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Anversa e la sua architettura tra storia e futuro

Ultimo aggiornamento venerdì, 26 Maggio, 2023   20:40

Anversa (Antwerpen) si trova a 47 chilometri da Bruxelles, nelle Fiandre, una delle tre regioni del Belgio. Per molti è nota per la lavorazione diamanti e per il suo quartiere Hoge Raad voor Diamant (HRD) dove sono presenti una miriade di negozi e quattro borse per lo scambio dei diamanti. Basta dire “Tagliato ad Anversa” e il diamante acquista già un suo valore. Qui si trova anche una folta comunità di ebrei, proprio in questo quartiere ad est dalla storica stazione ferroviaria. L’Antwerpen Centraal è già di per sé un monumento. E’ un capolavoro di architettura della Fiandre. Sicuramente tra le più belle stazioni al mondo. Costruita tra il 1895 e il 1905 fu progettata da Louis de la Censerie che disegnò la grande cupola – si staglia per 75 metri d’altezza – che si trova proprio sopra la monumentale sala d’attesa. Imponenza, ricchezza, grandezza: è un concentrato del regno di Leopoldo II (noto come “Re Costruttore”).

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Ancora oggi i progetti architettonici rappresentano una costante per questa città belga. Come ad esempio il recupero del passato inserito armonicamente nel presente è l’obiettivo del Museo di Arte Contemporanea di Anversa, il M HKA. Nato nel 1987 attraverso il recupero di un silos di grano, si ripresenta nella rinnovata veste di polo museale rappresentante delle arti figurative fiamminghe. Una nuova collezione permanente, fra cui si annoverano Jan Fabre, Luc Tuymans, Panamarenko, accessibile gratuitamente, esposizioni temporanee di stampo nazionale e internazionale, digitalizzazione dei contenuti multilingue e spazi di interazione rendono il M HKA punto d’incontro e scambio culturale all’interno del quale i visitatori possono imparare a conoscere l’internazionalità dell’arte contemporanea delle Fiandre e non solo. Obiettivo del M HKA è proprio quello di rendersi interlocutore internazionale e rappresentante dell’arte della sua terra attraverso tutte le epoche, in un dialogo costante tra passato, presente e avanguardie. Lo stesso dialogo che caratterizza l’intera ricerca operata dalla città di Anversa.

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Zaha Hadid non è stata la prima archistar a mettere la sua firma su t’Stad (“la Città”, così chiamata dagli abitanti di Anversa). Lo studio di Richard Rogers ha infatti firmato nel 2006 il nuovo Palazzo di Giustizia che sorge nel quartiere Zuid. Sanare una frattura urbana e ripristinare la dimensione sociale e spaziale del quartiere è stata l’idea alla base del progetto di Rogers: dove prima scorreva veloce l’autostrada, adesso sorgono una piazza, linee tranviarie, percorsi pedonali e, intorno a questi, negozi, hotel, cocktail bar continuano a sorgere e alimentare un indotto sociale ed economico attivissimo.

Una prua avvolta nel cristallo multi sfaccettato che, con le sue triangolazioni riflettenti, opache e trasparenti, si staglia nel cielo per una altezza di 46 metri e una lunghezza di 110 e amplifica la sua maestosità grazie al riflesso dell’acqua che la circonda tutta: inaugurata nel settembre del 2016, la Port House, nuova sede dell’Autorità Portuale di Anversa firmata dall’archistar (scomparsa il 31 marzo 2016) Zaha Hadid: è il nuovo simbolo del rinnovamento di Anversa e un omaggio alla lunga tradizione commerciale della città. La nuova struttura si incastona come un diamante sul corpo centrale della storica caserma dei vigili del fuoco e riconsegna al quartiere dell’Eilandje, l’importanza di rappresentare il secondo porto più grande d’Europa con 60.000 lavoratori e 200 milioni tonnellate di merci.

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Un luogo della memoria, un simbolo di speranza per oltre due milioni di migranti che tra l’800 e il ‘900 partivano da Anversa per raggiungere le Americhe: questo è il Red Star Line Museum, inaugurato nel 2013. Tra i primi esempi di intervento per il recupero dell’area portuale storica della città, ad opera dello studio americano Beyer Blinder Belle Architects, il progetto ha mantenuto saldo il principio di “preservare la qualità nuda delle strutture utilizzandola per replicare la forza del viaggio emotivo degli emigranti che le hanno attraversate”, dalle parole del progettista John Bell. Così, i vecchi magazzini in mattoni rossi che un tempo ospitavano passeggeri sottoposti a controlli e schedature, hanno ripreso vita attraverso un restauro conservativo ed un adeguamento degli spazi per accogliere esposizioni, un centro di documentazione e mantenere alto il valore di una riflessione sul tema delle emigrazioni.

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Nello stesso quartiere si erge dal 2011 un altro simbolo della città, il MAS Museum aan de Stroom – che, ammantato di arenaria, iconicamente si innalza per 60 metri raccontando lo scorrere di una storia che indissolubilmente lega la città e il suo fiume, la Schelda. Una torre di avvistamento che, grazie alla splendida terrazza dell’ultimo piano, consente di godere di un panorama a 360 gradi della città, dell’antico porto, dei suoi edifici illustri e della Schelda. Terra e acqua, città e fiume: tutto questo è il racconto del MAS.

Maggiori informazioni:

FIANDRE

http://www.portofantwerp.com/nl/node/17602

http://www.redstarline.be/en

http://www.mas.be/en

Maria Rosaria Sannino
Giornalista professionista, cronista, reporter di viaggi, appassionata di fotografia e reportage.
http://www.twitter.com/mrsannino

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