Ecoreati, Campania maglia nera dietro la Sicilia ARCHIVIO di E'costiera Scritto martedì, 27 Novembre, 2018 21:05 Ultimo aggiornamento giovedì, 9 Aprile, 2020 01:30 “Chi inquina ripara”. Così dovrebbe essere. Perché quanto avverte l’Ispra nel suo report sul danno ambientale in Italia nel 2017-2018, non è per niente incoraggiante. La Campania si rivela la seconda regione in Italia per istruttorie di violazione – 25 per l’esattezza – accanto la Puglia e abbondantemente dietro le 38 della Sicilia. Il dato è stato presentato il 27 novembre, in un convegno a Roma dove si è fatto il punto sui risultati del “Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente”. La struttura costituita da Ispra e Agenzie regionali “elabora in maniera omogenea su tutto il territorio le fasi istruttorie dei casi di potenziale danno, valutando le azioni per la riparazione e la prevenzione”. In 12 mesi il Snpa ha aperto in Italia 217 dossier su “deterioramento, significativo e misurabile, provocato a specie e habitat protetti, a fiumi e laghi o al suolo”. Un dato “in costante aumento negli anni, per effetto delle crescenti indagini giudiziarie e di una più diffusa sensibilità pubblica”. Le statistiche dell’Ispra evidenziano che “la maggior parte delle istruttorie è associata a illeciti nella gestione dei rifiuti“, con un 41 per cento abbondantemente sopra il 19 delle“violazioni in materia di edilizia e paesaggio”. Mentre l’8 per cento“è legato ai cosiddetti ecoreati”. Una categoria dove vengono ricompresi“disastro ambientale, inquinamento, illeciti nelle emissioni in atmosfera, in materia di bonifiche o di Autorizzazione Integrata Ambientale”. Solo il 5 per cento riguarda gli“scarichi fuori norma”,e questa è una statistica che fa riflettere. Soprattutto al Sud, dove sono i bagnanti a “testare” ogni stagione estiva la presenza o meno di depurazione: e sicuramente quella percentuale non rispecchia il brutto “sapore di mare” avvertito in molte spiagge. L’Ispra conclude dicendo che “restano da definire la procedura amministrativa, la copertura assicurativa del danno, i criteri di accertamento e quelli di riparazione”. Insomma, praticamente tutto. Ancora ce ne vuole affinché “chi inquina, ripari”. Autore E'costiera La redazione di eCostiera si compone di un team di giornalisti professionisti che si occupano di diffondere notizie e approfondimenti legati al territorio ma non solo. Visualizza tutti gli articoli