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La Terra mi Tiene: da Atena Lucana la resistenza con un granello di grano

Ultimo aggiornamento venerdì, 31 Maggio, 2019   23:46

Ogni anno, da qualche anno, c’è un richiamo fortissimo che arriva dal centro del Vallo di Diano…

Da Atena Lucana, “La Terra mi Tiene“. Ed è qui che si commemora la ricorrenza della Liberazione. E’ qui che accorrono, provenienti da tutti Italia i Resistenti, i Resilienti, coloro che non ci stanno ad assoggettarsi ad un sistema sordo ai bisogni reali della gente e che molto spesso soffoca le persone rendendole schiave.

E’ un modo di manifestare in maniera silenziosa, di marcare il territorio e di gridare in silenzio: “Io Esisto, Io Resisto”.

Cosa accomuna Federico dalla Sicilia, con Catello da Torre del Greco o Vincenzo il Presidente?  Tre persone, tre storie, che quest’anno sono saliti sul podio?

Semplice, un granellino di grano, il seme per eccellenza grazie al quale l’umanità si è insediata nei territori ed ha dato vita alla Comunità. 

Quando le donne hanno cominciato a macinare il grano e fare il pane, gli uomini da nomadi sono diventati sedentari ed è cominciata la storia. Tutto accadeva in quella mezzaluna fertile, oggi teatro di altri scenari. 

Anche Gianpietro dalla Costiera amalfitana (anno 2017) ad Atena Lucana

Quei semi oggi sono gli stessi che Tazio (forno 3), da nove anni seleziona con i suoi miscugli di popolazioni evolutive migliaia di varietà provenienti dalla Siria che vengono incrociate tra di loro per ottenere quelle varietà che più si adattano ai cambiamenti climatici dei nostri tempi. 

Un approccio scientifico che nel forno 3 viene divulgato tra un bicchiere di vino e una cucchiaiata di fagioli cotti nella pignata. Restituire la sovranità decisionale dell’agricoltore, questo l’obiettivo.

Ma che cos’è l’iniziativa “La terra mi Tiene”?

Atena Lucana è tra gli insediamenti più antichi del Vallo di Diano, come testimoniano i resti delle mura megalitiche del IV secolo a.C. La sua è una storia ricchissima che ha visto insediarsi diverse civiltà dalla Ellenica ai Lucani, poi i Romani fino a diventare nel Medioevo feudo delle famiglie Sanseverino e Caracciolo.

E proprio nel Medioevo risale l’usanza di costruire in ogni casa un forno.

Ivan Di Palma, l’anima della manifestazione di Atena Lucana

Ogni anno, Ivan Di Palma è l’anima della manifestazione, ha il compito di riaprire i vecchi forni, magari spenti da mezzo secolo, e farli tornare a profumare di pane.

Ogni anno a coloro che si sono candidati per essere panificatori viene assegnato un forno.

Nel pomeriggio del 24 aprile si rinnovano i lieviti madre e i crisciti e il giorno del 25, nella cittadina si espande un profuma di pane da capogiro!

Quest’anno i forni aperti sono stati una ventina e ogni forno racconta una storia.

Quest’anno la sottoscritta si è candidata ad essere parte della giuria così da poter fare il giro di tutti i forni. E così ascoltare, annusare, assaggiare, sorseggiare e cercare di raccontare la meravigliosa umanità che ha animato ogni luogo.

Impresa ardua, come si fa? Ho preso appunti, ho scattato foto. Ma come si fa a raccontare tutta la bellezza che abbiamo incontrato?

Quest’anno la giuria aveva una scheda in cui si valutavano diversi parametri: dalla difficoltà di gestione del forno, al tipo di farine utilizzate per l’impasto. Ma un indice più degli altri era importante valutare:

Il coefficiente di felicità interna.

Felicità, una parola importante. Che cos’è la Felicità?

Beh l’ho trovata negli occhi di Caterina, forno 12, sfrenata in una danza popolare della sua terra. 

