Lisbona, l’allegra “malinconia”. Letteratura, fado e festival musicali VIAGGI di Maria Rosaria Sannino Scritto martedì, 4 Giugno, 2019 17:49 Ultimo aggiornamento sabato, 9 Novembre, 2019 00:31 Limpida e colorata. Viva e camaleontica. Triste e tormentata. È Lisbona da assorbire e poi raccontare. Lisbona è la città letteraria per eccellenza. È innegabile. A volte delle immagini sembrano uscite da versi scritti da autori che ami. E come tanti flashback ritornano. Per chi ama autori come Pessoa, Saramago, Tabucchi, andare a Lisbona equivale a sfogliare pagine lette e amate. Capita così di scorgere nella piazza Praça do Comércio, una vera grande terrazza sul fiume Tago, volti che raccontano ‘stati d’animo‘ usciti dalla penna di Pessoa, che proprio qui amava frequentare il Café Martinho de Arcada, o di Tabucchi nel suo ‘Sostiene Pereira‘. Vedi personaggi usciti come d’improvviso da quelle pagine. Si avvicinano a te, si materializzano. Ti sfiorano con lo sguardo. E a te non resta che cercare di fermare quest’attimo, mentre li vedi lentamente allontanarsi e ritornare tra quelle pagine da rileggere. Un incontro ravvicinato con FERNANDO PESSOA Cappello, occhiali, baffi, libro sotto al braccio. È così che lo si può incontrare tra le ‘vie’ della sua Lisbona. E poi ci si può sedere accanto con un’irridente confidenza. Appare ‘nero’ di bronzo con il suo cappello, il papillon, lo sguardo a tratti svagato e un po’ sornione. E’ lì seduto dinanzi al tavolo del Caffè della Brasileira, dove si racconta gli piaceva scrivere e prendere appunti. Forse perché da qui, nel Largo del quartiere Chiado, aveva il ‘mondo’ che gli passava davanti e che ha raccontato a cavallo di due secoli con una moltitudine di personaggi. Un’umanità vista con le ‘lenti’ di Pessoa: l’azzurro dell’oceano, i tram gialli che sferragliano piano, la malinconia del fado, i racconti di un popolo nella sua condizione contemporanea tra genio e follia. Lisbona, caffè A Brasileira. storico caffè frequentato da Pessoa E ora, in chiave moderna, i selfie con Pessoa. Perché qui ci si viene quasi in processione e si attende il proprio turno per immortalarsi con “lui”. IL FADO L’anima portoghese e la sua saudade è tutta racchiusa nella canzone popolare del fado, diventato nel 2011 Patrimonio immateriale dell’Umanità. Nei locali di fado (anche quelli più popolari) quando entrano gli artisti (i fadisti) le luci diventano soffuse, l’atmosfera silenziosa. https://www.instagram.com/p/BL9rxetjssU/?utm_source=ig_web_copy_link Il cibo è solo un intervallo tra un’esibizione e un’altra scandita da tempi ben precisi.La più bella definizione credo l’abbia scritta proprio Fernando Pessoa: “Il fado è la stanchezza dell’anima forte che confida nel destino, una musica che nacque in un intervallo nel quale l’anima non esisteva e desiderava tutto senza aver la forza di desiderarlo‘. È una sorta di versione europea del blues. Una melodia nostalgica che racconta di abbandoni, di incontri, di conquiste, del desiderio di ritornare a casa dopo anni di navigazione. E se non si capiscono le parole, basta saperlo ascoltare con il cuore aperto. Dall’Alfama a Belèm A Lisbona puoi passare giornate intere a girare la città, tra l’Alfama, il quartiere che più conserva la sua antica anima, con le case color pastello strette le une alle altre sulle stradine che scendono verso la riva del Tago, e i quartieri del Chiado e del Barrio Alto dove sono conservati i luoghi simbolo della città, come la sede dello storico giornale O Século, l’Academia Das Ciencias e il Jardim Botanico. Lisbona, la stazione storica di Rossio Rossio – che significa grande piazza – (in realtà si chiama Praça de D. Pedro IV), quartiere della città bassa, è stato per secoli il centro nevralgico di Lisbona (qui si svolgevano gli autos da fé, corride, parate militari, mercati), è rappresentato appunto da una grande piazza rettangolare circondata da case tipiche dell’architettura pombalina con l’edificio neoclassico del Teatro Nacional de Dona Maria II. Il vero capolavoro della Piazza è la Estacao do Rossio, la Stazione del Rossio. Un bell’edificio che un tempo ospitava la stazione