Il Teatro Verdi di Salerno e l’affetto del pubblico che fa sold out CULTURA di Marta Manzoni Scritto mercoledì, 10 Maggio, 2017 10:24 Ultimo aggiornamento giovedì, 11 Maggio, 2017 18:48 Teatro di tradizione, recita lo slogan del Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, che ha una stagione lirico-concertistica di tutto rispetto iniziata con la Carmen di Georges Bizet e con la direzione di Daniel Oren, che ha visto un successo di pubblico e di critica. Il Verdi è tra i più antichi edifici del suo genere realizzati in Italia meridionale dopo l’unificazione. La sua storia racconta di come la sua costruzione venne deliberata nel 1863. La struttura è molto ispirata al Teatro San Carlo di Napoli. Ma fu solo il 15 aprile 1872 quando il teatro si inaugura con una recita di Rigoletto di Giuseppe Verdi, compositore al quale nel 1901, pochi mesi dopo la sua morte, il teatro sarà intitolato. Per otto decenni, con alterne fortune il teatro che sorge nella piazza oggi dedicata al sindaco Matteo Luciani che dell’edificio ne decise la costruzione, rappresenta un luogo principe. Con il terremoto del 1980 e i danni subiti, ci vorranno 14 anni prima che riapra i battenti. Quasi sempre tutto esaurito al Teatro Verdi di Salerno Si dovrà attendere però il 1997 perché il Verdi ospiti una vera stagione operistica, inaugurata dal Falstaff di Verdi, protagonista Rolando Panerai. E’ però con il 2007, con l’avvento di Daniel Oren, noto maestro israeliano, che le attività del Teatro Verdi ricevono un netto impulso qualitativo e quantitativo. Il segretario artistico è Antonio Marzullo, maestro di trombone, che con la sua passione riesce ad agevolare molti aspetti. Perché al Verdi nessuno è “impiegato nella musica” , ma tutti sono “impegnati nella musica”. Il Verdi è infatti un ente municipale e non una fondazione. Quindi niente cda, nè soci fondatori privati. Le produzioni salernitane hanno sempre un buon successo, grazie sia alla collaudata professionalità di chi ci lavora, sia al pubblico che genera sold out a ciascuna delle recite. Di solito quattro in media, di ogni titolo in cartellone. E mentre l’Habanera di Carmen echeggia ancora, l’attesa è per “la virtù magica” di Norina, interpretata da Rosa Feola, in Don Pasquale di Donizetti il 19 maggio e il Viviani di Scaparro, protagonista Massimo Ranieri che attira sempre un affezionato pubblico. Stagione lirico-concertistica 2017