Caterina, dopo una laurea in odontoiatria ha messo radici ad Atena Lucana

Caterina che dopo aver girato il mondo, con la sua laurea in odontoiatria ha messo radici qui, ristrutturando la casa di sua nonna e ponendosi come barriera con il suo corpo per difendere il forno dagli operai che volevano ristrutturarlo.

Forno 16: Concetta e le sue amiche

Negli occhi di Concetta e delle sua amiche, forno 16: il mio forno del cuore dove ho trovato il calore dell’accoglienza e dell’amicizia. Il prossimo anno approfitterò dell’invito di Concetta a dormire nella sua casetta nel centro di Atena, un invito che mi ha riempito di gioia.

Zia Adelina, 93 anni e l’orgoglio del suo forno a casa

E nel forno 13? Gli occhi di zia Adelina, 93 anni e il suo orgoglio nell’aprirmi porta dopo porta tutte le stanze della sua grande casa.

Felicità nelle mani di Rosa, forno 17, che ha il dono del calore nelle mani e ogni cosa che impasta lievita in maniera incredibile, sua mamma si chiama Felicia..

Il forno 2 viene da Caivano, terra dei fuochi. Ma il fuoco del suo forno è Sacro e Rigenerante per la sua terra martoriata.

I ragazzi del forno 4 sono venuti dalla Toscana, Trentino, Puglia. Il forno è nella casa di Zì Culomb’ bevitore e suonatore di fisarmonica. Oggi c’è Ivan che dalla Bulgaria si è sistemato qui e fa un vino rosso scuro.

Forno 11: Zi Carmela, 83 anni

Forno 15 con Catello che porta qui, in un piccolo forno di argilla tutta la sua professionalità di panificatore esperto con orgoglio.

Forno 11: Zi Carmela, 83 anni, ha fatto tutto da sola e il suo pane era anche profumato di cumino.

Forno 1: Risciola, Gentil Rosso, Carosella e 1 Patata.

La Terra Mi Tiene: il Forno di Vincenzo (primo classificato)

Forno 5: è il custode del progetto “Il Forno di Vincenzo” con i compari Michele e Angelo. La felicità è tutta nei germogli di grano e negli occhi di Vincenzo.

Tanti bambini di tante nazionalità

Forno 14: è quello della gioia di vedere un nugolo di bambini delle più svariate nazionalità, E’ il forno della multietnicità, pilastro fondante della nostra società.

Forno 6: ci trovo Alex che è venuto direttamente qui, sapendo che prima di infornare trovava il pranzo pronto. Affettuosamente accolto dagli amici di Caselle in Pittari, ci racconta dell’ultimo progetto in cantiere con Don Luigi Ciotti, Vandana Shiva e alla fine ci offrono Pane Con-gelato.

Forno 7, Forno 8, Forno 9, Forno 10. Li racconterò l’anno prossimo. Avevo bevuto troppo vino nel giro e non ho preso appunti…Felice ero Io!

Antonio Pellegrino lo devo nominare. L’ho visto vagare portando una madia nei vicoli di Atena.

Antonella Dell’Orto con Vienna Cammarota ad Atena Lucana

No, no è un racconto completo ma solo un piccolo contributo per dare voce a storie di ordinaria bellezza che si consumano in questo lembo di Terra che si chiama Sud, fatto di Amore, Passione e Sentimento.

Più voci insieme verranno ascoltate da chi preposto? 

Qui si attendono risposte. La meglio gioventù è fuori, fuggita via da una Terra che non li ha saputi tenere.

Ci potrà essere un futuro per la nostra Italia Interiore? Se si vuole cercare una risposta è qui che bisogna venire.

“Sradicarmi? La Terra mi tiene. E la tempesta se viene mi trova pronto” 
(Rocco Scotellaro, 1942)

Antonella Dell’Orto*

*Biologa/Contadina/Resiliente

Le passate edizioni di La Terra mi Tiene che si svolge ad Atena Lucana


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