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Venezia fragile e tradita. La contessa Dalle Rose: una tutela anche per i palazzi storici

Ultimo aggiornamento domenica, 17 Novembre, 2019   19:40

Venezia tradita ancora una volta dall’acqua alta. Venezia fragile che ricorda ciò che è accaduto nella giornata del 12 novembre, la piena “storica” del 66 che fu anch’essa devastante. Allora si sollevò forte una indignazione da ogni parte del mondo: bisognava far qualcosa per cercare una soluzione al continuo aumentare dei fenomeni di acqua alta.

Ma da allora, anche il “famoso” sistema Mose, che doveva proteggere la laguna veneziana, dopo quarantadue anni di sperimentazione, è totalmente fallito al suo scopo. Un forte grido di allarme lo ha lanciato la contessa Chiara Modica Donà Dalle Rose, conosciuta anche come legale e come curatrice di mostre, presidente della Biennale di Arte Sacra nonché come membro del consiglio di amministrazione dell’Università di Architettura di Venezia.

Possiede con la sua famiglia uno dei tanti palazzi storici veneziani, che si ammirano lungo il percorso. Tra le prime misure urgenti da adottare, la contessa Dalle Rose chiede: “Emergenza moto ondoso per tutti veneziani e turisti;

L’acqua alta a Venezia (12 novembre 2019)

–        Blocco navi veloci nel bacino di San Marco;

–        Studio concreto delle conseguenze del Mose e di tutti i lavori fatti e conseguenze sul delicato equilibrio preesistente della laguna;

–        Predisposizione di rimedi subito e non per forza milionari;

–        E soprattutto ascoltare i veneziani e coloro che la vivono.

Per i turisti delle navi veloci, nel medio tempore dell’ottenimento dell’auspicata interdizione al passaggio, si propone due tasse da versare sui conti del comune per un fondo  dedicato e destinato solo alla salvaguardia della laguna per finanziare una soluzione reale:

1.      SEE TAX La tassa di 100,00 euro a persona per poter ammirare piazza san Marco comodamente dalla nave  (è uno spettacolo unico e se continua così direi senza molte possibilità di repliche!!);

2.      FEET TAX La tassa di 100,00 euro a persona per poter comodamente scendere e mettere piede in Venezia dallo scalo marittimo ( del resto chi viene in macchina deve parcheggiare, poi prendere il vaporetto e alla fine la cifra più o meno è la stessa!).

Come guardiano del faro, con la mia famiglia, di uno dei palazzi storici di Venezia, chiedo al governo di considerare che è assolutamente urgente ripristinare UNA TUTELA Ad HOC di questi beni, un regime AD HOC superando visioni demagogiche e biecamente populiste,  abbandonando lo sterile rapporto pubblico e privato che denota che  questi beni sono privati solo quando si parla di gettito fiscale o di richiesta di autorizzazioni ma quando si parla di tutela del patrimonio il do ut des è solo il peso economico della salvaguardia è puramente a senso unico, lasciandoci assolutamente soli al nostro destino, con la consapevolezza che noi non abbiamo i mezzi.

L’acqua alta anche all’interno di palazzi storici veneziani

I grandi del passato, politici e giuristi veri, che dal 1939 avevano scritto e salvaguardato negli anni la legge Bottai erano dei grandi studiosi con una visione chiara  e lungimirante del futuro e della verosimile possibilità del privato di ricostruire le case dopo la guerra, dopo un terremoto, dopo un’alluvione ma soprattutto di coloro che ogni giorni dovevano fare i conti con l’onere economico del restauro. Un onere non molto lontano da quello che ogni madre insegna ai figli per prevenire le carie nello spazzolarsi i denti tre volte al giorno, per usare una metafora!

Nel 2012, con il Decreto Monti, come in un neo-medioevo del pensiero umano, si è spazzata via con un’accetta di omertà ogni obiettiva considerazione e riconoscimento dell’impossibilità per i privati di continuare ad abitare le loro case ed restaurarle, compressi nella morsa di una tassazione sempre più forsennata in cambio del nulla.

Chiedo pertanto che venga abrogato il decreto Monti e ripristinata la legge Bottai senza mezzi termini  e che ripartano i contributi speciali per il finanziamento a fondo perduto per il restauro di questa città altrimenti al posto dei palazzi, giorno dopo giorno, costruiranno il set di una colossale fiction con pannelli di cartongesso raffiguranti le facciate di un passato glorioso”.

Venezia con l’acqua alta che invade ogni cosa

La lettera prosegue anche con un riferimento storico sull’Olanda dove è stato possibile realizzare con successo un sistema strutturato di argini e canali. Perché in Italia tutto diventa complicato? Da questo brutto momento “nascerà un premio per chi nasce a Venezia, e un premio a quei genitori che ancora credono nel glorioso passato della Serenissima”. Per rimarcare, come nonostante tutto, qui si nasce ancora, e molti veneziani continuano a vivere nelle loro case appartenute da generazioni. 

Si faccia qualcosa e presto “se volete che resti patrimonio italiano – provoca la contessa-avvocato – altrimenti è meglio che ritorni ad essere Repubblica Marinara della Serenissima indipendente al più presto”. Intanto questa volta, non solo l’acqua ha invaso la basilica di San Marco, intaccando colonne e marmi, così i caffè storici, i negozi, anche la leggendaria libreria “Acqua Alta” a pochi passi da piazza San Marco e il ponte di Rialto. Per proteggere i libri era stato escogitato un sistema suggestivo: al posto di mensole e scaffali, barchette, vasche e una gondola. Ma tutto ciò questa volta non è servito. Centinaia di libri sono andati perduti per sempre. 


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