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Penisola Sorrentina, quei monumenti arborei abbattuti con leggerezza

Ultimo aggiornamento venerdì, 31 Maggio, 2019   23:51

In Penisola Sorrentina sembra esserci stato negli ultimi anni uno tsunami: un numero incredibile di alberi storici e che abbellivano anche molte “cartoline” sono stati abbattuti.

Ma non è una calamità naturale a far paura, ma le decisioni prese da alcuni agronomi che con una semplice perizia determinano la morte di monumenti alborei che in altri luoghi cercano invece di salvare e che qui invece cambiano il volto al territorio. Perchè? 

L’abbattimento di un esemplare di Schinus mollis 

E così l’ultimo caso di abbattimento di un bellissimo esemplare di Schinus mollis (falso pepe) che con la sua speciale inclinazione aveva reso il chiostro di San Francesco di Sorrento, ancora più affascinante, pone di nuovo l’accento su questo “fenomeno” che da anni il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, cerca di denunciare, così come ha fatto contro la cementificazione degli storici agrumeti della Penisola Sorrentina. 

Il falso pepe del Chiostro di San Francesco prima di essere abbattuto

Inutile sottolineare – ha dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Terre del Tirrenocome anche in questo caso (il falso pepe del Chiostro di San Francesco, ndr) siamo di fronte ad un pericolo ad orologeria: prima l’albero si lascia inclinato per anni con la gente seduta sotto senza problemi, poi un’agronoma decide che è pericoloso e fa mettere i supporti, con la gente seduta sotto per altri anni; poi un’altra agronoma attesta che è pericoloso perché dipende dai supporti e lo fa abbattere”.

La verità, per la sezione locale del Wwf, è un’altra:

“Quell’albero era talmente robusto – denunciano ancora una volta gli ambientalisti – che chi lo ha tagliato ci ha tranquillamente passeggiato sopra con la motosega in mano. E poi era bello e unico proprio perché inclinato. Nell’Oasi in città a Sant’Agnello, dove la natura è stata ricostruita con passione e amore, sono stati volutamente piantati degli alberi “storti”: vi è una sughera a 45° che accoglie i visitatori, un pino inclinato e addirittura due grossi ulivi completamente orizzontali”. 

I lavori di abbattimento dell’albero nel chiostro di San Francesco a Sorrento

Eppure laddove occorrerebbe fare manutenzione c’è un lassismo generale. Laddove basterebbe prendersene cura, si preferiscono invece cure drastiche, abbattendoli con una semplicità disarmante.

 “E’ chiaro che della sicurezza dei cittadini, quella vera, non frega niente a nessuno – sottolinea ancora una volta d’Esposito la si tira in ballo solo per agire in deroga a tutto e tutti per poter tagliare alberi ed alimentare un lucroso business: un perverso meccanismo, messo in atto in tutta Italia, a cui è necessario porre un freno, per il nostro futuro e quello del pianeta”.

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