Muretti a secco Patrimonio dell’Umanità, per Costiera amalfitana e Cinque Terre il logo Unesco raddoppia AMALFITANIA GLOBAL LOCAL UNESCO HERITAGE di E'costiera Scritto mercoledì, 28 Novembre, 2018 20:31 Ultimo aggiornamento sabato, 2 Marzo, 2019 01:41 Se già i “muretti a secco” di un territorio come la Costiera amalfitana, ma anche come le Cinque Terre in Liguria (due territori Patrimonio Unesco dal 1997) erano un bene unico e da proteggere ora la sua arte di costruzione è dichiarata Patrimonio dell’Umanità. L’Unesco ha infatti iscritto l’arte “of dry stone walling, knowledge and techniques” dell’Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera tra gli elementi immateriali Patrimonio dell’Umanità, per tutte le conoscenze collegate alla costruzione di queste strutture di pietra, realizzate mettendo pietre una sull’altra, secondo una tecnica millenaria e garantendo stabilità ai territori contro il dissesto idrogeologico. Muretti a secco, Patrimonio Intangibile dell’Umanità Per l’Unesco infatti: “Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l’ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura. La pratica viene trasmessa principalmente attraverso l’applicazione pratica adattata alle particolari condizioni di ogni luogo in cui viene utilizzata. I muri a secco svolgono un ruolo vitale nella prevenzione delle slavine, delle alluvioni, delle valanghe, nel combattere l’erosione e la desertificazione delle terre, migliorando la biodiversità e creando le migliori condizioni microclimatiche per l’agricoltura”. I muretti a secco rappresentano per un territorio come la Costiera amalfitana, ma anche come le Cinque Terre in Liguria, una parte importante del paesaggio naturale, e sono degli elementi fondamentali per l’agricoltura, per la stabilità dei terreni, per la salvaguardia della biodiversità dei suoi terrazzamenti. Purtroppo però chi sa ancora oggi costruirli sono rimasti in pochi. Eredi di un’agricoltura eroica che va scomparendo. La speranza è che ora con questo riconoscimento ci sia una spinta maggiore per preservare un’arte antica che racchiude non solo bellezza ma anche capacità manuale. Magari nasceranno più corsi professionali, e più desiderio di imparare un lavoro fondamentale per la stabilità idrogeologica di intere aree. Art of dry stone walling, knowledge and techniques