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Jericoacoara, patrimonio naturale del Brasile. Qui un vero turismo sostenibile

Jericoacoara, patrimonio naturale del Brasile. Qui un vero turismo sostenibile

Ultimo aggiornamento mercoledì, 29 Maggio, 2019   20:10

Jericoacoara, un salto in un posto paradisiaco facendo tappa a Fortaleza. Il Brasile mantiene sempre il fascino della scoperta, della natura incontaminata. E un viaggio qui, al nord, nella regione del Cearà, affacciato sulla costa atlantica, può riservare molte piacevoli sorprese. Mangrovie, giungle, foreste, dune di sabbia, passaggi “avventurosi” per andare da un villaggio all’altro, frutta esotica che puoi mangiare direttamente dagli alberi. E’ il Brasile che sa sorprendersi, portandoti indietro nel tempo. Ad una vita semplice e a contatto con la natura. Soprattutto a Jericoacoara, villaggio di pescatori, che fino a vent’anni fa non aveva né luce elettrica, né telefoni, ed anche l’uso dei soldi era molto raro. Ora la luce c’è, ma non nelle stradine fatte di sabbia.

Sulla spiaggia di Jericoacoara, Brasile

Sarà la luna e il cielo stellato a fare da “guida”. E se c’è un albero, non viene mica abbattuto, ma diventa un piccolo “spartitraffico” per le poche jeep 4×4 che ci passano. Dichiarata nel 2002 Parco Nazionale, qui tutto sembra essere fermo. Il tramonto ad esempio è un evento spettacolare, e come tale merita di essere vissuto nel miglior modo possibile: dirigendosi come in processione lungo le alte dune, e aspettare il calare del sole, come quando in teatro si chiude il sipario. Per gli abitanti è quasi un rito collettivo. Un’abitudine che non stanca. Chi viene qui per la prima volta, non può fare a meno di notarlo e di prenderne parte. La semplicità dei gesti, del vivere quotidiano, lontano da smog e traffico, da shopping e negozi alla moda, è tra le cose che più sorprendono una volta arrivati fin qui.

Un sentiero che porta verso la spiaggia di Jericoacoara, Brasile

Grazie ad una legge speciale che protegge questo luogo dalle speculazioni edilizie, qui non ci sono state grandi costruzioni. Sono rimaste intatte le vecchie abitazioni fatte di legno, e per fini turistici, sono sorte delle piccole posade in legno, con tetti in paglia, al massimo due piani, amaca in veranda tra palme e fiori tropicali. Qui servono poche cose: infradito, costume da bagno, pareo e un cappello. La protezione solare (50) è invece fondamentale e da mettere sempre, per non rischiare un’ustione. Qui la spiaggia è un tutt’uno con la vita. Ci si confonde in essa. E’ come una piazza, e le barche sono come le nostre panchine. Il Washington Post la dichiarò tra le dieci più belle spiagge al mondo, con le sue dune, la sabbia corallina, le palme che fanno da ombra. La spiaggia di Pedra Furada, una roccia forata che si trova facendo un bel percorso di trekking (qui ci vogliono dei sandali tecnici per le formazioni rocciose lungo il sentiero), è tra i luoghi più visitati, a circa due chilometri dal centro. Da luglio ad agosto si può vedere il tramonto attraverso il suo foro, e sembra un dipinto.

Arrivati fino a Jericoacoara, vale la pena fare poi una visita ad un altro villaggio di pescatori, a Tatajuba. Il percorso per arrivare qui è già di per se un viaggio avventuroso.

La laguna di Tatajuba, Brasile

A bordo di un buggy o di una jeep attrezzata, si attraverseranno corsi d’acqua su un traghetto, dune altissime che sembrano montagne russe. E una volta qui, gli abitanti che sono tutti pescatori, vi faranno sentire i benvenuti. Vivono di questa ospitalità.

In viaggio verso Tatajuba, Brasile

A bordo della laguna, con i piedi in acqua, mangiare pesce appena pescato sarà tra i più bei souvenir che vi porterete per sempre con voi. Insieme alla semplicità di questi luoghi che sono rimasti autentici e vivi.

Un’immagine del villaggio di Lagoinha, Brasile

Come anche Lagoinha e il suo piccolo villaggio isolato, e conosciuto per la pesca dell’aragosta. Luoghi dove il turismo è davvero sostenibile e che non ha cambiato né le persone né ha stravolto i posti modellandoli alla globalizzazione.

Maria Rosaria Sannino
Giornalista professionista, cronista, reporter di viaggi, appassionata di fotografia e reportage.
http://www.twitter.com/mrsannino

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