Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta, riduzione Imu al palo. Marturana: ora preoccupa lavoro industrie

Augusta, riduzione Imu al palo. Marturana: ora preoccupa lavoro industrie

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   14:22

AUGUSTA – C’è attesa per la super-seduta consiliare convocata a Priolo il 3 luglio, dove l’augustana Sarah Marturana darà dettagli sulla “paventata crisi economica e occupazionale, la cui insistente voce sta girando da qualche settimana”. In un post apparso sulla sua pagina Facebook “presidente del consiglio comunale di Augusta“, la grillina dice che la “notizie che mi giungono sono alquanto allarmanti”. Al punto che ne discuterà in sinergia pure con l’amministrazione di Melilli, in un tour di sessioni riunite a turno in ciascun Comune dell’hinterland petrolifero. Un cartello che induce a pensare ci siano nell’aria possibili licenziamenti nella zona industriale, anche se le antenne ultrasensibili dei sindacati non hanno captato alcun segnale. Fra l’altro sono pure rientrati i timori sindacali sulla cassa integrazione a Lukoil e Sonatrach, che erano sorti qualche mese fa. Eppure la seconda carica istituzionale cittadina è perentoria, nel suo intervento social del 30 giugno. Scrivendo espressamente “vi invito a seguire i lavori dei 3 consigli comunali”. Senza tuttavia anticipare alcunché, “perché palesarlo oggi potrebbe cambiare notevolmente presumibili piani messi in atto da terzi ai danni dei lavoratori“. 

Cartello di 3 Comuni per occupazione nel Petrolchimico.

Post di Sarah Marturana del 30 giugno.
copertina, la presidente con Caruso e Carpanzano.

Marturana non si è sbilanciata nemmeno nella riunione dei capigruppo, convocata l’1 luglio, forse “al fine di avere un riscontro ufficiale dai soggetti privati in questione”. Però la pubblica drammaticità dei toni hanno allarmato, in un ambiente già surriscaldato dalla questione Imu. Che continua a restare al massimo nonostante il Comune sia ormai uscito dal dissesto. E nonostante maggioranza e opposizione abbiano espresso la volontà di farla abbassare, senza tuttavia arrivare a nulla di concreto e condiviso riguardo le aliquote. Un passaggio politicamente importante per entrambe le parti, in vista delle amministrative d’autunno, slittato per dare spazio alla discussione sul futuro del Petrolchimico“La questione ambientale può attendere, prima la crisi della raffinazione: questo in sostanza ciò a cui ho assistito alla riunione di oggi, convocata dalla presidenza del consiglio per venire improvvisamente incontro a una richiesta di Priolo“, racconta Giuseppe Schermi, a commento dell’incontro. Il consigliere Diem25 ha partecipato in sostituzione del capogruppo Giancarlo Triberio, pensando che si dovesse programmare l’imminente discussione sui tagli delle tasse. Invece è andata diversamente. 

Schermi: su questioni ambiente incombe il fine mandato.

Maggioranza 5S , già aria di smobilitazione.

“Accade così che la mozione per vincolare i benefici fiscali delle aree Zes alle bonifiche ambientali, o quella per indire un referendum popolare sul Gnl, chiuse in qualche cassetto da mesi e a fatica già inserite per fine giugno, adesso siano spostate a fine luglio. Non è dettaglio da poco, visto che un ulteriore slittamento per dare priorità agli atti di bilancio, porterebbe direttamente alla fine del mandato consiliare”. Pur avendo un master in finanza internazionale a Rotterdam, il bancario Schermi sposa le tesi green dell’ambientalismo di strada no-oil. Avanzando una larvata critica allo stesso ordine del giorno, “Il futuro della zona industriale: ambiente, salute e occupazione“,con cui è stata convocata la seduta informale a Priolo. “Secondo un collaudato cliché che equipara calo degli utili a crisi occupazionale, si continua a ignorare quanta maggiore occupazione darebbero le bonifiche dell’area Sin“, dice il consigliereE’ una tematica sulla quale si trova in convergenza con la stessa Marturana, complice il passato comune nei 5 Stelle. Infatti la grillina ha titolato il suo post-invito con un inequivocabile “il piano della qualità dell’aria non si tocca”, sottolineando che si tratta di una “anticipazione del mio pensiero in merito al primo dei 3 consigli comunali, che avranno come tematica la crisi occupazionale nella zona industriale”.

Lo scontro Augusta2020 e 5S finisce a “vastasate” in aula.

