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Penisola sorrentina, troppi alberi abbattuti cambiano il paesaggio. Wwf: salviamo il pino di Sant’Agnello

Ultimo aggiornamento lunedì, 3 Dicembre, 2018   11:11

Da anni il Wwf Terre del Tirreno sta conducendo una battaglia quasi solitaria, per scongiurare i continui tagli di alberi che – insieme alla costruzione di “parcheggi interrati” – stanno cambiando un po’ alla volta il volto alla Penisola Sorrentina. Claudio d’Esposito, il presidente dell’associazione ambientalista, è anche su questo tema in prima linea. L’ultima mobilitazione è per salvare un vecchio pino di più di ottantanni dalle motoseghe. Accade a Sant’Agnello, in piazza Mercato, dove un privato ha chiesto l’abbattimento per “temuto pericolo” (l’albero si trova vicino ad una sua attività).

“La richiesta – non avvallata da alcuna perizia come sottolinea d’Esposito – ha dei precedenti negli anni trascorsi: già nel 2010 fu chiesto l’abbattimento della pianta, ma una perizia assicurò che non vi erano pericoli e che l’albero andava semplicemente potato ad arte; nel 2014 il privato avanzò una nuova richiesta e, stavolta, lo stesso agronomo produsse la stessa identica perizia in fotocopia cambiando però le “conclusioni” e sottolineando, stavolta, come la pianta, per la sua stessa posizione inclinata sulla strada, pur non avendo problemi, fosse da giudicare pericolosa per il rischio rappresentato. L’intervento del WWF riuscì ad evitare l’abbattimento, ottenendo la messa in sicurezza della pianta tramite l’eliminazione di una branca orizzontale, la potatura di bilanciamento della chioma e l’allocazione di un tirante, in materiale capace di reggere diverse tonnellate di peso e idoneo ad evidenziare eventuali inclinazioni e/o movimenti della pianta nel tempo. 

Insomma quel pino, sopravvissuto indenne ad eventi metereologici estremi, compreso quello violentissimo del 29 ottobre scorso, è sotto osservazione del WWF da ormai 18 anni, nel corso dei quali non si è mai mosso”. Ora ritorna di nuovo la possibilità di vederlo abbattere, senza che ci sia davvero un pericolo.  

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