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“Pudm Augusta toglie il mare al Faro e Brucoli”: Pd pronto al ricorso

AUGUSTA – Una “istanza di annullamento in autotutela” e un ricorso agli “organi regionale di controllo”: il nuovo Piano utilizzo demanio marittimo riesce a scuotere persino il Pd. Il circolo cittadino è uscito dal lungo letargo, in cui era piombato nel 2020 subito dopo l’elezione della nuova segreteria, e ha preso una dura posizione contro il Pudm dell’amministrazione Giuseppe Di Mare. Lo ha fatto il 22 aprile, al termine di un’assemblea degli iscritti dove “ha ritenuto di condividere le preoccupazioni già manifestate alla stampa dal proprio consigliere Giancarlo Triberio, e dalle associazioni ambientaliste che fanno parte di Salvare Augusta”. Il Partito democratico scende in campo quasi un mese dopo il blitz notturno della maggioranza, messo a segno in una seduta consiliare del 30 marzo che ancora sta provocando molte discussioni. E lo fa entrando subito a gamba tesa contro uno strumento di pianificazione delle zone balneari, grazie al quale “il Faro subirebbe di fatto una vera e propria privatizzazione”. Mentre per le altre coste accessibili “vi è solo una macroarea, dove i privati potrebbero accaparrarsi gli spazi migliori, lasciando alla libera fruizione le zone di scarto“.

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Documento dem su “gravi criticità” del Piano demanio: approvato in ritardo per favorire i privati.

Il documento dei Democratici individua tre “gravi criticità, di un Piano nato già vecchio in quanto ampiamente superato nella realtà”. E portato all’approvazione dell’aula “dopo quasi due anni di tempo trascorsi dalla sua redazione”. Dando spazio in questo modo a “una prevedibile e ovviamente prevista pioggia di istanze, da parte di coloro che hanno voluto garantirsi un posto al sole in base alla previgente normativa”. Un gioco di prestigio eseguito sotto forma di un emendamento dell’ufficio tecnico Urbanistica, tirato fuori all’ultimo momento e senza passare all’esame della commissione consiliare. Grazie al quale “il Pudm prende atto non soltanto delle concessioni già in corso, ma anche di quelle in itinere”. Una facoltà permessa da una recentissima legge regionale, che tuttavia non obbliga il Comune, a differenza di quanto aveva fatto intendere l’assessorato comunale in replica alle vibrate proteste dell’opposizione. E’ stata una precisa scelta dell’amministrazione, quella di avvalersi di una normativa della Regione già in odore di impugnazione per incostituzionalità. Poiché nei fatti consente di adattare la pianificazione territoriale ai progetti di investimenti privati, anziché viceversa.

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Il circolo cittadino: nella scogliera di Sant’Elena possibili 10 insediamenti a fronte dei 4 previsti.

“Basta consultare il link demaniomap (nella foto sopra, ndr) per verificare quante e quali nuove istanze siano state presentate negli ultimi due anni”, scrive il Pd. Facendo notare che “ad esempio al Faro risultano oggi ben 10 fra concessioni e istanze di concessione, a fronte delle 4 di cui alla relazione tecnica del Pudm. Per il circolo democratico si tratta “un Piano assolutamente falsato nei suoi presupposti di fatto, che rischia di privare i cittadini di quei pochissimi sbocchi a mare oggi accessibili”. Infatti “calata nella realtà augustana, dove già oggi gli accessi al mare sono limitatissimi e assolutamente inadeguati per la popolazione residente e i pochi turisti che vi si avventurano”, le quote lasciate alla libera fruizione non sono quelle che sembrano a prima vista. “Anche se le concessioni ai privati ammontano a oggi ad un misero 5 per cento circa dell’intero litorale“, in quel restante “95 per cento delle coste non oggetto di concessione è già difficilissimo trovare dei luoghi da adibire alla libera fruizione”. Il circolo dem, come già avevano fatto la minoranza e le associazioni ambientaliste, si chiede “cosa accadrà quando questa quota si comprimerà fino quasi a dimezzarsi?”. Una domanda niente affatto retorica.

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Il “rapporto spiagge” e il rischio Costiera amalfitana dove si pagano pure i semplici tuffi a mare.

