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Penisola sorrentina: chi sta sabotando i suoi maestosi alberi?

Ultimo aggiornamento mercoledì, 6 Novembre, 2019   10:22

Anche un albero può morire perché letteralmente ucciso dall’uomo. Con una volontà tale da sabotare la sua vita. Gli attivisti del Wwf Terre del Tirreno hanno denunciato l’ennesimo episodio accaduto in Penisola sorrentina, un territorio che un pò alla volta e nel corso degli anni sta stravolgendo il suo aspetto. E così l’associazione ambientalista, dopo un accertamento con i propri esperti, ha denunciato la violazione dell’art.146 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio – D.lgs. 22/01/04 n.42 – per la deturpazione dell’esemplare arboreo di Pinus Pinea.

“Il suo repentino disseccamento ci ha da subito insospettiti – ha dichiarato in un comunicato stampa il presidente Claudio d’Esposito – i sintomi non lasciano dubbi sul fatto che la pianta sia stata “siringata”: la chioma e le foglie subiscono un rapido disseccamento rimanendo sui rami e la pianta, in brevissimo tempo, assume un colore rossiccio chiaramente visibile.Non è certo la prima volta che gli alberi in penisola sorrentina vengono fatti seccare. Spesso le vittime sono proprio quelli più grossi, maestosi e tutelati in quanto parte integrante del paesaggio!” 

Stavolta l”attentato” si è compiuto ai danni di un esemplare arboreo di Pino domestico che vegetava in un fondo agricolo ai Colli di San Pietro, al confine tra la via Meta Amalfi e l’albergo Hotel Royal Hills

Il pino, con una circonferenza del tronco di 176 cm misurata a 1,3 m da terra, ed un’età di oltre mezzo secolo, era visibile da chiunque percorreva la via Meta Amalfi e faceva ormai parte integrante del paesaggio e della geografia dei luoghi.

Penisola sorrentina, il sabotaggio di un maestoso pino con l’inserimento di sostanze chimiche

Il disseccamento del pino, come hanno potuto constatare gli ambientalisti (a corredo anche delle prove fotografiche) è stato provocato dall’inserimento all’interno dell’albero di sostanze chimiche, di cui si ignorano composizione e consistenza. Infatti alla base del tronco sono stati riscontrati diversi fori praticati con un trapano della profondità di circa 10 cm e del diametro di circa 0,5 cm. Tutto ciò ha portato al repentino disseccamento della pianta.

Equivale di fatto – denuncia sempre il Wwf – alla distruzione di un elemento caratterizzante il paesaggio oltre ad essere lesivo di Bellezze naturali secondo quanto definito dall’art. 1 sexies della L.  431/85 e dalla L. 1497/39. Nello stesso sito, ai piedi dell’albero, è stata denunciata la presenza di un deposito/discarica di diversi copertoni e, più in basso, una baracca deposito costruita di recente. Da un confronto con immagini scaricate da Google Earth si deduce la trasformazione del fondo dal 2007 (completamente alberato) al 2017 dove non è ancora visibile la baracca”.

Proprio recentemente il WWF Terre del Tirreno aveva promosso a Sant’Agnello un convegno sull’importanza degli alberi e sulle funzioni delle strutture verdi nelle città, che non rappresentano solo un elemento di arredo ma anche un mezzo per rendere più vivibili le città e più piacevole la vita, compresa quella animale.

Ma cosa sta accadendo in Penisola sorrentina, un territorio conosciuto e apprezzato turisticamente, e che dovrebbe far di tutto per salvaguardare il suo aspetto ambientale?

Prima il boom dei parcheggi interrati e garage vari che hanno cementificato molti storici agrumeti. Ora nel corso degli anni, tanti piccoli e grandi episodi di abbattimento di alberi maestosi, improvvisamente pericolanti o morti. Chi sta sabotando il verde della Penisola sorrentina?

Redazione
Articoli redatti dalla redazione di e'Costiera
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