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Il World Heritage Day della Regione Campania: cemento su un pezzo di Costiera amalfitana

Ultimo aggiornamento martedì, 18 Luglio, 2023   19:08

CETARA – Proprio quando tutto il pianeta celebra i Siti Unesco, la Regione Campania “festeggia” a modo suo il World Heritage Day: tagliando un pezzo di patrimonio mondiale della Costiera amalfitana, per regalarlo alla cementificazione privata. 

Ignorando completamente tutti gli appelli arrivati dalle maggiori associazioni ambientaliste presenti sul territorio, il Consiglio regionale ha approvato la variante al Piano urbanistico territoriale di Cetara, che dà via libera alla costruzione di 30 nuovi alloggi in un’area verde adiacente l’antico borgo. Lo ha fatto per giunta nella stessa seduta del 18 aprile, dove paradossalmente ha approvato pure una proposta di legge per la “promozione della diffusione dell’impegno civico e politico dei cittadini campani”. Una discussione lampo, infilata dentro altri 13 punti all’ordine del giorno, per cancellare terrazzamenti e uliveti che fino a poco tempo prima erano rigidamente soggetti a tutela. Sacrificati adesso, con tanto di parere favorevole della Soprintendenza di Salerno, alla sedicente necessità di nuove abitazioni per la popolazione in aumento. Nonostante gli ultimi censimenti Istat certificano un calo costante dei residenti, che sono passati nel giro di pochi anni a meno di 2000 abitanti, a fronte dei 2400 previsti dal Piano Urbanistico Comunale.

E così con 22 voti favorevoli e soli 5 contrari, la maggioranza che sostiene il presidente Vincenzo De Luca ha letteralmente “asfaltato” le opposizioni, che si erano intestate le perplessità arrivate dalla cittadinanza attiva e dalla società civile. 

La delibera è stata presentata in aula dal braccio destro del governatore Pd, Luca Cascone. Come presidente della Commissione regionale urbanistica, ha difeso una scelta che imbarazza non poco la nuova dirigenza del Partito democratico. Dicendo che «il parere ambientale è rinviato a dopo l’approvazione della variante del Put, e il parere del Ministero dei beni culturali si è già ottenuto con prescrizioni».

Si è trattato di una vera prova di forza della politica trasversale che sta egemonizzando le istituzioni locali, per fermare la quale resta l’ultimo baluardo del ricorso alla magistratura, alla quale Italia Nostra ha già annunciato sottoporrà l’intera vicenda. 

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Tutto inizia nel 2019

La beffa confezionata dalla Regione proprio per la giornata mondiale dei Siti Unesco, era stata preparata già da tempo. Era il 2019 quando il Comune di Cetara, già dotato di Puc ancora fresco di approvazione, diede un primo incarico a uno studio di architettura di Salerno. Pagò 10.000 euro, oltre agli oneri fiscali, per fare una “ricognizione delle aree del territorio comunale dove dislocare un’area di espansione urbana (3C), per l’insediamento di edilizia residenziale sociale non caratterizzate da livelli di pericolosità”. L’amministrazione comunale cetarese attende l’antivigilia di Natale, il 23 dicembre 2021, per approvare i “Nuovi alloggi per l’edilizia residenziale e sociale (Ers) alloggi sociali nel nucleo urbano”.  Questo “progetto definitivo” passa senza ostacoli, ca va sans dire, anche il vaglio della Conferenza dei Servizi. E il 28 luglio 2022, in piena canicola estiva, c’è l’ultimo via libera dal Consiglio comunale. 

Le “prescrizioni”

La Soprintendenza non si oppone più di tanto, imponendo solo “piccole” prescrizioni per il suo nulla osta. “La realizzazione e l’utilizzo degli alloggi – si legge nel protocollo Comune di Cetara n. 3243/2022 – deve essere strettamente pertinente ed asservita alla destinazione abitativa dei residenti, escludendo ulteriori funzioni diverse dall’abitazione per aventi diritto dei cittadini della comunità cetarese; che sia stata conclusa la richiesta di codesta amministrazione presso gli enti competenti di modifica al Puc e Put vigente, rendendo pertanto compatibile la realizzazione di detti alloggi…”. E’ poi nella seduta di giunta regionale del 21 febbraio scorso, che avviene l’approvazione del “progetto definitivo”, con parere favorevole alla proposta di variante al PUT per la costruzione di 6 palazzi in condominio. E così, mentre al Centro direzionale di Napoli avanza in parallelo la fase ricognitiva del “Piano Paesaggistico regionale”, il Consiglio campano approva definitivamente l’ultima cementificazione nella “Divina”. Mentre a Venezia si dibatte come ridurre la trasformazione della città bene Unesco in una Disneyland turistica, nella Costiera amalfitana già soggetta alla “gentrificazione” si favorisce il proliferare di altri B&B e case vacanze per affitti a breve termine. Lo hanno denunciato a gran voce, già da più di quattro anni, il Club per l’Unesco di Amalfi e la sezione Italia Nostra di Salerno: una battaglia condotta a fianco della cittadinanza attiva amalfitana, che poco prima della seduta alla Regione ha avuto risonanza pure sui quotidiani nazionali, e alla quale in extremis si è aggiunta Legambiente Campania e il Wwf Terre del Tirreno.

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Opposizione inconcludente: lo scambio di accuse fra grillini e Centrodestra

Ma anche se questo coro è rimasto alla fine inascoltato, qualcosa deve essere suonata stonata persino nei Palazzi del potere. Poche ore dopo il blitz dei deluchiani in Consiglio regionale, alle caselle mail dei giornali arriva un battibecco dentro la minoranza. Il centrodestra e i grillini si accusano a vicenda a colpi di comunicati stampa, scaricandosi fra loro la responsabilità di una opposizione totalmente inconcludente sulla vicenda. “I Cinque Stelle predicano bene e razzolano male. Come sempre. E’con la loro complicità che passa la variante al piano paesaggistico della penisola Sorrentino amalfitana che consentirà la costruzione di case a Cetara, nel cuore della costiera”, dichiara Massimo Grimaldi. Ma il presidente della Commissione regionale Demanio non spiega perché i suoi hanno tenuto il numero legale in aula.

Infatti a questa versione di comodo della “maggioranza occulta” travestita da opposizione, i pentastellati non ci stanno. E replicano:“La ricostruzione di Grimaldi è del tutto errata, i consiglieri del centrodestra erano seduti in Aula al momento della votazione, e questo non lasciava trasparire una posizione orientata al non voto. Se avessero voluto esprimere una supposta contrarietà in altro modo avrebbero potuto comunicarla, cercare un coordinamento con gli altri membri dell’opposizione e uscire dall’Aula. La verità è invece un’altra, il centrodestra, che a livello nazionale affossa un provvedimento come il Superbonus, in Regione lascia campo libero alla maggioranza e alle lobby del cemento dimostrando di essere il miglior alleato di De Luca. La loro presenza in Aula dopo avere espresso il voto contrario ha tecnicamente garantito il passaggio della legge. Se ci avessero seguito noi ci sarebbe stata la bocciatura”. Il gruppo M5s conclude chiedendosi: “Assistiamo forse a prove di campo largo da costruire sulla devastazione del paesaggio?”. A firmare il comunicato sono i consiglieri grillini Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello. Una ricostruzione che comunque serve a poco, considerato il risultato raggiunto dalla maggioranza. E da chi le ha tenuto bordone.

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Maria Rosaria Sannino
Giornalista professionista, cronista, reporter di viaggi, appassionata di fotografia e reportage.
http://www.twitter.com/mrsannino

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