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Vinciullo e i castelli di carta alla Regione con vista Palazzo di Augusta

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   20:53

AUGUSTA – Fermare un bis dell’amministrazione 5 Stelle prima che ad Augusta crolli tutto, e non solo in senso metaforico. Perché quando Enzo Vinciullo lancia la proposta delle primarie fra tutti per individuare un solo aspirante sindaco anti-M5s, ha in mente il castello svevo. Dove 5 milioni di euro già stanziati per il restauro stanno per volatilizzarsi verso altri lidi, intuibilmente catanesi, perché nessuno al Comune tiene il fiato sul collo della Regione affinché emetta i bandi per impiegare i fondi. L’ex deputato regionale ha in testa anche il castello di Brucoli, per il quale nessun assessore alla Cultura mette in croce la Soprintendenza per il progetto di riqualificazione che si trova coi finanziamenti in scadenza.

Il ritorno del “piccoletto” contro la fuga degli ingrati.

Enzo Vinciullo

Il ritorno sulla scena cittadina del “piccoletto”, come ebbe a definirlo la presidenza grillina durante un consiglio comunale aperto, è di quelli che agitano la politica locale in un momento di fibrillazione. Il dopo-voto delle europee ha prospettato nuovi scenari, e nessuno cerca di restare tagliato fuori. Vinciullo, dopo aver fallito la rielezione all’Assemblea siciliana per colpa del partito sbagliato (Angelino Alfano), per colpa del candidato sindaco sbagliato (Ezechia Reale) non è entrato nemmeno nel consiglio comunale del capoluogo. E dopo aver tanto seminato negli anni dell’Ars, ora deve fare i conti con gli “ingrati” che si defilano. Anche in provincia.

“Rischiano di decadere i 10 milioni per il castello svevo”.

Per questo il leader di “Siracusa protagonista” guarda pure a un “protagonismo augustano” per le comunali 2020. L’aggancio, come suo stile, è sulle cose concrete. Progetti che aveva messo in moto e poi si sono arenati. Sottinteso, perché non siede più nei posti giusti per garantirne la conclusione. Ma anche da fuori continua a seguire le vicende del restauro nel maniero federiciano. “Inserito nel Pon 2014-2020 per 10 milioni di euro, ha trovato concretizzazione nei 2 lotti da 5 milioni di euro ciascuno nel patto per il Sud. Ma occorre spenderne 2 milioni e mezzo entro quest’anno, e altrettanti il prossimo. Somme che la Regione ha disponibili al novembre 2017, eppure nel sito ufficiale non c’è nulla”.

Il castello aragonese di Brucoli.
(in copertina, la fortezza sveva con la cinta spagnola)

“Nessun progetto nemmeno per il castello di Brucoli”.

Vinciullo si chiede se il governo regionale del catanese Nello Musumeci “vuole forse farli finire da un’altra parte”. Il suo “grido d’allarme” si estende anche alla valorizzazione del castello di Brucoli. “Anche di questi restauri non abbiamo notizie, nonostante i 2 milioni e mezzo del Patto per il Sud che scadono nel 2020. Dalla Soprintendenza non c’è nessun progetto per impiegarli”.Così come “non abbiamo notizie dei 960 mila euro per il sito archeologico di Megara Hiblea“.

“Com’è finita col parcheggio davanti la Capitaneria?”

Ma non c’è solo la “latitanza” della Regione sul settore cultura, nelle dichiarazioni dell’ex deputato regionale. “Come è andata a finire col parcheggio da 5,8 milioni davanti la Capitaneria di porto? Un’opera finanziata due volte di seguito, che prevede un doppio livello coperto e una copertura adibita a piazzale”. Tornato a occuparsi delle cose augustane, Vinciullo non si tira indietro nel dire la sua per le comunali dell’anno prossimo. E punta tutto sul civismo, visto come unica alternativa a superare gli steccati che pongono i simboli di partito per fare una santa alleanza contro il “moVimento” al governo.

Il parcheggio davanti la Capitaneria com’è adesso.

“Un bis 5 Stelle evitabile solo con candidatura unica”.

“I risultati ottenuti alle europee dai 5 Stelle dicono chiaramente che andranno al ballottaggio e lo vinceranno, se ci saranno più candidati a contrapporsi. Ora – ragiona Vinciullo – non ci sono più destra e sinistra, e gli elettori non votano più i candidati imposti dai partiti. Per questo bisogna partire da una coalizione che pone al centro la stesura di un programma, non la scelta di un candidato. Questo deve venire dopo, non prima, perché è funzionale al progetto politico. Pochi punti, ma essenziali: il porto, la depurazione, il personale comunale. Più il turismo, che offre prospettive interessanti con il porticciolo alla Badiazza. E un nuovo rapporto con le industrie“.

Il progetto impossibile delle primarie con tutti.

L’ex deputato regionale pone i temi, dentro i quali è facile mettere dentro tutto e niente. Molto più difficile è trovare qualcuno che ci metta una faccia convincente con gli elettori. Molte primedonne accarezzano il sogno di quella poltrona. Qualcuno si è gasato perché pensa di essere salito sul carro migliore al momento giusto. Mentre qualcun altro invece ci sta lavorando da anni, e ovviamente non ha alcuna intenzione di farsi da parte proprio in vista del traguardo. E altri aspettano invece un passo falso dei front runner, per piazzare la volata candidatura al fotofinish“Ecco perché deve essere individuato attraverso le primarie, conclude Vinciullo. Che grazie a questo ottimistico auspicio può essere iscritto di diritto ai terrapiattisti della politica augustana. Oppure no?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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