Da Positano un appello: uniti per un turismo sostenibile della Costiera amalfitana AMALFITANIA TERRITORI di E'costiera Scritto venerdì, 22 Settembre, 2017 13:14 Ultimo aggiornamento giovedì, 21 Dicembre, 2017 21:15 E’ la “carta di Lanzarote” sul modello di un turismo più consapevole e che guardi alla qualità dell’ambiente, ad essere stato distribuito ai partecipanti all’evento “Work in progress: Turismo sostenibile” che si è tenuto il 21 settembre a Fornillo (presso l’hotel Pupetto) a Positano. Un “manifesto” sottoscritto nelle Isole Canarie (Riserva Mab Unesco) che piace per il suo ribadire che “le risorse sulle quali è basato il turismo sono limitate e che c’è una richiesta crescente per una migliore qualità dell’ambiente”. E che riconosce l’obiettivo di sviluppare un turismo che soddisfi le aspettative economiche e le esigenze ambientali, che “rispetti non solo la struttura fisica e sociale del paese ma anche le istanze delle popolazioni locali”. Tutti fattori che una Riserva Mab Unesco – a cui si sta lavorando per la candidatura da anni e che è partita dal basso, così come richiesto dall’Unesco – ha tra i suoi presupposti. All’incontro è stata purtroppo assente l’intera amministrazione comunale positanese (che forse ritiene “superflui” questi incontri). Presenti invece le associazioni del territorio (Macchia Mediterranea, Posidonia, Acarbio, Club per l’Unesco di Amalfi), il Parco Marino di Punta Campanella, il Fai Baia di Ieranto, la Croce Rossa, e i rappresentanti delle guide escursionistiche, e cittadini interessati al futuro della propria terra. https://www.facebook.com/unescoclubamalficoast/videos/876295012520389/ “I temi che ci stanno a cuore vertono tutti sulla sostenibilità di questo territorio e su un turismo più responsabile nei confronti del nostro patrimonio comune – spiega Daniele Esposito, presidente dell’associazione Macchia Mediterranea – partiamo dalla richieste di piccole cose come un’apertura di un sentiero come quello della strada Remmese (come da sentenza), ad avere un presidio di Croce Rossa semi-permanente sulla spiaggia Grande di Positano, ad una maggiore tutela del territorio con più controlli. Abbiamo sottoscritto petizioni e fatto incontri. Credo che bisogni dar seguito alle richieste fatte, confrontarci di più, e domandarci più spesso cosa stiamo lasciando a chi arriverà dopo di noi”. Positano, incontro sul turismo sostenibile Moderati da Gian Maria Talamo, che conosce le problematiche anche sotto la veste di albergatore, l’incontro ha tratto vari spunti dagli eventi (nefasti) di questa estate 2017: incendi, traffico eccessivo, sovraffollamento anche lungo il Sentiero degli Dei, messa in crisi del sistema degli interventi sanitari. “Un soccorso già di per sé è difficile in un luogo come Positano proprio per la sua conformazione fisica – afferma Daniela Volpe responsabile della Croce Rossa – poi diventa molto più faticoso in presenza di folla eccessiva. Abbiamo presentato “Spiagge Sicure” nel 2014, ma ogni volta che dobbiamo montare anche solo il gazebo sulla spiaggia Grande, troviamo le stesse difficoltà. Chiediamo che si programmi in tempo e non con l’arrivo dell’estate”. Quest’anno la statistica degli interventi sanitari sulla spiaggia di Positano parla di 100 casi. Per 18 persone c’è stato bisogno dell’arrivo del 118. Un turismo di qualità – così come è nelle prerogative dell’intera costa – ha bisogno di programmazione e di attenzione per la sicurezza delle persone. Positano, incontro sul turismo sostenibile Così come poca attenzione c’è nel mondo dell’escursionismo che ha segnato un boom anche di improvvisatori lungo il Sentiero degli Dei che è diventato meta anche di escursionisti della prima ora (che arrivano senza adeguata attrezzatura e con guide non esperte). Come ha raccontato Nino Buonocore, cartografo e profondo conoscitore della rete sentieristica dei Monti Lattari, che quest’anno ha visto alcuni tratti devastati dal fuoco che ha invaso ampie aree. Gli incendi è stato l’altro tema portante, facendo seguito all’incontro svoltosi ad Amalfi l’11 settembre con la presenza delle associazioni del territorio, e che ora dovrà vedere sottoscritto un documento condiviso da tutti. “L’intervento dello Stato è quello della conservazione e della tutela – ha evidenziato Antonino Miccio, direttore del Parco marino di Punta Campanella – aggiungiamoci poi che i Parchi, le aree marine, sono tra i posti più belli e fragili, creano anche occupazione e indotto, e diventa fondamentale cercare di trovare un equilibro che non distrugga risorse. L’economia deve essere fatta guardando alla sostenibilità, e un parco come Punta Campanella sta dimostrando che si può fare”. Un altro buon esempio è il progetto che è intorno alla Baia di Ieranto grazie alla Fondazione Fai che lo gestisce, così come ha spiegato Antonella De Angelis, che cura molti aspetti di quest’area tutelata. Workshop per gli addetti ai lavori, questionari rivolti ai visitatori, sono un’indice di attenzione verso un territorio che non può essere solo “spremuto” per fare economia. Ma va amato e tutelato. L’appello del mondo dell’associazionismo è di essere uniti, di non guardare solo al proprio orticello e di far rendere prioritaria – nelle “agende politiche” della Costiera amalfitana – tante azioni che vadano verso la sostenibilità di un’area troppo fragile e indifesa. E che non può essere solo “sfruttata”. Amalfi la siccità colpisce la lecceta secolare EFFIS, il data base sugli incendi