d’acqua sono solo alcune delle problematiche che colpiscono le località costiere e si estendono fino all’entroterra. Ferro sottolinea l’importanza di fermare immediatamente gli scarichi illegali e di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per costruire nuovi impianti di depurazione e potenziare quelli esistenti, favorendo il riutilizzo delle acque e il recupero dei fanghi. Inoltre, sottolinea come sia fondamentale completare la rete fognaria. Questi devono essere i principali obiettivi del governo nazionale e regionale.

Le cinque azioni urgenti secondo Legambiente

Legambiente propone cinque azioni urgenti per garantire la piena e effettiva depurazione delle acque reflue: 1) promuovere la costruzione, l’adeguamento e la messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione a livello nazionale e locale, migliorando l’intero sistema di gestione e integrando il ciclo idrico con quello dei rifiuti; 2) ottimizzare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e consentendo il loro completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura, superando gli ostacoli normativi attuali con l’attuazione del regolamento UE 741/2020; 3) potenziare e rendere più efficienti i controlli delle agenzie regionali di protezione ambientale e delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; 4) regolamentare gli scarichi di rifiuti liquidi in mare, stabilendo, ad esempio, zone speciali di divieto di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa; 5) promuovere politiche attive di prevenzione nella produzione di rifiuti e nel riciclaggio, al fine di garantire una migliore tutela del mare e della costa.

Iniziative sicuramente fondamentali per il futuro delle comunità costiere, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale, economico e occupazionale.

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