La foce del Fiume Sele, un luogo sacro da proteggere GLOBAL LOCAL di Antonella Dell'Orto Scritto giovedì, 4 Aprile, 2019 17:09 Ultimo aggiornamento venerdì, 31 Maggio, 2019 23:52 Il “richiamo” è arrivato da un gruppo di cittadini attivi, capitanato da Angela, donna battagliera, mamma di quattro figli: (domenica 31 marzo) tutti a raccolta per ripulire la foce del Fiume Sele. Anche noi abbiamo così risposto all’appello e siamo arrivati in questo luogo un tempo sacro, oltraggiato oggi da una marea di rifiuti. Non si può stare più a guardare. Come fare a non ricordare la storia del Fiume Sele? Gli antichi greci provenienti da Sibari nel VI secolo a.C quando arrivarono su queste sponde ne colsero da subito la sacralità e decisero di costruirci un Tempio dedicato alla dea Hera Argiva, protettrice della navigazione e della fertilità. “Strabone colloca il santuario di Hera Argiva al confine settentrionale della Lucania, sulla sinistra idrografica del fiume Sele, a 50 stadi dalla città pestana e ne attribuisce la fondazione a Giasone durante la spedizione degli Argonauti. Lo stesso santuario viene collocato da Plinio il Vecchio sulla sponda destra del fiume. Una simile imprecisione, consueta nell’opera dello scrittore latino, avrà l’effetto di offuscare il dato storico rendendone problematico il ritrovamento dei resti”. ll santuario venne rimesso in luce dagli scavi degli archeologi di Umberto Zanotti Bianco e Paola Zancani Montuoro, tra il 1934 e il 1940. Oggi i reperti rinvenuti sono collocati all’interno del Museo Narrante di Hera Argiva, situato in una masseria ristrutturata e che grazie all’interessamento dell’associazione Amici di Paestum, della Presidente Teresa Giuliano, donna medico valente e capace che con caparbietà, è riuscita ad avviare una rinascita del Museo che ciclicamente, negli anni passati per problemi strutturali si allagava e non risultava fruibile. Ma ritorniamo alla nostra foce “violentata” e che dovrà essere ripulita. Fiume Sele, a raccolta di rifiuti Armati di guanti e buste, forniti dall’amministrazione comunale, ci siamo diretti sul posto. C’è una certa foga nel raccogliere i rifiuti, soprattutto quando si tratta di quel polisterolo frantumato che si mischia con i legnetti e le pietruzze della spiaggia, ci vuole una bella pazienza! Tante le persone che si sono mobilitate e sono arrivate lungo la foce, molti della società civile, tra cui Virgilio Mari presidente dell’Associazione Argonauta Lab che si occupa di Didattica per le scuole. Una splendida realtà che muove ogni anno migliaia di bambini su tutto il territorio campano e che vede proprio a partire dalla foce del fiume Sele una delle loro proposte di uscite didattiche dedicate a Sorella Acqua e che accompagna i bambini a risalire il fiume Sele fino alla sorgente situata nel comune di Caposele. Fiume Sele, tanti i sacchi di rifiuti raccolti lungo le sue sponde Dalle parrocchie del centro storico, Madonna del Carmine in San Francesco, si è registrata la presenza anche di Lucio con tutta la sua famiglia, e anche la cagnolina. Dopo la mattinata ha esclamato: ”Quest’azione vale quanto una Messa, la prossima volta veniamo con tutto l’Oratorio!” Perché questa giornata non sarà un’azione sporadica, così come ne sono state fatte tante negli anni passati. Questa volta il proposito è diverso. Questo vuole essere solo il primo di un appuntamento che sarà mensile. Una domenica al mese dedicata ad un luogo Sacro. “PRENDI UN ANGOLO DEL TUO PAESE E FALLO SACRO” (F. Arminio)