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Costiera amalfitana a rischio gruviera. La denuncia di Io Salerno

Ultimo aggiornamento giovedì, 14 Maggio, 2020   23:51

Contro la progettazione e realizzazione di (tre o addirittura quattro) gallerie in vari punti della Costiera amalfitana, scende in campo anche l’associazione Io Salerno, insieme al coordinamento delle associazioni della Costiera amalfitana che già ha fatto sentire più volte la sua voce.

L’associazione salernitana retta da Alfonso Malangone, da anni impegnata nel capoluogo salernitano su diversi fronti, mette nero su bianco il proprio parere affidandolo alle pagine di “Salerno Notizie”, così come fa di solito su diverse problematiche, ogni mercoledì.

Il tema posto all’attenzione è particolarmente sentito da molti cittadini soprattutto dopo che (forse) si è preso coscienza dell’enorme fragilità del territorio in seguito alle frane e smottamenti di terrazzamenti che hanno interessato la quasi totalità dell’area, resa anche estremamente sensibile dopo le continue piogge di dicembre. 

E così apprendere che alcune amministrazioni comunali, con il beneplacito della regione Campania, oltre all’Anas (responsabile della Strada Statale 163) siano impegnate più sulla progettazione di nuove gallerie, che su un vero piano di emergenza idrogeologica, su un’area dichiarata a più alto rischio a livello europeo, mette in apprensione chi ci abita e chi ama questa terra. 

Il 18 gennaio a Maiori l’incontro sul tema “Costiera amalfitana Zona Rossa – Frane e Tutela del territorio” organizzata da un comitato promotore, e che ha lanciato anche un appello per “raccogliere le energie e promuovere un’attività stabile di autodifesa civile dei cittadini della Costiera …” ha dato prova dell’enorme preoccupazione che c’è riguardo anche ad un certo immobilismo della politica locale. E’ ora di lanciare quindi quanti più SOS possibili e da più fronti.  

Terrazzamenti che franano a Maiori, Costiera amalfitana

Nei giorni scorsi, è stata diffusa la notizia dei bandi per le gallerie che si vogliono realizzare nelle aree ‘selezionate’ di Positano, Praiano, Minori e per il cosiddetto ‘by-pass’ di Amalfi che serve a liberare il centro trasferendo il traffico nella valle dei Mulinidenuncia Io Salerno –  Poi, percorsi meccanici, parcheggi interrati, pubblici e privati, piallature e trapanazioni. A parte altre considerazioni, è indubbio che, per i tempi richiesti da opere così complesse, saranno probabilmente i nipoti a vederne la fine. Degli appalti. E, speriamo, non del territorio. Nel frattempo, la Costiera continuerà a essere una bolgia, sede di danni ambientali inaccettabili nonché di pericoli per chi ci vive nella condizione di recluso, soprattutto in caso di necessità.

E’ certamente comprensibile l’entusiasmo di alcuni settori economici che, in lavori per 200milioni di euro, sperano di trovare il giusto pane per i propri denti.  Stupisce, invece, che buona parte della popolazione si mostri soggiogata dalla prospettiva di ipotetici vantaggi e sia indifferente rispetto alla potenziale pericolosità di tali interventi per la stabilità del territorio, con la alterazione della ‘naturalità’ dei luoghi, il peggioramento dei livelli di inquinamento, le crescenti sollecitazioni su tutte le strutture per la maggiore frequenza dei passaggi, gli ingolfamenti che faranno seguito ai tratti veloci. E non solo. Ha senso agevolare il transito senza porsi la domanda di dove far parcheggiare i mezzi?

Noi non siamo contro a prescindere. Noi pensiamo che l’incremento dei flussi turistici sia il presupposto per la ulteriore crescita dell’area, ma far arrivare più persone non può equivalere a far arrivare più auto.

E, invece, in una fase storica di svolta definitiva verso un ‘mondo più pulito’, alcune menti ‘prive di fantasia’ ancora propongono progetti ‘da secolo scorso’, invasivi e con forte impatto sull’ambiente e sulle tasche dei contribuenti. L’aggressione e la probabile alterazione della valle dei Mulini sono la prova evidente di una visione brutale del rapporto con la natura e dell’assenza di qualsiasi sensibilità”.

L’edizione cartacea di E’costiera (anno 1999) con articoli dove si “denunciava” la fragilità del territorio

La presa di posizione dell’associazione salernitana, dopo quella di Italia Nostra Salerno, Acarbio, Club per l’Unesco di Amalfi, WWF Terre del Tirreno insieme ad altre realtà, dovrebbe far smuovere le coscienze di chi ancora oggi pensa che un territorio Unesco come la Costiera amalfitana possa essere stravolto in nome di un “turismo di massa” che non gioverebbe a nessuno. Neanche a chi pensa che più persone arrivano, più si guadagna. Potrà valere per qualche “stagione”. Ma poi si andrà altrove. Il turista ha sviluppato, grazie anche all’offerta di altre aree turistiche, nuove esigenze. E tra queste c’è la ricerca di posti dove si può trovare “il buon vivere, la tranquillità, la genuinità, il rispetto dei luoghi, la protezione dell’ambiente, la difesa della biodiversità, la valorizzazione delle tradizioni”. La Costiera amalfitana saprà ritrovare la sua vera anima, che oggi sembra essere andata altrove?  

L’INTERA “DENUNCIA” DI IO SALERNO


E'costiera
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