L’ultima foto di Nicola Gambardella, Amalfi piange il “suo” fotografo ARCHIVIO STORIE di Maria Rosaria Sannino Scritto venerdì, 31 Gennaio, 2014 05:41 Ultimo aggiornamento mercoledì, 29 Marzo, 2017 09:19 La Costiera perde una figura storica. Un artista che ha immortalato generazioni di amalfitani e raccontato i mutamenti del territorio. Chissà quale è stata l’ultima immagine che Nicola Gambardella ha scattato prima di riporre per l’ultima volta la sua fedele compagna, la macchina fotografica. Al di là del soggetto, sarà stata una sensazione che solo un vero amante della fotografia, come lo era Nicola, sa cogliere dentro di sé: quell’attimo fugace che solo un clic può darti la “dimensione” dell’immortalità. E di attimi, quelli fatti di vita vera, Nicola Gambardella ne ha “raccolti” migliaia. Quanti matrimoni, battesimi, convegni, eventi, personaggi famosi ha ritratto in tanti anni di attività. E quante generazioni di amalfitani ha immortalato. E quante sue “panoramiche” riescono a raccontarci oggi il mutamento del paesaggio. Tanti fotogrammi che in modo diverso hanno “fermato” la bellezza della sua terra, la Costiera amalfitana, e la sua quotidianità, sempre diversa seppur uguale. Bastava entrare nel suo studio (in piazza Municipio ad Amalfi) e ritrovarsi in un vero museo di immagini di storia locale, raccolte in tanti anni di attività. In un attimo ci si rendeva conto della intensa e smisurata passione per le tradizioni, la fede, l’”amalfitanità” che Nicola ha saputo in tutti questi anni raccontare, come solo un vero storico riesce a fare. E non era un caso se Nicola era tra i collaboratori più attenti del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, vera fucina di storici e appassionati. Ora quei “racconti” che ci ha donato con grande sensibilità e meticolosità, e che rappresentano un patrimonio inestimabile per tutta la Costiera amalfitana, vorremmo che non si disperdessero nell’oblìo della memoria. Nicola è stato anche un grande collezionista di cartoline della “Divina”, quasi ormai scomparse. Anche grazie alla sua generosità sarà possibile ancora rivederle in un prezioso libro di prossima pubblicazione. Il suo pensiero era sempre rivolto alle “future generazioni”: il desiderio di lasciare una testimonianza tangibile della sua grande passione che andava anche oltre il proprio lavoro. Tutti noi lo ricorderemo sorridente con la sua vecchia Mamiya a pellicola 6×9 al collo. Una foto in bianco e nero che racconta come Nicola Gambardella voleva essere visto: il “vecchio” artigiano delle immagini, che seppur non disdegnava il digitale, voleva ricordare l’antica arte di “scrivere con la luce”.