Marco Niciforo, capogruppo Augusta2020

Insomma la tematica lavoro nel Petrolchimico è tornata prepotentemente di attualità, perché le notizie di radio-raffineria sono “preoccupanti”. Per capire cosa accadrà con l’Imu bisogna perciò aspettare. La seduta del 29 giugno doveva averla già abbassata, ma si è risolta con un buco nell’acqua. Anzi, è finita col “vastasi” fuori microfono sgorgato spontaneo da Marco Niciforo, dopo l’ennesimo scontro con la maggioranza. Il capogruppo di Augusta2020 si è poi scusato a mezzo social, parlando di “tensione accumulata nel tempo per la loro scarsa collaborazione. Segnalo tuttavia che questo consiglio è diventato invivibile, riesci a stento a fare il tuo intervento tra smorfie e continue voci di commento a ciò che dici. E per chi come me si prepara prima per discutere dei temi e partecipa attivamente al dibattito, è una cosa terribilmente mortificante e snervante non poter dare il contributo voluto”. Il consigliere non fa cenno al “deficienti” senza scuse postume, che si beccò all’ingresso di San Biagio insieme al resto della minoranza, quando Lucia Fichera venne sfiduciata come presidente dal suo stesso gruppo. E non accenna nemmeno a quel “Cura Augusta” per i contributi alla piccola economia in difficoltà post-Covid, stravolto in aula pur non di non dargliene merito. “Col risultato che è venuto fuori un pasticcio”, commenta sul regolamento approvato. Prevedendo “che saranno solo pochi e i più furbi ad approfittare delle autocertificazioni“.

Centrosinistra: dissesto finito, aliquote tornino minime.

Angelo Carpanzano, dirigente Finanze

La dura necessità politica che inquina pure la migliore delle intenzioni, sembra affiorare anche sull’Imu. In commissione la maggioranza aveva detto di non volerla toccare, nonostante la fine del dissesto. Poi ha capito che far pagare l’acconto con le aliquote al massimo proprio a pochi giorni dal voto del 4 ottobre, non era una gran pensata. Così ha tirato fuori la soluzione salva-elezioni di una riduzione sparagnina, che abbassa di mezzo punto l’imposta su seconde case e locali commerciali. Per finanziare questa riduzione di aliquota dal 1,06 al 1,01 per le categorie A e C, ha calcolato 460 mila euro presi dalle rate spostate con la rinegoziazione dei mutui. Ma abbassare le tasse di oggi allungando i debiti che si pagheranno con le tasse di domani, è come farsi prestare soldi dalla banca per pagarle i vecchi prestiti. Il Centrosinistra invece non ha necessità di fare sponda all’amministrazione 5S, così ha proposto una riduzione al minimo di tutte le aliquote, con l’esclusione di quella alle fabbriche. E su cosa togliere dal bilancio per equilibrare i minori introiti, dice sostanzialmente che non sono affari suoi, considerato che mancano consuntivo 2019 e preventivo 2020 su cui fare i calcoli. Della serie: visto che li devono ancora fare, li preparino tenendo in conto un minore salasso al contribuente.

Riscossione tasse in crisi dopo la revoca Pubbliservizi.

Mauro Caruso, capogruppo 5S

Mauro Caruso ci ha provato a bloccare un emendamento della minoranza fondato sulla semplice equazione che se il Comune non è più in dissesto, non ha più motivo di continuare a spremere tasse come se fosse ancora in fallimento. Il capogruppo grillino sa infatti che il trasferimento dell’imposizione tributaria alle competenze dirette degli uffici comunali, li ha ingolfati. Col risultato che l’emissione dei ruoli Tari è ancora in mezzo a una strada, mentre i pagamenti che quei bollettini coprono vanno nel frattempo fatti. Un pasticcio nato dopo la sbrigativa rinuncia a prorogare il servizio riscossione alla Pubbliservizi, dal quale l’asfittica macchina municipale non si è ancora tirata fuori. Il grillino sperava di chiudere la questione subito, fidando che la presidenza non ammettesse un emendamento avversario pesante da bocciare. Senonché c’era il parere favorevole del capo-settore su quel documento approntato con l’evidente mano di Schermi, ex assessore 5S al bilancio e praticante revisore dei conti. Angelo Carpanzano, funzionario che fra l’altro è stato chiamato in prestito da Modica, si è pure preso una mortificante lavata di capo. Nella registrazione a verbale, Marturana ha definito “affrettati e superficiali” i pareri rilasciati sugli emendamenti Imu. Di ridurre questa salata tassa che aveva “chiesto l’Europa, e che ad Augusta colpisce la gran parte dei contribuenti, se ne dovrebbe riparlare il 6 luglio. Nel frattempo si aspettano i dettagli sulle “preoccupanti voci” riguardanti l’occupazione nella zona industriale, e quali lavoratori andrebbero a colpire.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top