Tassa di soggiorno: aumentano i comuni dove viene applicata. Gli introiti in Costiera amalfitana ARCHIVIO GLOBAL LOCAL di Marta Manzoni Scritto lunedì, 10 Settembre, 2018 13:53 Ultimo aggiornamento lunedì, 26 Novembre, 2018 21:49 Un viaggiatore sa bene che insieme al costo alberghiero dovrà prevedere anche la tassa turistica. Ma in quali città viene applicata e che costi ha? La Costiera amalfitana non è esclusa da questo balzello che parte da 1 euro fino ad arrivare anche a 5 per gli alberghi super lusso. E’ Liligo, il motore di ricerca di viaggi, a pubblicare una ricerca che analizza nel dettaglio il panorama italiano delle tasse turistiche: il costo medio più basso per la tassa di soggiorno si registra nel Sud Italia, dove l’importo è di circa 1,70 € a notte per persona, segue il Nord con 1,80 € e chiude, con un importo leggermente superiore, il Centro del Paese con circa 1,90 €. La tassa di soggiorno è stata introdotta nel 1910, abolita nel 1989 e poi inserita nuovamente a partire dal 2009. Ogni comune, a seconda che si tratti di una località di interesse artistico, storico-culturale o turistico, ha la facoltà di decidere in autonomia la tariffa giornaliera, la durata e il periodo in cui è necessario pagare la tassa di soggiorno. Dal 2009 a oggi, i comuni che hanno deciso di rendere operativa questa imposta sono passati da 13 a oltre 800, facendo registrare solo nell’ultimo anno un aumento del 13,3% e producendo più di 500 milioni di euro di gettito destinato alla ristrutturazione e alla preservazione del patrimonio culturale delle città italiane. Come rilevato dalla ricerca di Liligo, sono soprattutto i grandi centri urbani e le città d’arte della Penisola a far registrare gli importi più alti: a Milano, Torino, Venezia, Firenze e Napoli la tassa di soggiorno può raggiungere, infatti, i 5 € a notte per persona. Le città più piccole e le località balneari presentano, invece, costi più contenuti, con alcune eccezioni, come Taormina e le Isole Eolie, dove l’imposta di soggiorno può variare tra 1 € e 5 € a notte per persona, così come appunto la Costiera amalfitana. Nel Vecchio Continente la tassa di soggiorno è piuttosto popolare: tra le principali capitali quelle più convenienti sono Praga e Lisbona, mentre alcune di quelle più dispendiose sono Parigi, dove l’imposta può arrivare fino a 4,40 € a notte per persona, Berlino e Amsterdam, dove la tassa turistica viene calcolata sul 5% del costo del pernottamento a notte. Ma quanto guadagnano e come utilizzano i soldi incassati i comuni della Costiera Amalfitana? Per il 2017 il comune di Amalfi ha ricavato circa 750mila euro. 30.000 euro saranno impiegati ad esempio per il restauro, il consolidamento e la valorizzazione della fontana in marmo di Sant’Andrea, così come ha annunciato l’amministrazione retta da Daniele Milano. 400.000 euro sono stati invece i soldi incassati da Ravello. “In parte ovviamente utilizzeremo gli introiti per manifestazioni turistiche – ha dichiarato il sindaco Salvatore Di Martino – Senza dimenticare operazioni di restyling del paese. Dallo scorso anno circa il 10%, quindi circa 40mila euro, saranno destinati invece ai piccoli agricoltori, che non possono accedere ai finanziamenti europei. Un modo per premiare i contadini per l’opera meritoria che svolgono, sia per la salvaguardia del territorio che per il paesaggio che donano alla nostra Ravello”. Di tutto questo però ancora non c’è notizia sull’uso effettivo di questi soldi. Gli agricoltori hanno mai ricevuto qualcosa? La Costa vista da Ravello A Maiori, invece sono stati incassati sempre nel 2017 circa 180mila euro. L’imposta di soggiorno viene applicata solo da giugno a settembre. A Minori il comune ha introitato intorno ai 90mila euro dove il soggiorno negli alberghi a 4 e 5 stelle prevede una tassa di 3 euro. 2 euro negli alberghi e nelle pensioni a 3, 2 e 1 stella. Tassa di soggiorno anche ad Atrani, dove sono stati incassati circa 90mila euro. Anche Furore, con quasi mille posti letto e una tassa che si incassa tutto l’anno, ha racimolato circa 90mila euro. A Praiano l’introito è stato di 320mila euro mentre a Cetara sui 90.000 euro. Completano il quadro Conca dei Marini, con circa 120mila euro entrati nelle casse comunali, e Scala con circa 30.000 euro. Manca all’appello il comune di Tramonti che ha però applicato il ticket per i parcheggi. Fino allo scorso anno aveva mantenuto un bel primato: quello di essere il comune della Costiera amalfitana ancora libero dal pagamento sosta auto. Ma tutto cambia. Per il 2018 si attendono le cifre finali dell’incasso che sarà di nuovo corposo.