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Giovanni Scala, la Costiera amalfitana perde il suo cantore e storico fotografo

Ultimo aggiornamento venerdì, 31 Maggio, 2019   18:50

Allievo prediletto del celebre artista Ernesto Samaritani, Giovanni Scala è stato il fotografo di Casa Savoia, ha raccolto per anni foto storiche di Praiano, unendole ai suoi magistrali click nel classico bianco e nero e nel sempre più moderno e tecnologico cromatismo. Il ricordo di Giuseppe Gargano, suo fraterno amico.

Il viaggiatore che giunge in Costiera non sui “vascelli di gomma” frettolosi e creatori di confusione, ma che si ferma per alcuni giorni, al fine di vivere la storia, la cultura, l’arte, le tradizioni della nazione amalfitana, non può non far capolino a Praiano e a Vettica Maggiore, due casali gioielli di Amalfi medievale. E, una volta raggiunti quei luoghi, dai quali si esala un’aria classicheggiante forse più romana imperiale che greca, deve giocoforza, se desidera penetrare gli avelli geostorici del passato, intingere l’oculata lettura tra le righe preziose delle opere a stampa di un figlio di quelle terre sospese tra monti e mare, Giovanni Scala.

Allievo prediletto del celebre artista Ernesto Samaritani, fotografo di Casa Savoia, ha raccolto per anni foto storiche della sua terra, unendole ai suoi magistrali click nel classico bianco e nero e nel sempre più moderno e tecnologico cromatismo. 

Tra pregevoli iconografie fotografiche di ogni tempo e accurate ricerche d’archivio, unite all’immaginario collettivo della tradizione popolare, Giovanni ha ricucito, con armonica e appassionata sequenza, la storia di Praiano e Vettica Maggiore, attraverso episodi, riti, monumenti. Ha fatto ancora di più.

Lasciando spago alla sua naturale tendenza al lavoro di équipe, ha costituito, negli anni che furono, un gruppo di musica e canti popolari, che ebbe grande successo nella Germania ancora divisa degli anni ’70.

Giovanni Scala e la sua inseparabile macchina fotografica. In copertina una sua foto che ritrae un magnifico tramonto a Praiano, sua amata terra.

La sua voce da tenore, accompagnata dal mandolino del maestro ingegner Angelo Piumelli, abile progettista di strumenti a corda, dalle chitarre di suo fratello Pasquale Scala, di Andrea Ingenito e dell’indimenticabile maestro ceramista, figlio di Capodimonte, Alberto Sassone Corsi, ha rallegrato intere masse popolari dalla Costa d’Amalfi verso gli angoli più sperduti del pianeta. 

Tutte le ricorrenze della sacra liturgia sono state da lui rivisitate attraverso il filtro delle tradizioni popolari praianesi e vettichesi, soprattutto tramite la seriosa partecipazione attiva delle congregazioni locali. 

Siamo certi che l’acuta voce del maestro Giovanni ora stia intonando i canti religiosi della Sua terra tra gli arcuati templi del Paradiso, accompagnata dal ritmo vibrante delle corde della chitarra del fraterno amico Alberto. 

Che cosa resta di Giovanni su questa terra? Restano le Sue produzioni fotografiche e letterarie, l’eco del Suo canto rilasciato dagli antri marini della costa, l’affetto amorevole dei Suoi figli, l’amore indissolubile della Sua cara Sisina, il minuzioso lavoro del fratello Pasquale, che nella sua bottega modella liuti, mandolini e chitarre battenti, la dolce memoria della Sua generosa persona, ricordata ogni dì nelle preghiere rivolte ai nostri cari al sorgere del giorno o al tramonto d’oro di Praiano tra gli scogli mitici delle Sirene. 

Un video di tramonti e albe della Costiera amalfitana scattate da Giovanni Scala

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