Secondo il rapporto spiagge 2022 di Legambiente, “in alcune Regioni troviamo dei veri e propri record a livello europeo, come in Liguria, Emilia Romagna e Campania, dove quasi il 70 per cento delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari”. Ma la percentuale regionale riportata dall’associazione che arma ogni estate “Goletta verde“, è solo una media. Perché quando entrano in gioco le singole amministrazioni comunali, allora il concetto di “pubblico demanio” assume sfumature decisamente singolari. “Nel Comune di Gatteo, in provincia di Forlì e Cesena, tutte le spiagge sono in concessione. Ma anche a Pietrasanta e Camaiore (Lucca), Montignoso (Massa Carrara), Laigueglia (Savona) e Diano Marina (Imperia) siamo sopra il 90 per cento, e rimangono liberi solo pochi metri spesso in prossimità degli scoli di torrenti in aree degradate“. Lo stesso è accaduto in Costiera amalfitana, dove i Pudm hanno iniziato con porzioni privatizzate fifty-fifty, e si è finito col lasciare libere solamente le inaccessibili balze rocciose e le foci di fiumiciattoli che trasportano di tutto. Arrivando addirittura a far pagare persino la discesa a mare per tuffarsi, come accade a Vietri sul mare (nella foto sopra e in copertina).

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Il Partito democratico contesta la cartografie lasciata in bianco per le spiagge da tenere libere.

Durante il dibattito d’aula, e nelle repliche a mezzo stampa, l’amministrazione aveva precisato che “solo il 28 per cento delle linee di costa potrà essere oggetto di concessione”. Tuttavia secondo il Pd “l’affermazione non coglie nel segno”, perché “non conta solo la quantità di costa lasciata libera, ma anche la sua qualità“. Ad avvalorare il sospetto di una privatizzazione delle zone balneari realmente accessibili, c’è il fatto che “all’interno delle cartografie allegate al Piano non vengono individuate in precedenza le zone cedibili in concessione, e quelle da riservare alla libera fruizione“. Gli effetti di questo limbo, dove ogni decisione resta nelle mani dell’amministrazione di turno, secondo i Democratici si può vedere in “ciò che è già in parte accaduto proprio al Faro”. Nella scogliera che di fatto è l’unico sbocco a mare per chi non ha una barca, o la tessera vip ai lidi della Marina, “le concessioni e le istanze pendenti hanno interessato le aree più popolari di questa località”. Fra l’altro, sottolineano i democratici, “si tratta solo di un esempio”. Il loro documento “invita a verificare, tra gli altri, lo stato delle istanze relative alla spiaggetta del Granatello (nella foto sopra) e a tutta l’area di Brucoli (foto precedente)”.

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Democratici di Schlein tornano leader dell’opposizione, ridimensionati 5 Stelle e Augusta 2020.

“Dunque, è chiaro come si corra il rischio concreto che le già pochissime aree demaniali dove è possibile recarsi liberamente nel nostro territorio, si riducano ulteriormente fino ad arrivare ad una privatizzazione di fatto delle nostre coste. Pertanto, nei prossimi giorni valuteremo se presentare un’istanza di annullamento in autotutela, nonché di sollevare le criticità dinanzi agli stessi Organi regionali di controllo“. A firmare il duro documento contro il Piano demanio marittimo è Luca Vita (a sinistra nella foto sopra col senatore Antonio Nicita e il consigliere Triberio). Che la base Pd, insieme a quasi tutta la dirigenza, aveva contestato di sconcertante inerzia nei confronti dell’amministrazione Di Mare. Nonostante l’esibita svolta a Destra durante le ultime regionali, quando aveva fatto votare Fdi insieme agli alleati di maggioranza. Con questo comunicato il Partito democratico a trazione Elly Schlein torna a intestarsi la leadership dell’opposizione politica, sfilandola ai 5 Stelle “distratti” dalle assunzioni in corso all’Autorità portuale targata centrodestra. E piccona l’ultima sponda che Marco Niciforo aveva nel centrosinistra. Dopo la rottura con la ex sodale Milena Contento, finita a carte bollate proprio in seguito agli scontri d’aula sul Pudm, il capogruppo Augusta 2020 perde anche quel segretario cittadino proveniente dal suo movimento, per la cui elezione era stato determinante.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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