Augusta 2020: Niciforo e Contento, resa dei conti a colpi di querela ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto martedì, 18 Aprile, 2023 00:14 AUGUSTA – Dopo gli stracci, volano le carte bollate. Finisce con annunci di querele reciproche, lo scontro fra i consiglieri Marco Niciforo e Milena Contento. Iniziato già l’indomani dell’elezione, quando i due pezzi forti di Augusta 2020 si sono traumaticamente separati sulla scelta di appoggiare l’amministrazione Giuseppe Di Mare. E giunto all’epilogo la sera del 17 aprile, quando il capogruppo di maggioranza ha notificato all’intero consiglio comunale il suo esposto contro la consigliera di minoranza, presentato al commissariato la mattina stessa. Dove ha denunciato la ex presidente provinciale del Pd per presunta “aggressione verbale e fisica”, poiché le si sarebbe scagliata contro al termine della seduta consiliare del 30 marzo scorso. L’ex assessora della giunta Massimo Carrubba ha subito replicato in aula, prima di abbandonare i lavori convocati sulla variazione di bilancio. Dichiarando di essere stata “calunniata” e chiedendo l’acquisizione dei filmati integrali di tutte le sessioni precedenti, dove sarebbe stata oggetto di pesanti apprezzamenti e “body shaming” da parte del collega. Col quale ha condiviso per lunghi anni lo stesso percorso politico, nella lista civica che insieme avevano fondato. PER APPROFONDIRE: Augusta 2020, Niciforo: traditori o traditi? Ecco la verità sull’addio a Gulino Triberio aveva già criticato gli attacchi sessisti alla collega d’opposizione. L’annunciato scambio di denunce è l’ultimo atto di un sodalizio naufragato burrascosamente, quando il repentino cambio di schieramento da parte di Niciforo ha sabotato le aspirazioni di Contento alla presidenza del consiglio. Dopo due anni e mezzo quei veleni si sono incancreniti in rancori personali, con scontri verbali “fuori onda” che i presenti raccontavano essere sempre più sopra le righe. Tanto che persino il capogruppo dem Giancarlo Triberio, al termine di una conferenza stampa convocata sul colpo di mano per il Piano utilizzo demanio marittimo, si era sentito in dovere di esprimere “vicinanza personale e politica per gli attacchi sessisti” rivolti alla consigliera di minoranza. La pubblica presa di posizione dall’astro in ascesa del Pd, per quanto sfumata sui fatti e discreta sul protagonista, forse ha impresso una svolta alla vicenda. E quello che il dibattito cittadino derubricava a litigio fra ex che si erano politicamente tanto amati, da quel momento è diventato un capitolo della guerra fra una maggioranza assediata dopo la decisa svolta a Destra, e un’opposizione che inizia a costruire l’alternativa all’attuale amministrazione. Con l’ex assessora indicata come possibile candidata sindaca. PER APPROFONDIRE: Augusta, bufera sul Pudm:”mare privatizzato con un colpo di mano” Esposto del capogruppo di maggioranza per “pugni sul petto” e minacce di pestaggio. Che sulla vicenda probabilmente pesi più il calcolo politico che la presunta lesione dell’onorabilità, lo dimostra l’inusuale scelta di Niciforo di far mettere tutto a verbale della prima seduta consiliare utile. Compresa la copia dell’esposto in polizia, presentato quasi a tre settimane dai fatti, e sintetizzato nel suo intervento in aula (nella foto in copertina). Il racconto del battibecco con la consigliera descrive quest’ultima come una Erinni che, alla fine dei lavori sul Pudm, si sarebbe “avvicinata minacciosamente per inveire”. Poi avrebbe “virilmente” afferrato per il bavero e tempestato di pugni sul petto il collega, rimasto inerme “con le mani in tasca” per quanto molto più alto e prestante. Il quale, mentre tornava a casa, l’avrebbe poi sentita dire a Triberio che “bastano 50 euro per fargliela finire”. A supporto della sua narrazione, comprensiva di presumibile tariffario per picchiatori low cost, il capogruppo di Augusta 2020 cita come testimoni pure i due consiglieri di maggioranza Salvo Serra e Andrea Lombardo. Durante la replica arrivata nella stessa seduta consiliare (nella foto sopra), Contento l’ha definita “una ricostruzione fantasiosa”, aggiungendo che chiamerà a testimoniare l’intero consiglio. Che semmai tutti i consiglieri dovessero davvero arrivare a deporre sotto giuramento, tutto ciò che hanno sentito in questi mesi fra i due ex compagni di cordata, quell’aula giudiziaria diventerebbe un teatro degno di “Civitoti in pretura“. 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