Scuola Viva e Botteghe di mestiere: una rete per le aree interne della Campania ARCHIVIO GLOBAL LOCAL di E'costiera Scritto giovedì, 11 Maggio, 2017 16:06 Ultimo aggiornamento lunedì, 10 Luglio, 2017 15:33 Cos’è una “Scuola viva”, se non c’è il legame con il territorio e le sue attività? E le botteghe di mestiere senza che ci sia un incontro con il mondo dei giovani e di chi cerca di capire cosa fare da grande? A Felitto, terra cilentana dove le tradizioni contadine hanno la loro storia, ad iniziare dalla cucina con il fusillo, tutto ciò ha trovato il suo punto di ritrovo. E così è nato il contatto tra gli alunni dell‘Istituto Corbino di Contursi Terme che stanno realizzando il progetto “Scuola Viva e rigenerativa…tra arti, mestiere ed innovazione” (finanziato dalla Regione Campania) e i responsabili di Italia Lavoro (oggi Anpal) con il progetto delle “Botteghe di mestiere e dell’innovazione”. In alto, la preside Mariarosaria Cascio dell’Istituto Corbino di Contursi Mercoledì pomeriggio (10 maggio), nell’aula consiliare del Comune, si è fatto così la sintesi di questi percorsi che porteranno ad una rete di prodotti e produttori che tutelano e valorizzano le biodiversità locali. Opportunità da poter sfruttare con il PSR Campania come ha spiegato Giovanni Silenzio, responsabile provinciale della Misura 16. “La biodiversità rurale è la nostra ricchezza – ricorda Rosa Pepe, agronoma del Crea Ort Pontecagnano – e bisogna che voi giovani sappiate quanto è ricco il nostro territorio. Guardatevi intorno, decidete cosa fare qui, e non pensate che l’unica soluzione possa essere solo quella di emigrare”. E’ anche il primo cittadino di Felitto, Maurizio Caronna, a evidenziare l’importanza di valorizzare le risorse locali, di far conoscere “queste nostre aree interne che godono di prodotti genuini e di qualità, di un territorio che ha mantenuto le sue origini e che va fatto conoscere anche grazie ai nuovi strumenti come i social”. Ma come fare a non far fare più le valigie in cerca di un lavoro e di porre un freno al depauperamento delle aree interne? “Abbandonare questi territori non è la scelta migliore per nessuno, ma dobbiamo dare la possibilità di scegliere di rimanere – dichiara Anna Pina Arcaro, presidente dei Distretti Rurali e in Rete e organizzatrice dell’incontro – e occorre mettere in campo tutte le nostre migliori forze e risorse, guardare a cosa possiamo migliorare e realizzare anche grazie ai nuovi strumenti di finanziamento. Fare rete è indispensabile, ed è quello che noi già da tempo stiamo facendo sia con il Comitato dei Distretti rurali, sia con le Botteghe di mestiere ed innovazione, che con Scuola Viva grazie anche a dirigenti lungimiranti”. L’incontro a Felitto nell’aula consiliare Presente all’incontro anche la preside Mariarosaria Cascio dell’Istituto Corbino di Contursi che ha evidenziato come “l’incontro tra scuola e territorio è di grande interesse per gli studenti che hanno un’opportunità in più di apprendere e di valutare cosa scegliere per il proprio futuro”. La formazione è quindi indispensabile, come hanno sottolineano Domenico Cuozzo e Antonio Di Cosmo dell’Ente di Formazione Europe Life di Eboli. Così come Antonio Scelza di Italia Lavoro spa che ha messo in luce il ruolo svolto da progetti come le “Botteghe di mestiere ed innovazione” che avvicinano i giovani al mondo del lavoro, facendo apprendere un mestiere che può dare soddisfazioni e appassionare. Alcuni relatori all’incontro di Felitto Lo ha dimostrato la giovane Mariangela Cerullo, tirocinante della bottega che ha colto in pieno il senso che un lavoro manuale, come ad esempio fare i fusilli di Felitto, possa dare: è un elemento di valorizzazione del territorio che permette di raccontare origini e tradizioni. Basta cogliere nelle cose anche l’”energia” positiva e vitale che un prodotto, un luogo, può donare ad ognuno. Felitto, dietro lo stand dei fusilli, il sindaco Maurizio Caronna Come spiega Graziana Santamaria che con il suo brevetto “GeoBio” avvalora la tesi di come un alimento sano possa essere migliore di un farmaco. E come le produzioni locali, come ad esempio l’antico pomodoro Re Umberto e il Fusillo di Felitto, sono due alimenti sani e genuini, che non hanno subito contaminazioni e alterazioni. Vincenzo Sannino con il progetto “Re Fiascone, il pomodoro ritrovato della Costiera amalfitana” e Daniele Gnazzo promotore del gruppo operativo della “pasta artigianale”, presenti all’incontro, dimostrano concretamente come un’idea possa diventare qualcosa di concreto. E che fare rete, essere uniti, è la migliore soluzione per battere la crisi.