centrale e oggi è il terminale delle linee che arrivano dalla regione di Sintra e della Metro. https://www.instagram.com/p/BL5shBLDGZd/?utm_source=ig_web_copy_link Ma bisogna spingersi fino a Belém (dal centro si può arrivare con il tram 15) perché con il suo Mosteiro dos Jeronimos, patrimonio Unesco, rappresenta il complesso architettonico più importante di Lisbona, simbolo delle ricchezze provenienti dai domini coloniali all’epoca dei grandi navigatori portoghesi. Una tappa che bisogna non tralasciare, insieme al pastel de Nata, il dolce tipico nato proprio qui in questo quartiere. Lisbona e i Pastel de Nata, dolce tipico portoghese La biodiversità marina nell’ Oceanario A Lisbona in poco tempo si può passare dall’arte alla biodiversità della vita marina, quella che ti fa letteralmente rimanere incantata, perché qui è ricostruito esattamente la vita di un oceano. E’ uno dei più grandi acquari d’Europa, popolato da circa 10.000 specie animali tra pesci, mammiferi, varietà di piante dove viene ricostruito i diversi habitat: quello dell’Atlantico del Nord, Antartico, Pacifico temperato e l’Indiano tropicale. All’interno dell’Oceanario di Lisbona In un unico ambiente puoi trovare tutti gli habitat oceanici e i vari ecosistemi. E così passi in poche ore dall’Oceano Atlantico al Pacifico, dai ghiacciai dell’antartico alle calde acque tropicali. E se ti fermi a guardare da vicino gli squali, possono anche farti tenerezza. Dipende da ‘che punto di vista’ li guardi. L’icona di Lisbona: il tram giallo 28 I tram di Lisbona E’ uno di quei classici intramontabili, insieme ad una serata di fado, salire sul tram giallo della linea 28E, che attraversa i quartieri di Graca, Alfama, Baixa ed Estrela. Sferraglia attraverso tutto il centro, inerpicandosi lungo stradine che offrono uno spaccato di vita vera della città. E’ un mezzo di trasporto usato da tutti, e qui c’è un continuo saliscendi di gente che va a lavoro, studenti, casalinghe con la borsa della spesa. Ti senti parte della città, con i suoi ritmi, i suoi umori. Perché Lisbona bisogna viverla con il suo tempo. Solo addentrandoti dentro ai suoi vicoli, alla sua gente, assorbi la sua anima. E rischi di non voler andar più via. I festival di musica in estate Oltre al fado, alla sua atmosfera d’altri tempi, ci sono anche altri eventi musicali, e l’estate è il momento migliore per i grandi eventi. NOS Alive – 11, 12 e 13 luglio 2019 Il NOS Alive è diventato in breve tempo uno dei festival più prestigiosi del Portogallo. La location è il Passeio Maritimo de Algés (Oeiras), lungomare che si affaccia sull’Oceano Atlantico, uno dei quartieri più celebri e visitati della capitale. Il cartellone del festival è tradizionalmente incentrato sul panorama Rock e Indie, con un occhio all’Elettronica. Dalla sua prima edizione ad oggi ha ospitato nomi celebri del calibro di Depeche Mode, Bob Dylan, Green Day, Metallica, Rage Against the Machine e Beastie Boys. Anche quest’anno l’elenco conta come sempre su circa una trentina di nomi, tra band e solisti. Quelli di maggior richiamo sono The Cure, The Chemical Brothers, The Smashing Pampkins e Thom Yorke. Super Bock Super Rock – 18,19 e 20 luglio 2019 Se c’è un evento che può competere col NOS Alive, questo è il glorioso Super Bock Super Rock, che da ormai 24 anni porta in Portogallo alcuni dei nomi più quotati del panorama musicale internazionale. Inizialmente realizzato nel quartiere di Alcântara a Lisbona, dal 2010 ha trovato la sua sede ideale in un enorme bosco nell’Aldeia do Meco, vicino Sesimbra, una località marinara a circa 45 km dalla capitale famosa anche per il carnevale. La location ha conferito al festival cittadino una nuova immagine, grazie alla fitta vegetazione e alla vicinanza con la spiaggia. Ed è qui che quest’anno torna il Super Bock Super Rock dopo una “parentesi” di 4 anni, dovuta a ragioni logistiche, nel Parco delle Nazioni. Dopo aver ospitato, tra gli altri, Ben Harper, The Prodigy, Skunk Anansie, Pet Shop Boys, Peter Gabriel e David Bowie, nel cartellone di quest’anno ci sono nomi quali Lana del Rey, Disclosure, Metronomy, The 1975, Superorganism.