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Zditovo, la Bielorussia da conoscere

Per noi italiani la Bielorussia è nota come la “Russia bianca”, ricordando un po’ il periodo dell’imperialismo russo. Alcuni osservatori la definiscono anche “L’ultima dittatura d’Europa”: ma da febbraio è possibile visitarla senza bisogno di un visto, per un soggiorno fino a cinque giorni, seguendo le semplici indicazioni fornite dal Ministero degli Interni. Anche questo “muro” sembra così cadere un po’ alla volta.
Una possibilità per aprire le porte al turismo e poter conoscere l’ex repubblica sovietica che anche se non ha sbocchi a mare ha ben 11.000 laghi e alcuni sono navigabili. Foreste e gas naturali sono le sue risorse principali. E il turismo ha un buon margine di crescita che potrebbe senz’altro fare molto per migliorare l’economia.


D’altronde il loro senso di ospitalità lo abbiamo toccato con mano, essendo stati ospiti a Zditovo, piccolo comune che si trova a circa 250 km dall’aeroporto internazionale di Minsk nella regione rurale di Brest.
Grazie a Vital Zhukovich, direttore della scuola di primo e secondo grado, l’associazione Acarbio ha partecipato ad un interessante progetto di “scambio culturale” e che ha visto tutta la popolazione, e non solo gli alunni, prenderne parte. Il loro benvenuto, con gli abiti colorati in lino grezzo, il loro entusiasmo nel conoscere una realtà culturale diversa, ci ha fatto rendere conto di quanta voglia ci sia di aprirsi al mondo. Parlare di progetti sostenibili e delle biodiversità rurali come l’antico pomodoro Re Umberto recuperato in Costiera amalfitana, ci ha portato ad esplorare le loro tradizioni. La visita ad una casa tipica, con gli oggetti di uso quotidiano, ci ha avvicinato ancora di più a questo mondo. Che in fondo non è così lontano dal nostro e che ricorda le nostre origini.
Percorrendo il piccolo villaggio su una carrozza a slitta trainata da un cavallo, si possono osservare le caratteristiche case in legno e si possono visitare diversi musei della tradizione locale. Il più grande è il museo di arte folkloristica Bezdezhsky, dove una guida vestita con il tradizionale Fartushok (un grembiule tradizionale) ci accompagna tra antichi attrezzi per l’agricoltura, antichi filari con dimostrazione dal vivo, una riproduzione di un filare a quattro pedali dove è possibile anche cimentarsi nella prova di tessitura di un fartushok, guidati dalla sapienza di una esperta del museo.
Quest’area è ricca di spazi verdi, innevati per quasi quattro mesi l’anno, con abbondanza di foreste, le paludi e i suoi laghi che in inverno diventano ghiacciati e su cui è possibile praticare la pesca. Una volta che ci si è coperti con i vestiti adatti, la pesca sul lago ghiacciato di Sporovskoye è senza dubbio una delle esperienze più divertenti e interessanti da fare in inverno. Muniti di piccole trivelle a mano, in compagnia di un nutrito gruppo di amici e una bottiglia di vodka locale per tenersi caldi, si può camminare senza indugi su tutta la superficie del lago per scegliere il punto migliore per la pesca.
Da Zditovo è possibile raggiungere anche altri centri abitati più grandi come Belaazersk e Bereza con la sua bellissima chiesa ortodossa.
Immancabile da assaggiare è il draniki: è il loro piatto salato più famoso e che viene spesso mangiato come prima colazione. In realtà è una frittella di patata fritta in olio. La ricetta prevede patate, cipolle e sale e a seconda delle varianti si possono aggiungere farina, uova, aglio, carote, funghi o pancetta.

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