Tu sei qui
Home > COPERTINA > Fede, natura e memoria: diario di un viaggio umbro

Fede, natura e memoria: diario di un viaggio umbro

L’Umbria, cuore verde dell’Italia, non è solo un modo di dire. Il nostro ultimo viaggio ci ha portato a godere di  un paesaggio straordinario fatto di dolci colline e di pianori, di quel verde che, soprattutto in questa stagione di primavera, é intenso e rigoglioso. La partenza è stata da Eboli, da Santa Cecilia.

Il gruppo questa volta è stato quello di Sara, più che un gruppo una vera e propria comunità che vede nella parrocchia di San Vito al Sele il suo centro propulsore e pulsante. 

Assisi ci accoglie con tutta la sua bellezza, ancora una volta questa Italia ci sorprende, è vero che oggi, con gli aerei Low cost, ben altre  sono le mete ambite, tra Sharm el-Sheikh e Dubai è tutto un andirivieni, e i nostri piccoli borghi? No, prima di prendere il volo abbiamo il dovere morale di girare la nostra Italia, è troppo bella e preziosa.

 

Le campane delle basiliche di San Francesco, di Santa Chiara, di San Rufino ci accolgono, è mezzogiorno! Il tempo di una messa e con una passeggiata ci immergiamo nelle stradine medievali di questa città. Attraversiamo la piazza  del comune, con le sue colonne romane e saliamo versa il Duomo di Assisi, San Rufino, in stile romanico italiano, costruita con la locale pietra del monte Subasio, lineare, elegante e maestosa. 

Qui è custodita la reliquia del cuore di Carlo Acutis, il giovane beatificato da papa Francesco nel 2020 e le cui spoglie sono esposte in  Santa Maria Maggiore dove ci rechiamo. Restiamo ammutoliti e scossi al  cospetto della sua salma, ci sentiamo pervasi da un sentimento di grande tristezza e pensiamo a tutti quei genitori che perdono i figli, al  grande dolore che portano dentro e a loro ci stringiamo. Sembra che stia dormendo, tale è stata la cura e la maestria nel conservare i suoi resti mortali. La chiesa ha spiegato che, dopo la riesumazione il corpo è stato sottoposto a vari procedimenti e che sul viso è stata adagiata una maschera di silicone.

Santa Maria Maggiore è anche il Santuario della Spogliazione, dove Francesco si spoglia di tutti i suoi abiti ed averi per andare nudo incontro a Cristo, tutto ci invita a seguire il suo esempio in un’epoca in cui abbiamo tutto e troppo. 

Puntuali ci rechiamo verso la Basilica inferiore dove dobbiamo incontrare la nostra guida che, in questo caso, sarà proprio un Monaco francescano. Padre Giovanni ci guida in questa visita che per quasi due ore ci porta al cospetto di opere pittoriche che da Cimabue a Giotto ci raccontano con grande maestria la vita del Santo concatenate con la vita di Gesù, la sua guida ci fa capire quanto la figura di Francesco diventa a noi cara proprio perché  lo sentiamo come uno di noi, come un fratello, come un padre che con il suo esempio di vita avviò un nuovo corso alla cristianità che viveva un momento di grande crisi, tutta tesa al potere materiale e poco alla spiritualità. La visita si conclude con la visita alla tomba di Francesco, qui restiamo in silenzio e respiriamo  tutta la sacralità del luogo.

La Cattedrale di San Rufino, Assisi

Al ritmo dei tamburini, un numeroso gruppo di bambini si sta esercitando in previsione del Calen di Maggio, rievocazione medievale che si tiene nel mese di maggio. Lasciamo Assisi e ci dirigiamo verso Santa Maria degli Angeli. L’albergo ci aspetta! Doccia, cena e tutti a letto? Niente affatto. Dopo cena facciamo una passeggiata per partecipare al Rosario aux flambeaux, tradizionale appuntamento del sabato sera che si tiene alla imponente basilica di Santa Maria degli Angeli.  Questo non è solo un momento di preghiera, ma anche un’occasione per condividere la spiritualità con gli altri, un’esperienza che unisce la comunità in una serata di contemplazione e condivisione. La Basilica di Santa Maria degli Angeli, imponente sullo sfondo, aggiunge una dimensione sacra all’evento. Illuminata in modo suggestivo, diventa il punto focale della processione, simbolo di fede e devozione, la visita della porziuncola è la ciliegina su questa prima bella giornata. 

Per chi scrive questo è un un viaggio emozionale, un ritorno nella mia città universitaria, è passato un po’ di tempo e i ricordi affiorano passo dopo passo. Ad attenderci Chiara, l’immancabile guida autorizzata della Regione Umbria. Entriamo nella città dalla scala mobile che da piazza Partigiani ci porterà in centro. Questa opera rappresenta un mirabile esempio di come l’innovazione si sposa con la storia, questa struttura è sevizio di mobilità sostenibile, collega la parte bassa alla parte alta della città di Perugia attraversando il suo cuore antico: la Rocca Paolina. Un ‘opera inaugurata nel 1983, l’ anno in cui chi scrive si iscrisse all’università. E così sono cresciuta e mi sono formata con il “futuro negli occhi” e per questo ancora mi arrabbio quando nella mia città, dopo 40 anni, ancora nel centro storico non abbiamo neanche la zona ztl… Purtroppo per Sara, che è anche membro del consiglio comunale di Eboli, il riferimento ai nostri amministratori è continuo: scale mobili, cupola del palazzetto dello sport ricoperta da pannelli fotovoltaici, piste ciclabili e bike sharing in una città tutta in salita, pista di atletica nello stadio cittadino, ascensori, parcheggi… Qui è realtà da tanti anni.

Perugia

La nostra guida ci accompagna in una “vasca” di Corso Vannucci, cosí la chiamano la passeggiata i perugini. In  fondo il duomo, il palazzo dei priori e la grande fontana Maggiore. La visita è breve ma intensa.  Giusto il tempo per una torta al testo al profumo di tartufo e poi via! Questa volta è un’altra opera visionaria e pazzesca, un mini metrò, che ci porta, su un binario di acciaio, che attraversa tutti i quartieri periferici della città medievale, al capolinea dove ci attende il nostro autista. 

E dopo tanta arte, storia, cultura e religione non potevamo che scegliere di tuffarci nel cuore verde dell’Umbria in uno dei siti naturalistici più interessanti d’Italia, scrigno di biodiversità, la cascata delle Marmore!. Che meraviglia, che spettacolo! Dalla terrazza intitolata a lord Bayron ci godiamo il panorama che abbraccia quella che è la cascata più alta d’Europa e tra le più alte del mondo, con i suoi tre salti parte da un’altezza di 165 metri. Che espressione maestosa e potente di Madre natura, di sorella acqua e il cantico delle creature ci risuona nella testa insieme al fragore della cascata. Arrivati al punto più alto ci appare uno splendido arcobaleno, per molti del nostro gruppo é come un segno, un significato profondo. E’ il saluto che i nostri cari ci inviano dal cielo e, con gli occhi lucidi, il cuore gonfio di gioia e di gratitudine, soddisfatti  riprendiamo la via di casa. 

Cascata delle Marmore

Nota a margine

Nuove conoscenze e nuove relazioni sono sempre la costante di questi viaggi, questa volta è stato anche un viaggio che con Antonella, casualmente eravamo sedute affiancate, abbiamo ripercorso il  nostro comune vissuto di mamme adottive e il nostro cuore è stato pulsante più che mai.

Autore

Antonella Dell'Orto
Biologa e contadina. E tanto altro ancora.
https://www.ecostiera.it

Lascia un commento:

Top